La nuova pista mountain bike apre al turismo internazionale
L’ultimo tassello in ordine di tempo è arrivato la scorsa settimana. Parliamo della futura pista di mountain bike Campra-Gorda-Nara, un collegamento importante per la nostra regione poiché permetterà di unire i tracciati della Valle di Blenio a quelli che si snodano attorno al massiccio del San Gottardo. Con una relativa apertura a un turismo più vasto, di portata internazionale. Ma partiamo dal principio. L’ultimo tassello in questo senso, dicevamo, è stata l’approvazione da parte dei Comuni di Blenio e Acquarossa dei crediti per la realizzazione della nuova pista. Un passo avanti congiunto in una strategia ormai in atto da tempo. Solo qualche mese fa era stata inaugurata la pista Black Wood Line al Nara (cfr. CdT del 31 agosto). Le mountain bike, dunque, piacciono sempre di più, anche a chi lavora allo sviluppo del territorio.
Quattro cantoni, cinque passi
«Si tratta di un tema prioritario per le valli, sul quale vale la pena investire», spiega infatti Manuel Cereda, direttore dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e Valli (ERS). «È da un po’ che insieme al Cantone si è deciso di dare priorità alle mountain bike. Anche a livello cantonale c’è la volontà di avere un disegno allargato. E il progetto Campra-Gorda-Nara rientra in questa strategia, poiché si inserisce in un percorso più ampio, legandosi con altri tracciati che portano oltre Gottardo e che aprono diverse possibilità anche a livello turistico». Su questo punto gli fa eco Juri Clericetti, direttore dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (OTR). La nuova pista avrà infatti un importante riverbero sull’attrattività della nostra regione. «Il percorso Campra-Gorda-Nara si collegherà, oltre che con la Black Wood Line, anche con dei tracciati che escono dal Ticino per fare il giro del massiccio del San Gottardo, toccando ben quattro cantoni e i relativi quattro o cinque passi, a seconda del verso in cui si segue il percorso». Si tratta del progetto St.-Gotthard-vier-Pässe-Bike e del St.-Gotthard-fünf-Pässe-Bike che dovrebbe arrivare a conclusione nel 2026, «in concomitanza con il Campra-Gorda-Nara». Un aspetto da non sottovalutare, evidenzia Clericetti: «La regione del San Gottardo è conosciuta turisticamente in tutta Europa. Dovremmo sfruttare il suo nome e la sua forza come veicolo promozionale e, grazie a questo nuovo tracciato, si potrebbe dare una bella spinta anche al turismo delle nostre valli, facendole conoscere un po’ di più. Si passerebbe quindi da una portata locale, a una nazionale e anche internazionale, con benefici per tutto il settore turistico».
Rilancio e valorizzazione
A tal proposito, particolare attenzione viene data proprio alle valli, spiega Cereda: «Uno dei concetti chiave in questo campo è quello di fare rete pensando a un’offerta variegata, attrattiva e interconnessa su tutto il territorio, così da creare domanda turistica». E per questo si pensa anche a proporre delle offerte complementari, in dialogo tra loro, tra la Valle di Blenio e la Leventina, rileva il direttore dell’ERS. Senza dimenticare quegli investimenti che beneficiano della presenza di turisti come i Bed&Breakfast e altri servizi legati all’attività sportiva. «Inoltre il progetto mountain bike è anche uno dei temi principali contenuti nei masterplan, in quanto è legato sia alle attività degli impianti di risalita che alla destagionalizzazione», aggiunge Cereda. In più andrebbe ad incastonarsi con progetti già esistenti in valle, valorizzandoli ancora di più. Come spiega Clericetti: «Un altro vantaggio di questo percorso è che va a toccare tre punti attrattori importanti della Valle di Blenio. Innanzitutto Campra, con il suo centro sportivo. Poi Gorda, con il progetto dell’osservatorio astronomico alla capanna. E infine Nara, dove si trovano gli impianti sciistici e la pista di mountain bike Black Wood Line. Inoltre sarebbe interessante in quest’ottica se dovesse arrivare anche il Sun Village, che si inserirebbe bene in questo scenario».
Tante possibilità
Se i progetti in tal senso non mancano è proprio perché «quella della mountain bike è una tendenza a medio-lungo termine, non di passaggio», evidenzia Cereda. «Quindi vale la pena creare maggiori possibilità per alberghi, capanne e fornitori di servizi». Anche perché, conclude Cereda, «a fronte di investimenti relativamente contenuti, il campo delle mountain bike offre diverse possibilità da sfruttare per il nostro territorio». Il via libera dato la scorsa settimana da Blenio e Acquarossa, lo ricordiamo, prevedeva un credito di 150 mila franchi per ogni Comune, parte dell’investimento complessivo per l’opera di 775 mila franchi, di cui metà è a carico del Cantone.