Logistica

La rotta delle armi attraverso il confine polacco e rumeno

Missili e armi leggere sono in arrivo dall’Europa – Per le forze armate di Kiev, i lanciarazzi Javelin si sono rivelati molto efficaci per contrastare i carri armati russi – Mauro Gilli: «Necessarie infrastrutture e persone chiave»
© Keystone-AP Photo/Vadim Ghirda
Nico Nonella
28.02.2022 17:05

Missili anticarro, mitragliatrici, fucili d’assalto, pistole e munizioni. Domenica l’UE ha annunciato che finanzierà l’acquisto e la consegna di armi per un Paese sotto attacco, decisione mai presa prima d’ora. Una decisione che segue quella, storica, della Germania, che per la prima volta dalla II Guerra mondiale farà lo stesso con 1.400 lanciarazzi anticarro e 500 missili terra-aria. E pure la Svezia ha rotto una lunga tradizione di neutralità

Tonnellate di materiale bellico

La quantità di materiale bellico che si intende inviare in Ucraina è ingente: la Repubblica Ceca ha annunciato un pacchetto da 8,6 milioni di dollari. Include 30 mila pistole, 7 mila fucili d’assalto, 3 mila fucili mitragliatori e un milione di proiettili, fucili di precisione, mitragliatrici, sistemi ottici. La Slovacchia consegnerà 12 mila proiettili d’artiglieria. Il Belgio spedirà 3 mila fucili d’assalto non più in uso all’esercito e 200 armi anticarro. L’Olanda invierà 200 missili anti-aerei. Belgio, Francia e Italia sono pronti a fare la loro parte. Per le forze armate di Kiev, i lanciarazzi Javelin si sono rivelati molto efficaci per contrastare i T-72, carri armati relativamente vecchi ma aggiornati agli standard moderni e che costituiscono la spina dorsale delle forze corazzate russe, mentre i missili terra-aria Stinger hanno causato perdite tra l’aviazione di Mosca. Ma come far arrivare tutto questo materiale bellico? Come già accaduto all’epoca dell’invasione sovietica in Afghanistan, quando le forniture passavano dai passi pakistani, occorrerà allestire un’adeguata rete logistica.

Un elicottero d’attacco KA-25, costretto a un atterraggio forzato fuori da Kiev dopo essere stato colpito dalla contraerea. (Keystone-AP Photo/Efrem Lukatsky)
Un elicottero d’attacco KA-25, costretto a un atterraggio forzato fuori da Kiev dopo essere stato colpito dalla contraerea. (Keystone-AP Photo/Efrem Lukatsky)

«Le forniture verranno probabilmente inviate dalla Polonia e dalla Romania», spiega Mauro Gilli, ricercatore associato in Tecnologia militare e Sicurezza internazionale al Politecnico di Zurigo. Altre vie non ve ne sono, oppure sono decisamente difficoltose: «La marina russa controlla il Mar Nero e i cieli sopra l’Ucraina sono troppo rischiosi», sottolinea Gilli. Rimane dunque aperta la sola via terrestre. «Presumo che nei mesi passati i Paesi occidentali abbiano creato infrastrutture e canali con personaggi chiave che possono favorire il passaggio oltre i confini». Più problematico sarà arrivare nell’Ucraina orientale, teatro degli scontri. Gilli ipotizza che il trasporto delle armi leggere o dei missili anticarro portatili possano avvenire «anche a bordo di mezzi commerciali, meno sospetti». Vi è però un’altra questione sul tavolo: alcuni Paesi UE hanno annunciato l’invio di vecchi caccia di produzione sovietica, che sarebbero però esposti alla contraerea russa. «In questo caso dovrebbe esserci un supporto in termini di guerra elettronica per limitare la vulnerabilità di questi aerei alla contraerea russa».

La torretta di un carro armato russo distrutto vicino a Kharkiv. (Keystone-EPA/Sergey Kozlov)
La torretta di un carro armato russo distrutto vicino a Kharkiv. (Keystone-EPA/Sergey Kozlov)
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