«La ricetta anti-ingorghi convince anche i residenti»
La Valla Verzasca si lascia alle spalle un’altra estate di successo. Non solo perché, come ogni anno, attira molti visitatori ma soprattutto perché le misure messe in atto per gestire meglio il grande traffico che il turismo genera hanno funzionato. «Certo, anche il fatto che non c’è stata la grande invasione conosciuta negli anni caldi della pandemia ha influito», spiega il sindaco di Verzasca Ivo Bordoli. Il biennio in cui i viaggi all’estero sono stati impossibilitati ha fatto sì che i confederati si riversassero tutti nelle ambite località turistiche del Paese, Ticino compreso, sovraccaricando le strutture ricettive di tutto il cantone e raggiungendo record mai visti prima. «Quest’anno siamo tornati ai livelli pre-pandemici, forse qualcosina in più di circa l’1 o il 2 percento. Ciò ci ha permesso di gestire meglio la situazione», osserva il sindaco. Il calibro della strada e l’incremento marcato dei turisti negli ultimi anni hanno contribuito a congestionare l’arteria che da Gordola porta a Sonogno, rendendo indispensabile degli interventi. Il traffico dunque è un problema ben conosciuto nella Valle, che qualche anno fa era stata ribattezzata addirittura «le Maldive del Ticino (o di Milano)». «Benvenga che i numeri siano tornati alla normalità, la gente non sapeva più dove girarsi».
Regolare il flusso
A gestire il traffico estivo ci sono state diverse misure, a partire dall’impianto semaforico nell’abitato di Brione Verzasca costato 160.000 franchi (così ripartito: 80.000 Cantone, 50.000 Municipio, 30.000 Fondazione Verzasca). «È stato proprio di grande aiuto, a Brione è stato risolto l’annoso problema della strettoia. Il riscontro da parte dei residenti e degli abitanti della Valle poi è stato positivo». Il semaforo è stato posato per rendere regolare il flusso dei mezzi in transito, specialmente quando si tratta di automezzi pesanti come gli autopostali. Nello specifico, i semafori installati hanno permesso di evitare la strettoia di circa 200 metri di lunghezza in zona Sul Muro, dove l’incrocio di veicoli è problematico. Il calibro stradale ridotto ostacola il traffico in senso inverso e per poter transitare, le auto erano spesso costrette a far manovra su spiazzi situati su suolo privato. Altro ingrediente della ricetta anti-ingorghi, gli agenti di sicurezza, chiamati però solo un paio di volte a dirigere le vetture. «Da una parte non ce n’è stato bisogno e dall’altra abbiamo cercato di contenere un po’ le spese», rileva ancora Bordoli.
Parcheggi a colpo d’occhio
Una volta giunti a destinazione, il problema che si presenta è quello dei parcheggi, ovviati in parte dai collegamenti offerti dai mezzi pubblici. In questo senso si sono rivelati molto utili i due pannelli installati per segnalare la disponibilità degli stalli liberi in Valle. Se non ci sono posti dove lasciare l’auto, è inutile persino mettersi in marcia. «Uno si trova all’entrata di Gordola venendo da Riazzino, l’altro si vede salendo dalla Coop di Tenero prima del sottopassaggio». Un servizio in più che si intende implementare ulteriormente. «Il terzo arriverà presumibilmente l’anno prossimo e verrà posto all’entrata della Valle».
«Il lavoro da fare non manca»
Gli interventi per il ripristino della pace viaria in Valle Verzasca sono promossi, «ma questo non significa che tutti i problemi siano stati risolti. Ci sono ancora altri progetti in gestazione sull’asse stradale», ricorda il sindaco. «In ballo c’è la piazza di giro dei bus, in zona Acquino subito dopo il ponte dei salti; poi abbiamo in programma di creare un’altra area di sosta; anche a ridosso del comparto della diga sono previsti accorgimenti e correttivi. Stiamo apportando piccole varianti al Piano regolatore per poi intervenire insieme al Cantone, adesso però vorremmo risolvere il problema dei parcheggi degli autobus a Sonogno: è un problema quando ne arrivano tanti». Ivo Bordoli ci spiega che presto arriverà invece la soluzione firmata dal Cantone per la strettoia di Lavertezzo. «La questione è da risolvere una volta per tutte. A giorni dovrebbero presentare un progetto. A me non è stato detto niente però, quindi vedremo che soluzione hanno trovato. Lasciamoci sorprendere. Quello che so è che le spese verranno divise a metà», conclude il sindaco di Verzasca.