Clima e turismo

La lunga stagione mite è un assist alle capanne

Un inizio di settembre segnato dall’anticiclone – E allora la transizione dall’estate all’autunno si sta rivelando particolarmente dolce – Giovanni Galli: «In questo periodo, in montagna, arrivano i veri appassionati» – Angelo Trotta: «Guardando oltre, il rischio è di avere poca neve»
© CAS LOCARNO
Giorgia Cimma Sommaruga
08.09.2023 19:15

La Svizzera sta vivendo una settimana di caldo e sole, con temperature fino a 30 gradi. Una situazione favorevole per chi vuole godersi un ultimo bagno nei laghi o nei fiumi, ma anche per gli appassionati di escursioni in montagna, dove l’isoterma di zero gradi ha raggiunto livelli eccezionali. Tuttavia, il clima mite e secco nasconde anche alcune sfide e rischi per il turismo e l’ambiente. Secondo MeteoSvizzera, l’alta pressione che domina l’Europa centrale garantirà una lunga serie di giornate stabili e soleggiate nella regione alpina. Il limite degli zero gradi, che indica la quota a cui la temperatura scende sotto lo zero, è salito a 5.253 metri sopra il livello del mare, il secondo valore più alto dal 1954. Questo significa che la neve si scioglie a quote sempre più elevate, con conseguenze negative per i ghiacciai e le risorse idriche.

«Buona conclusione»

Per i turisti che amano la montagna, però, questo è un periodo ideale per le gite. Lo conferma Giovanni Galli, presidente del Club Alpino Svizzero (CAS), che dice: «A settembre in montagna arrivano i veri appassionati, gente abituata e che conosce bene questi luoghi: questo ci lascia ben sperare per una buona conclusione della stagione». Galli aggiunge che le capanne alpine sono aperte fino a metà ottobre, se le condizioni lo permettono. Le temperature di questi giorni sono effettivamente piacevoli per le escursioni, «dunque, finché non nevica, le capanne restano aperte», precisa. «Normalmente allora la stagione delle escursioni continuerà per un altro mese ancora. E questa è la stagione migliore, a mio avviso: la natura ci offre colori unici».

I dati confermano che la stagione è particolarmente gradita. Ben venga, dopo un’estate che si presta a diverse letture. Come riferisce Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo, «nel mese di luglio abbiamo registrato un -4,8% di pernottamenti negli alberghi rispetto all’anno scorso (2022) però un +4,5 rispetto al luglio 2019. Mentre da gennaio a luglio 2023 si è registrato un calo di -3,6% rispetto allo stesso periodo del 2022 però un aumento +9% rispetto al 2019: tutto sommato i dati sono buoni».

Turisti maleducati

Anche i capannari si dicono soddisfatti del bilancio stagionale, anche se lamentano alcuni problemi legati alla maleducazione dei turisti. Fiorenzo Derungs, capannaro della Capanna Fiorasca in Valle di Larechia, racconta: «Capita spesso, da dopo la pandemia, che gruppi numerosi prenotano e poi non si presentano. Mai come quest’anno è successo. Per noi è un grande disagio, perché lavoriamo con guardiani volontari che portiamo in elicottero ogni settimana assieme alle scorte di cibo». Derungs chiede più rispetto e senso civico da parte dei visitatori visto che «è successo anche in altre capanne: spesso i turisti prenotano più alloggi e poi all’ultimo momento decidono dove andare», spiega Derungs. Tuttavia la stagione è tutto sommato molto positiva. Anche dalla Capanna Albagno – situata sulla dorsale che divide la valle di Gorduno dalla valle di Sementina – riferiscono prospettive positive per il turismo settembrino: «È il nostro mese di punta, arrivano moltissimi escursionisti da oltre San Gottardo che non si lasciano intimorire dai disagi causati dalla rete ferroviaria».

Il clima e il sole ticinese sono uno dei motivi principali per cui vengono i turisti d’Oltralpe
Angelo Trotta, direttore di Ticino Turismo

In Ticino in treno

«Abbiamo chiesto alle FFS di venirci incontro potenziando tutto il servizio con promozioni specifiche», spiega Trotta di Ticino Turismo. D’altra parte «il clima e il sole ticinese sono uno dei motivi principali per cui vengono i turisti d’Oltralpe». Ma, attenzione, il troppo caldo può avere anche un effetto dissuasivo, spiega Angelo Trotta. Infatti il turismo balneare sì beneficia del caldo e del sole, ma deve fare i conti con il problema delle alghe e del colore verdastro del Ceresio, e il troppo caldo e la scarsità di precipitazioni influenzano anche i livelli dell’acqua. Tant’è che non è raro constatare, passeggiando in Valle Verzasca o in Valle di Muggio, che quelli che un tempo erano fiumi oggi praticamente sono ridotti a rigagnoli.

Settembre e i suoi colori

Il bilancio del direttore di Ticino Turismo è positivo, ma non bisogna fare spallucce rispetto a un altro problema, sottolinea Trotta, che riguarda in particolar modo la montagna. «Perchè alte temperature significa anche poca neve. E a lungo termine vorrà dire un riorientamento delle stazioni di montagna, degli impianti di risalita». Questo non significa abbandonare gli sport invernali, assicura il direttore, «però se c’è sempre meno neve e c’è sempre più sole, l’offerta evolverà sempre di più verso gli sport outdoor sull’arco dell’intero anno, non solo d’inverno». E questo potrebbe diventare per il Ticino un grande vantaggio competitivo.

Ad ogni modo, viste le temperature miti previste per le prossime settimane, «e ragionando sugli effetti a breve termine», precisa Trotta, per settembre e ottobre ci si aspetta una buona affluenza turistica, grazie anche alla campagna «I colori del Ticino», lanciata da Ticino Turismo al fine di enfatizzare alcuni aspetti del nostro cantone, la natura e i suoi colori unici. «Noi puntiamo molto sulla destagionalizzazione. Probabilmente i picchi turistici di giugno, luglio e agosto, complici le alte temperature, sono destinati a scendere, mentre ci attendiamo che possa aumentare il turismo primaverile e autunnale», conclude Trotta.

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