Germania

La prima marcia dei dissidenti russi a Berlino: «Putin è un criminale di guerra»

La manifestazione degli oppositori è organizzata da Yulia Navalnaya, Ilya Yashin e Vladimir Kara-Murza: «Via le truppe russe dall'Ucraina»
Red. Online
17.11.2024 14:00

L'opposizione russa in esilio mette in scena la sua prima grande manifestazione contro l'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca questo pomeriggio a Berlino, in Germania. Tra i critici del Cremlino promotori dell'evento Yulia Navalnaya, Ilya Yashin e Vladimir Kara-Murza, i quali hanno unito le forze per organizzare una marcia contro la guerra basata su tre richieste principali: il ritiro delle truppe russe dall'Ucraina, la condanna del presidente russo Vladimir Putin come criminale di guerra e il rilascio di tutti i prigionieri politici. La manifestazione, pianificata dallo scorso 30 ottobre, ha pure scatenato un acceso dibattito tra i russi che vivono all'estero sull'uso della bandiera della Federazione russa.

Con Vladimir Putin al potere da quasi 25 anni, tutti i suoi oppositori politici sono ora morti, in prigione o in esilio. Yulia Navalnaya, la vedova di Alexei Navalny, il nemico numero 1 dello «zar», ha preso il timone del movimento, insieme agli ex prigionieri politici Vladimir Kara-Murza e Ilya Yashin, liberati ad agosto nell'ambito di uno storico scambio tra la Russia e i Paesi occidentali. Vladimir Kara-Murza è il giornalista premio Pulitzer sopravvissuto a due tentativi di avvelenamento, mentre Ilya Yashin è un ex consigliere comunale di Mosca e attivista anti-Putin di lunga data.

Entrambi importanti critici del Cremlino, Kara-Murza e Yashin sono stati imprigionati nel 2022 per aver condannato le atrocità russe in Ucraina. Yashin è stato condannato a 8,5 anni di prigione, mentre Kara-Murza ha ricevuto una pena detentiva di 25 anni dopo che le autorità russe hanno aggiunto ulteriori accuse di tradimento e cooperazione con un'organizzazione «indesiderata».

Yulia Navalnaya ha assunto formalmente il ruolo di leader dell'opposizione nel febbraio 2024, dopo la morte improvvisa del marito in una prigione artica. Navalny era ampiamente considerato il capofila dell'opposizione russa e la sua morte ha scatenato le più grandi proteste all'interno del Paese da quando Mosca ha lanciato la sua invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022.

Oltre a Berlino, manifestazioni contro la guerra sono previste in decine di altre città in tutto il mondo: «Non è possibile tenere raduni di protesta legali sul territorio del nostro Paese oggi: le persone lì vengono brutalmente picchiate e imprigionate per lunghi periodi di tempo. Ma possiamo ancora dimostrare che esiste una Russia pacifica, libera e civile. Noi esistiamo, non restiamo in silenzio e agiamo insieme», ha scritto Yashin su X.

Interrogato sulla marcia pianificata a Berlino, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che gli organizzatori: «Non hanno alcun legame con il loro Paese, e il Paese non ha alcun legame con loro. Pertanto, nessuna delle loro opinioni sarà di alcun interesse qui».

«La marcia – si legge in un comunicato dei promotori - mira a unire tutti coloro che si oppongono alla guerra aggressiva di Vladimir Putin in Ucraina e alle repressioni politiche in Russia».

Secondo Meduza, il video dell'annuncio della marcia contro la guerra ha scatenato anche un acceso dibattito online perché includeva una foto di dimostranti che sventolavano la bandiere russa e quella ucraina durante una protesta a Mosca del 2014 contro l'annessione della Crimea da parte della Russia.

Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022, i manifestanti anti-guerra hanno generalmente evitato il tricolore russo, e qualcuno ha optato per uno striscione bianco-blu-bianco (una versione alternativa della bandiera russa, «senza la striscia rossa insanguinata»). Tuttavia, alcune persone hanno interpretato la foto come un'approvazione del tricolore russo come simbolo di protesta.

Il politologo Alexander Morozov, ad esempio, ha messo in guardia gli organizzatori dal tentare di rivendicare l’uso del vessillo russo: «Questa è la bandiera dello Stato aggressore durante una guerra in cui la Federazione russa ha annesso quattro regioni ucraine. Il tricolore è la bandiera di quello Stato, non di uno immaginario, di cui possiamo dichiarare ingenuamente: "Questo è il nostro Stato e non lo cederemo"».

Gli organizzatori della marcia di Berlino hanno tentato di glissare sul dibattito sulla bandiera russa. In un post su X, Yashin ha chiesto unità agli oppositori di Putin: «Mi sembra che la discussione sulle bandiere offuschi chiaramente l'essenza della manifestazione che vogliamo tenere a Berlino. Questa manifestazione non riguarda le bandiere, ma la solidarietà con i prigionieri politici, il rifiuto di una guerra di aggressione e la resistenza alle politiche di Putin».

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