La polizia ha ucciso l'attentatore

COPENAGHEN - L'intera Danimarca è sotto shock, per le sparatorie che hanno avuto luogo a Copenaghen ieri. Prima, verso le 16, in occasione di un evento pubblico dedicato ai fumetti su Maometto e alla libertà di espressione, nel quale un uomo di 40 anni è stato ucciso e tre poliziotti sono rimasti feriti. A sparare è stata una persona, non due come precedentemente dichiarato, mentre alla conferenza parlava l'ambasciatore di Francia in Danimarca. Lo ha indicato la Polizia danese, che sabato sera ha ritrovato l'auto usata dal terrorista. Successivamente, intorno a mezzanotte, una seconda sparatoria è avvenuta davanti ad una sinagoga, dove sono state ferite tre persone, la terza delle quali è poi spirata nelle prime ore di questa mattina. La polizia di Copenhagen, sempre questa mattina, ha reso noto di aver ucciso a colpi di pistola l'autore delle due sparatorie, che aveva esploso diversi colpi di arma da fuoco contro gli agenti, vicino alla stazione ferroviaria della capitale. Mentre giungono messaggi di solidarietà verso il Paese scandinavo da tutto il mondo, riesplode l'emergenza terrorismo in Europa.
GLI SVILUPPI
8.45 - Dalle prime indagini condotte dalla polizia danese "nulla suggerisce che ci sia un altro attentatore", oltre a quello ucciso dagli agenti vicino ad una stazione ferroviaria, coinvolto nelle sparatorie che hanno insanguinato Copenaghen. Lo riferisce l'investigatore Joergen Skov.
9.32 - La prima ministra danese, Helle Thorning-Schmidt, ha definito gli attacchi a un convegno ieri e davanti a una sinagoga questa mattina "un cinico atto di terrore contro la Danimarca". Lo riferisce il quotidiano britannico The Guardian. "Questa è una mattina molto triste, i nostri pensieri vanno alle vittime e alle loro famiglie - ha sottolineato Thorning-Schmidt in un comunicato -. Due persone innocenti hanno perso la vita in seguito a un cinico atto di terrore contro la Danimarca". La prima ministra ha tra l'altro osservato che la polizia ha agito "rapidamente e in modo focalizzato per garantire la sicurezza dei cittadini".
9.44 - L'uomo rimasto ucciso nell'attacco alla sinagoga di Copenhagen era un membro della comunità ebraica locale che svolgeva le funzioni di guardiano. Lo ha detto alla radio israeliana un rabbino di Copenhagen. La vittima proteggeva lo svolgimento di una cerimonia religiosa, assieme con agenti delle forze di sicurezza.
12.32 - Patrick Pelloux, editorialista del giornale satirico francese Charlie Hebdo - colpito all'inizio di gennaio dall'attacco islamista più grave mai avvenuto in Europa - ha invitato oggi tutti gli artisti a "non cedere all'autocensura o alla paura" dopo i sanguinosi attentati di Copenaghen. "Oggi siamo tutti danesi - ha commentato - dobbiamo essere fermi e non avere più paura". Il segretario generale di Reporters sans frontières Christophe Deloire ha confermato che a partire dagli attentati a Charlie Hebdo la paura di attacchi contro la libertà di espressione è cresciuta in modo esponenziale: "È qualcosa che temevano accadesse e sta accadendo", ha detto.