Svizzera

La Posta chiude altre 170 filiali

Entro il 2028 resteranno 600 filiali gestite in proprio, scrive il Gigante giallo – Altrove «cercheremo insieme ai Comuni soluzioni sostitutive, tra cui la filiale in partenariato e il servizio a domicilio»
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
29.05.2024 08:04

Sono circa 170 le filiali che la Posta chiuderà. Ciò significa che in futuro rimarranno 2.000 sedi dotate di personale di cui 600 uffici postali gestiti in proprio. Lo ha annunciato il Gigante giallo oggi.

«Nei prossimi quattro anni la Posta porterà avanti la sua strategia Posta di domani come previsto», si legge nel comunicato stampa. «La Posta ci tiene moltissimo a fornire una consulenza e un’assistenza personali alla clientela, e questo non cambierà in futuro. A tale riguardo ha constatato che l’utenza apprezza sempre di più l’offerta di soluzioni d’accesso flessibili in termini di orari e luoghi, ad esempio My Post 24 o il servizio a domicilio, e che le tradizionali operazioni allo sportello come i versamenti sono sensibilmente diminuite negli ultimi quattro anni». Per far fronte a queste «tendenze irreversibili», la Posta adegua di conseguenza la propria rete di filiali per continuare a soddisfare al meglio le esigenze della clientela, che sia attraverso soluzioni fisiche, digitali o servizi in loco.

Anche in futuro la popolazione potrà contare su una rete capillare con circa 2.000 sedi dotate di personale: la colonna portante sarà costituita dalle 600 filiali gestite in proprio, che si trasformeranno in veri e propri centri servizi in collaborazione con enti come banche, casse malattia, compagnie assicurative e autorità, si legge ancora nella nota diffusa questa mattina. In tal modo la Posta consolida la sua offerta quotidiana per PMI e persone private. Nei prossimi quattro anni verranno investiti complessivamente oltre 100 milioni di franchi nel personale, in una modernizzazione delle filiali basata sulla domanda e in nuovi formati caratterizzati da una buona raggiungibilità.

«Nelle località in cui a causa del drastico calo della domanda non sarà più possibile continuare a gestire in proprio le filiali esistenti, la Posta ricercherà insieme ai Comuni delle soluzioni sostitutive, tra cui il collaudato e popolare formato della filiale in partenariato o del servizio a domicilio». «Stiamo lavorando a pieno ritmo per proiettare la Posta nel mondo di domani su basi solide, con offerte orientate al futuro e ai bisogni della clientela», spiega il CEO Roberto Cirillo.

«Negli scorsi anni abbiamo dato il massimo ogni giorno per garantire una qualità elevata e assicurare la nostra rilevanza futura come fornitrice di servizi per la Svizzera», ha aggiunto il CEO. «Abbiamo investito negli ambiti in cui si è registrata o è prevista una crescita della domanda, come ad esempio le capacità nella logistica dei pacchi e le soluzioni di comunicazione digitali. Grazie a queste decisioni la Posta gode della stabilità finanziaria di cui ha bisogno in quanto motore dell’economia svizzera, datrice di lavoro e azienda modello in fatto di sostenibilità. E continuiamo a essere in grado di autofinanziare i nostri investimenti».

Syndicom: «Uno smantellamento senza precedenti»

Il sindacato syndicom ha reagito all'annuncio della Posta: «Si tratta di una svolta radicale rispetto alla strategia precedente, che prevedeva di stabilizzare il numero di filiali a circa 800 unità. Praticamente, un ufficio postale su cinque verrebbe chiuso. Se la Posta dovesse mettere attuare questa strategia, si tratterebbe di uno smantellamento senza precedenti del servizio pubblico».

Syndicom critica le intenzioni annunciate dalla Posta e farà tutto ciò che è in suo potere per preservare il maggior numero possibile di uffici postali. Il sindacato fa appello ai politici e in particolare alle autorità cantonali e comunali interessate e ai loro abitanti affinché si battano per il mantenimento dei loro uffici postali. È inoltre «chiaro che questi piani errati della Posta non dovranno provocare neanche un solo licenziamento.

«Non ci saranno licenziamenti», ha indicato la Posta all'agenzia Keystone-ATS. Nonostante la riduzione dei posti di lavoro a seguito della chiusura delle filiali, la Posta prevede un maggiore fabbisogno di assunzioni a breve e medio termine. Inoltre, ci saranno fluttuazioni naturali e pensionamenti. Tuttavia, sono possibili cambiamenti di mansioni, è stato precisato.

In 12 anni uffici postali dimezzati

Con la riduzione a 600 uffici postali entro il 2028, la Posta avrà più che dimezzato la sua rete di filiali in 12 anni. Nel 2016 il Gigante giallo gestiva ancora 1.323 filiali. Nello lasso di tempo, anche il numero di lettere imbucate nelle filiali è diminuito drasticamente. Se nel 2016 sono state spedite 215 milioni di lettere direttamente alla Posta, alla fine dell'anno scorso il numero si era quasi dimezzato a 117 milioni. La stessa evoluzione è osservabile per i versamenti, che sono diminuiti di quasi il 60%: da 155 milioni a 65 milioni.

Nel contempo, però, la Posta ha ampliato altri modelli. Il numero di agenzie è passato da 849 nel 2016 a 1.237 alla fine dello scorso anno. Nello stesso periodo, il numero di cosiddetti «punti clienti commerciali» si è moltiplicato da 29 a 221. Si tratta di ubicazioni della Posta non servite in cui si possono impostare lettere e pacchi in qualsiasi momento.

Transfair chiede piena trasparenza sui piani della Posta

Pur deplorandola, Transfair non è sorpreso dalla decisione della Posta di ridurre la sua rete di filiali. È ora importante che i dipendenti possano mantenere il loro impiego e che siano soggetti al contratto collettivo di lavoro della Posta, ha dichiarato il sindacato all'agenzia di stampa Keystone-ATS.

I collaboratori sono già sottoposti a un crescente stress e temono per il loro posto di lavoro, ha aggiunto Transfair.

In qualità di partner sociale del Gigante giallo, Transfair chiede piena trasparenza sui piani della Posta. Le necessarie misure sociali di accompagnamento devono essere garantite tempestivamente. In ogni caso, è necessario trovare soluzioni soddisfacenti per tutti.

Questa perdita di servizio pubblico sarà avvertita anche dai clienti, in particolare dalle persone anziane e dai disabili. Transfair si aspetta che la Posta faccia uno sforzo particolare per garantire a questi gruppi di persone un servizio di base anche in futuro.