Il decodificatore

La grande avventura del Canale

Breve excursus storico sulla genesi dell’importante via d’acqua tornata agli onori delle cronache con l’incagliamento della nave portacontainer Ever Given
Lo scavo del Canale di Suez in un’antica stampa. © Shutterstock
Red. Corrierepiù
03.04.2021 06:00

Con l’incagliamento della nave portacontainer Ever Given è tornato agli onori delle cronache il Canale di Suez. Ne approfittiamo per fare un excursus di carattere storico per ricordare la genesi di questa importante via d’acqua, affidandoci a treccani.it, sito dell’omonima enciclopedia.

L’idea parte dai veneziani
Il Canale di Suez, lungo 191 km, collega Porto Said a nord e Port Tawkif a sud. I primi a pensare alla costruzione di un collegamento diretto fra Mediterraneo e Mar Rosso per raggiungere più velocemente Indie e Asia sono i veneziani nel XVI secolo, seguiti dai francesi in quelli successivi. Napoleone apre la fase attuativa del progetto ma il fallimento della Campagna d’Egitto (1798-1801) fa cadere tutto.

La volta buona
Nel 1858 il visconte e diplomatico francese Ferdinand de Lesseps (1805-1894) fonda una società per la costruzione del Canale di Suez che conosciamo, dopo aver ottenuto la relativa concessione da Sa’id Pascià, governatore dell’Egitto per conto dell’Impero ottomano. I lavori di scavo iniziano nel 1859 e il canale è ufficialmente inaugurato nel 1866 con una solenne cerimonia, come dovuto per quella che era ed è tuttora una delle opere ingegneristiche e del lavoro umano più grandi della storia. Da notare inoltre che il progetto tecnico per la costruzione del Canale di Suez viene imbastito dall’ingegnere di origine trentina Luigi Negrelli (1799-1858).

Il controllo
Nel 1882, durante la rivolta di Ahmad Urabi pascha, militare e politico egiziano che la capeggia per combattere contro i privilegi di cui godono gli ufficiali turchi e circassi ingaggiati nelle forze armate egiziane, il Canale di Suez è difeso dalle truppe britanniche. Dopo la Seconda guerra mondiale l’Egitto diventa sempre più insofferente nei confronti della tutela britannica, sino ad arrivare alla nazionalizzazione della Compagnia del Canale di Suez decisa dal presidente Gamal Abd el-Nasser nel 1956. In seguito alle guerre scatenatesi nella regione la via d’acqua è al centro di altre vicissitudini e crisi, tanto da rimanere anche del tutto sbarrata. Viene riaperta in via definitiva alla navigazione internazionale nel 1975.

Torniamo a de Lesseps
Tornando indietro nel tempo, Ferdinand de Lesseps dopo la costruzione del Canale di Suez si occupa di altri grandi progetti. Il più ambizioso è il taglio dell’istmo di Panama ma la sua avventura si chiude con un fallimento. La Compagnia universale del canale interoceanico di Panama nel 1889 fa bancarotta e Ferdinand de Lesseps è processato e condannato in patria unitamente al figlio Charles che era uno dei principali dirigenti della stessa.