Il caso

La nave cargo sequestrata nel Mar Rosso dai ribelli Houthi: cosa sappiamo

Il gruppo sciita dello Yemen sostiene di aver preso l'imbarcazione «israeliana» finché non cesseranno i combattimenti a Gaza: ma a chi appartiene la nave e chi c'è a bordo?
©X
Red. Online
20.11.2023 09:00

I ribelli Houthi dello Yemen, un gruppo sciita sostenuto dall’Iran, ieri hanno fatto sapere di aver sequestrato una nave cargo con una ventina di persone a bordo, in transito nel Mar Rosso. Il gruppo ha riferito che l’imbarcazione, adibita al trasporto veicoli, è israeliana, minacciando che tutte le navi legate allo Stato ebraico «diventeranno un obiettivo legittimo per le forze armate».

Un portavoce dei ribelli ha scritto su X che le forze Houthi «continueranno a condurre operazioni militari contro il nemico israeliano fino a quando non cesseranno l’aggressione contro Gaza e gli orribili crimini contro i nostri fratelli palestinesi a Gaza e in Cisgiordania». La vicenda è subito diventata un caso, dopo che Israele ha fatto sapere che la nave cargo, nominata Galaxy Leader, è di proprietà britannica, ma gestita dalla compagnia giapponese Nippon Yusen. Lo Stato ebraico ha parlato di un «atto di terrorismo iraniano» con conseguenze per la sicurezza marittima internazionale.

L’IDF, l’esercito israeliano, ha sottolineato su X che «il dirottamento di una nave mercantile da parte degli Houthi vicino allo Yemen, nel Mar Rosso meridionale, è un incidente molto grave con conseguenze globali».

Il mercantile era diretto in India dopo aver lasciato la Turchia. A bordo, stando all’IDF, vi sono «civili di varie nazionalità, esclusi gli israeliani. Non è una nave israeliana». Secondo la Nippon Yusen, le persone imbarcate sarebbero 25  e proverrebbero da Filippine, Bulgaria, Ucraina, Romania e Messico. Al momento del sequestro, non sarebbe stato presente alcun carico.

La mossa – spiega il Guardian -  arriva pochi giorni dopo che il gruppo ribelle ha minacciato di prendere di mira le navi israeliane per supportare Hamas nella guerra contro Israele. Gli Houthi, alleati di Teheran, hanno già lanciato missili a lungo raggio e droni contro lo Stato ebraico per sostenere il gruppo islamista.

Questa mattina un portavoce del governo giapponese ha condannato quanto avvenuto, confermando il sequestro della Galaxy Leader e lanciando un appello al gruppo di ribelli. Il Giappone ha inoltre chiesto l'aiuto delle autorità saudite, omanite e iraniane per lavorare al rapido rilascio della nave e del suo equipaggio.

Secondo l’esercito USA il sequestro della nave «è una flagrante violazione del diritto internazionale». Anche gli Stati Uniti chiedono «il rilascio immediato della nave e del suo equipaggio», spiegando che le prossime mosse verranno pianificate insieme ai partner internazionali e alle Nazioni Unite.

Tuttavia, i dati contenuti in database navali pubblici come MarineTraffic, indicano che legami con Israele effettivamente ci sarebbero: la nave sembra appartenere alla Ray Car Carriers, una società fondata dal miliardario israeliano Abraham «Rami» Ungar. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato di atto «terroristico iraniano», che rappresenta «un’escalation» della guerra del Regime islamico «contro il mondo libero».

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