Guerra

La proposta della Russia ai migranti: volete restare in Europa? Entrate nell'esercito

Stando a un'indagine, la Russia sta spingendo le persone reclutate in Siria e in Africa con l'inganno ad arruolarsi in cambio di un passaporto
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Michele Montanari
02.02.2024 10:45

Fuggire dalla guerra in Medio Oriente per poi rischiare di finire sotto le bombe in Ucraina, nell’Europa che sembrava aver trovato una pace perpetua. Succede anche questo. Secondo una recente indagine di Novaya Gazeta, le autorità russe, infatti, stanno spingendo i rifugiati provenienti dai Paesi mediorientali e africani ad arruolarsi nell'esercito. La posta in gioco? La possibilità di restare in Europa, altrimenti deportazione e tanti saluti. Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, i migranti vengono ingannati dai russi con l’aiuto degli intermediari che da anni fanno arrivare numerosi rifugiati nei Paesi dell’UE attraverso la Russia e la Bielorussia. Spesso gli intermediari sono connazionali delle vittime di questo sistema.

Novaya Gazeta ha raccontato la storia di diversi rifugiati siriani che hanno raggiunto la Russia con visti per studenti e turisti nella speranza di trasferirsi definitivamente in Europa. L’autore dell’articolo, Wadih El-Hayek, afferma di aver vissuto per breve tempo con due uomini che cercavano di raggiungere la Polonia dalla Bielorussia e la Finlandia dalla Russia. Le loro testimonianze parlano di rifugiati arrestati in Russia una volta scaduti i loro permessi di soggiorno. E quando ciò avviene, le autorità mettono i migranti davanti a una scelta: trascorrere mesi in un centro di detenzione temporanea (di fatto, una prigione) prima di essere deportati in Siria, oppure firmare un contratto con il Ministero della Difesa russo, con tanto di stipendio e la cittadinanza russa. A due siriani, ad esempio, è stato promesso di prestare servizio come medici, non come soldati, ma una volta arrivati ​​al campo di addestramento, hanno subito cambiato idea. Ora stanno aspettando i processi e le deportazioni. Stessa sorte toccata ad alcuni somali che si sono rifiutati di impugnare le armi. 

Stando all’indagine, inoltre, su canali Telegram siriani e russi sono stati diffusi video che mostrano uomini provenienti da Egitto, Siria, Somalia e India mentre indossano le uniformi militari. Nelle immagini si vedono anche passaporti russi presumibilmente rilasciati per aver accettato di entrare nell’esercito. In uno dei filmati le persone in questione ringraziano un certo «Dottor Akram» per i loro passaporti, ottenuti in soli 5 giorni.

Novaya Gazeta, ha visionato diversi passaporti forniti ai siriani, e ha fatto sapere che tutti i documenti sono stati rilasciati nell'estremo oriente della Repubblica di Sacha, conosciuta anche come Jacuzia. L’uomo responsabile del reclutamento dei migranti sarebbe Wassim al-Dimashqi, anch’egli siriano, con un passato vicino al gruppo Wagner. Al-Dimashqi attirerebbe i rifugiati in Russia offrendo loro posti di lavoro nelle miniere d’oro e di diamanti in Jacuzia, promettendo salari di circa 2 mila dollari al mese. Secondo l’indagine, il reclutatore riceverebbe circa 337 dollari per ogni persona portata in Russia. Dopo l'arrivo a Mosca, le reclute verrebbero poi accolte da un altro siriano di nome Akram Dib Tarraf, il quale riceverebbe 3.540 dollari per ogni migrante che firma un contratto con il Ministero della Difesa russo.

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