Mobilità

La mappa virale che disinforma sul divieto di nuove auto a benzina e diesel

La ratifica formale dell’accordo è stata rinviata, dopo le posizioni contrarie avanzate da Polonia, Italia, Bulgaria e i dubbi della Germania – Ma l'argomento è finito al centro della disinformazione: vediamo come
© CdT/Gabriele Putzu
Facta.News
09.03.2023 15:20

Il 14 febbraio il Parlamento europeo ha approvato il divieto della vendita di nuove auto inquinanti (a benzina o a diesel) a partire dal 2035 per contrastare il cambiamento climatico. La decisione rientra nel piano «Pronti per il 55%», che ha come obiettivo quello di ridurre del 55 per cento le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030, e intende contribuire agli obiettivi climatici dell’UE per il 2030 e il 2050, fornendo benefici ai cittadini e stimolando innovazione nelle tecnologie a emissioni zero.

Il divieto ha acceso il dibattito politico in diversi Stati membri. La ratifica formale dell’accordo è stata quindi rinviata, dopo le posizioni contrarie avanzate da Polonia, Italia, Bulgaria e i dubbi della Germania.   

Questo argomento è finito anche al centro della disinformazione. Vediamo in che modo.

La mappa (incompleta) sul divieto dei motori a scoppio nel mondo

Dopo il voto del Parlamento europeo, sui social è iniziata a circolare una mappa che evidenzierebbe i paesi dove dal 2035 sarà vietato immatricolare auto con motori a benzina o diesel. Gli Stati rappresentati sono esclusivamente quelli membri dell’Unione europea e quello americano della California. Il contenuto diffuso online suggerisce quindi che questo tipo di divieto non trova alcun sostegno nel resto del mondo: il messaggio che si vuole far passare è che l’idea della messa al bando dei motori che usano combustibili fossili sia molto poco diffusa, una stranezza diffusa solo a Bruxelles o poco più.

Il quadro reale

La mappa in questione, tuttavia, è incompleta: un caso di disinformazione. Misure che puntano a vietare entro il 2035  automobili a diesel o a benzina sono infatti state approvate o sono in discussione anche in molti altri Paesi intorno al mondo, come Canada, Cile, Giappone, Corea del Sud, Cina, Hong Kong, e in diversi Stati degli Stati Uniti. 

Alcuni Paesi hanno inoltre deciso o stanno discutendo di anticipare il divieto all’anno 2030, come il Regno Unito, l’Islanda la Svezia e la Danimarca. Molti altri, invece, tra i quali India, Turchia e Israele, hanno sottoscritto nel 2021 la dichiarazione di Glasgow, impegnandosi ufficialmente a far sì che entro il 2040 le vendite di nuove automobili siano a zero emissioni inquinanti.

Per quanto riguarda la Svizzera, non essendo un Paese membro dell’Unione Europea, in caso di approvazione definitiva del divieto europeo sul commercio di nuove auto a benzina o diesel entro il 2035, non dovrà aderirvi. Il tema è comunque dibattuto anche qui. Lo scorso 17 gennaio la Commissione dei trasporti della Camera bassa svizzera ha bocciato un'iniziativa parlamentare della socialista Gabriela Suter che chiedeva di vietare le immatricolazioni di nuove automobili con motore a combustione dal 2035. Per la maggioranza in Commissione un divieto simile non è opportuno, mentre per la minoranza allinearsi alla decisione dell’UE è il passo giusto in materia di politica climatica. Secondo alcuni esperti svizzeri, tuttavia, il Paese dovrebbe adeguarsi a questo divieto europeo (che però, come abbiamo visto, è al momento sospeso).

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