La storia

La loro musica critica la guerra in Ucraina: ora i Bi-2 rischiano la deportazione in Russia

I membri della rock band russa sono stati arrestati durante una tournée in Thailandia perché, a detta delle autorità per l'immigrazione, sprovvisti di permesso di lavoro – Per il Cremlino il gruppo sponsorizza il terrorismo attraverso il supporto pubblico a Kiev
© AP Photo/Pavel Golovkin
Red. Online
31.01.2024 09:00

Con la loro musica si sono fatti un nemico molto potente e ora rischiano la deportazione: stiamo parlando del gruppo rock russo Bi-2 il cui antagonista è nientepopodimeno che Vladimir Putin. Già, perché al Cremlino le loro canzoni contro la guerra in Ucraina suonano come note stonate.

Ma cosa è successo di preciso? Riavvolgiamo il nastro: la band, impegnata in una tournée, si trovava a Phuket, in Thailandia, quando i suoi membri sono stati arrestati, mercoledì scorso, dalle autorità thailandesi per l’immigrazione, riferisce il Guardian. L’accusa? Lavorare nel Paese del Sud-Est asiatico senza permesso. Dopo il fermo, i componenti del gruppo sono stati trasferiti nella capitale Bangkok dove si trovano tutt’ora dietro le sbarre.

Come scritto in precedenza, a causa dei contenuti delle sue canzoni, la band è mal vista dalle autorità russe. Particolarmente inviso al Cremlino è il cantante dei Bi-2, Igor Bortnik, le cui critiche online al presidente Vladimir Putin gli sono valse la schedatura quale «agente straniero».

In merito al loro arresto, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato i Bi-2 di sponsorizzare il terrorismo attraverso il loro supporto pubblico all’Ucraina. Zakharova ha quindi paventato l’ipotesi, a dire il vero neanche così remota, che il gruppo possa esser chiamato a rispondere di accuse di carattere penale in Russia.

Dal canto suo, riporta sempre il Guardian, la direttrice per l’Asia di Human Rights Watch Elaine Pearson ha chiesto alle autorità thailandesi di «liberare immediatamente i membri detenuti dei Bi-2 e di consentire loro di andare per la loro strada». Pearson ha quindi sottolineato che «in nessun caso dovrebbero essere deportati in Russia dove potrebbero rischiare l'arresto, o peggio, per le loro esplicite critiche al presidente russo Vladimir Putin e alla guerra della Russia contro l’Ucraina».

Gli osservatori temono inoltre che il caso dei Bi-2 possa essere utilizzato dalla Russia quale esempio e monito per tutti gli altri dissidenti che dall’estero criticano l’operato del Cremlino.

Le mani della Russia sulla Thailandia

Quanto accaduto alla rock band russa non è comunque un caso isolato: al contrario costituisce l’ultimo episodio di una lunga serie di arresti che hanno visto coinvolti artisti russi pacifisti in Thailandia. Mosca, insomma, eserciterebbe una certa influenza sul Paese del Sud-Est asiatico il quale, lo ricordiamo, è una meta molto gettonata dai turisti russi. È storia recente l’annullamento da parte delle autorità di Phuket degli spettacoli di due famosi cabarettisti russi pure etichettati dal Cremlino come «agenti stranieri»: Maxim Galkin e Ruslan Beliy.

Tornando alla vicenda dei Bi-2, una persona a conoscenza diretta dell’incidente che ha voluto rimanere anonima ha detto al Guardian che i membri del gruppo rock russo sono stati arrestati su richiesta del console russo dell’isola di Phuket Vladimir Sosnov. Le autorità russe avrebbero inoltre inviato alla Thailandia una «lista nera» di musicisti che Mosca vorrebbe fossero deportati in patria.

Del medesimo parere il politico dell'opposizione in esilio Dmitry Gudkov secondo cui le autorità russe avrebbero fatto pressione alla Thailandia affinché deportasse i Bi-2 in patria.

L’eventuale rimpatrio della rock band russa non sarebbe comunque privo di ostacoli. Non tutti i membri del gruppo, infatti, hanno la cittadinanza russa: alcuni hanno la doppia nazionalità (israeliana e australiana), altri non sono proprio cittadini russi.

A sostengo dei Bi-2 erano intervenuti anche diplomatici israeliani in Thailandia che, fa sapere l’avvocato del gruppo rock, si erano offerti di permettere alla band di recarsi a Tel Aviv. Il progetto, tuttavia, è naufragato a causa dell’intervento del console russo.

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