La metà dei tumori infantili nel mondo non viene diagnosticata
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LONDRA - Quasi metà dei tumori infantili nel mondo non viene diagnosticata, con circa tre milioni di piccoli pazienti che non potranno quindi avere le cure necessarie nei prossimi dieci anni, soprattutto in Africa e in Asia. Lo afferma uno studio pubblicato da Lancet Oncology della Hrvard School of Public Health.
I ricercatori hanno elaborato un modello informatico che tenesse conto dell’incidenza dei tumori infantili, della disponibilità di assistenza sanitaria e di altri parametri per stimare l’effettivo peso di queste malattie in tutti i paesi del mondo.
Secondo le stime 397’000 bimbi nel mondo hanno avuto un tumore nel 2015, ma il numero di diagnosi è stato solo di 224’000, con il 43% dei casi che non è stato trovato. In Europa e in Usa la percentuale è solo del 3%, mentre è del 49% nel sud dell’Asia e del 57% nell’Africa occidentale. Proiettato al 2030 il dato implica che 6,7 milioni di bambini avranno un tumore, ma per 2,9 non ci sarà diagnosi.
«Questo implica che molti di questi bambini muoiono in casa senza trattamenti - spiega Zachary Ward, uno degli autori, al Guardian -. La sopravvivenza al cancro anche in chi riceve la diagnosi è già bassa, ma è praticamente zero se non sono identificati».