News
La diretta

«La Russia non farà la fine dell'URSS» – Segui il Live

Lo ha detto Vladimir Putin parlando ai giovani imprenditori russi – Guterres: «L'invasione russa deve finire» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
«La Russia non farà la fine dell'URSS» – Segui il Live
Red. Online
09.06.2022 06:42
20:36
20:36
Verso il via libera per l'entrata nell'UE?

La Commissione europea la settimana prossima potrebbe dare all'Ucraina il via libera allo status di candidato all'ingresso in Ue. È quanto riporta Bloomberg, che cita fonti vicine al dossier secondo le quali al tavolo del collegio dei commissari della settimana prossima approderà la raccomandazione che conterrà il placet dell'esecutivo europeo.

Il via libera sarà legato ad alcune condizioni sullo stato di diritto e sulla legislazione anti-corruzione in Ucraina. Se la Commissione varerà la raccomandazione, il suo parere positivo sulla candidatura ucraina approderà al summit europeo di fine giugno.

18:26
18:26
Putin: «Improbabile rifiutino la nostra energia nei prossimi anni»

«Per quanto riguarda il rifiuto delle nostre risorse energetiche, questo è poco probabile per i prossimi anni. E non si sa cosa accadrà in questi anni. Quindi nessuno ha intenzione di sigillare i pozzi, non ce n'è bisogno». Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, ripreso dall'agenzia di stampa Interfax.

Poi, la stima: «Il raccolto di grano in Russia può raggiungere oltre 130 milioni di tonnellate quest'anno».

17:24
17:24
«La Russia non farà la fine dell'URSS: la nostra economia resterà aperta»

La Russia «non cadrà nella stessa trappola dell'URSS, la sua economia resterà aperta». Lo ha detto Vladimir Putin parlando ai giovani imprenditori russi. Aggiungendo che la sfida che oggi ha di fronte il Paese è «tornare e rafforzarsi».

16:57
16:57
«Se uno Stato non può prendere decisioni sovrane, allora è una colonia»

«Se uno Stato o un gruppo di Stati non possono prendere decisioni sovrane, allora sono colonie, e le colonie non hanno prospettive». Lo ha detto Vladimir Putin parlando ai giovani imprenditori russi, secondo quanto riporta la Tass, aggiungendo che non esiste una via di mezzo, ossia uno «stato intermedio», «tra un Paese indipendente ed una colonia».

16:54
16:54
I filorussi condannano a morte 2 «mercenari» britannici

La corte suprema della sedicente Repubblica Popolare del Donetsk ha condannato a morte i «mercenari» britannici Aiden Aslin, 28 anni, del Nottinghamshire, Shaun Pinner, 48 anni, del Bedfordshire, e Saaudun Brahim, cittadino marocchino, che combattevano per l'esercito ucraino. Lo fanno sapere le agenzie russe.

16:17
16:17
Dalla Polonia 240 tank e 100 blindati per Kiev

La Polonia ha inviato finora in Ucraina armi per un valore di quasi 2 miliardi di dollari, inclusi più di 240 carri armati e circa 100 mezzi corazzati, riporta Ukrinform citando il presidente polacco Andrzej Duda.

«Abbiamo inviato carri armati dalla Polonia all'Ucraina: quasi due gruppi di carri armati da combattimento. Si tratta di oltre 240 carri armati che l'esercito ucraino può utilizzare. Abbiamo inviato quasi un centinaio di veicoli corazzati per il trasporto di personale», ha detto Duda al quotidiano tedesco Bild in un'intervista.

Varsavia, ha aggiunto, ha anche fornito a Kiev armi leggere, munizioni e equipaggiamento militare. «In totale, abbiamo inviato armi per un valore di quasi 2 miliardi di dollari in Ucraina», ha precisato Duda.

16:16
16:16
«A Mariupol i russi pagano le pensioni in rubli»

Le forze di occupazione russe a Mariupol hanno iniziato a pagare le pensioni in rubli utilizzando contanti. Lo ha riferito il consigliere del sindaco Petro Andrushchenko alla televisione nazionale. «Questa è l'economia russa», ha detto Andrushchenko (che non si trova più in città), denunciando la «mancanza di organizzazione», che sta provocando «file enormi» e «risse» durante la distribuzione del denaro.

L'agenzia russa Ria Novosti ha riferito che sono state ricevute circa 46.000 domande di pagamento delle pensioni alle autorità dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, che ha iniziato a effettuare i pagamenti.

Secondo Andrushchenko il «20-30% dei nostri anziani di Mariupol non accettano l'occupazione e deliberatamente non hanno presentato i documenti» per ricevere la pensione.

16:09
16:09
«La Polonia sta annettendo l'Ucraina col consenso di Kiev»

La Polonia, con l'assenso di Kiev, sta ottenendo il controllo de facto delle principali funzioni e istituzioni statali ucraine, il che equivale ad una «annessione»: lo sostiene il direttore del Servizio di intelligence estero russo (SVR) Sergei Naryshkin, secondo quanto riferisce Interfax.

«Varsavia sta lavorando duramente per spingere il regime di Volodymyr Zelensky a darle il controllo de facto delle più importanti funzioni statali», ha detto Naryshkin ai giornalisti. «In particolare, con il consenso di Kiev, i polacchi stanno creando sul loro territorio un centro di elaborazione dati di backup del servizio fiscale statale ucraino», ha affermato.

«I compiti principali associati all'installazione del servizio fiscale statale nel territorio della Polonia vengono assolti dalla società tecnologica Siltec, affiliata ai servizi speciali locali», ha affermato Naryshkin, secondo cui «supporto a questa operazione viene fornito dai rappresentanti dei colossi digitali Usa Dell, IBM e Cisco», ha continuato.

«Kiev sta quindi deliberatamente aprendo al tandem polacco-statunitense l'accesso ad informazioni di importanza statale, comprese le informazioni sui contribuenti e, di conseguenza, sulla reale situazione finanziaria dell'Ucraina».

«Negli affari, un accordo del genere potrebbe essere classificato come appartenente alla categoria delle fusioni e acquisizioni. Ma uno Stato non è una società privata, e in questo caso vediamo che la giunta di Kiev ha già concordato l'annessione dell'Ucraina da parte della Polonia e le sta volontariamente cedendo la sua sovranità», ha concluso il capo dell'Svr russo.

16:07
16:07
«Le truppe dell'Azovstal restano in un campo detenzione del Donbass»

I 2.449 combattenti ucraini catturati dai russi dopo la resa dell'acciaieria Azovstal di Mariupol continuano a essere tenuti in un campo di detenzione russo nel villaggio di Olenivka, nella regione di Donetsk.

Lo ha riferito l'Ukrainska Pravda, citando fonti d'intelligence ucraina, ricordando che l'accordo tra Kiev e Mosca prevede che i combattenti che si trovavano nello stabilimento non debbano essere uccisi né torturati in vista di un possibile scambio di prigionieri.

In precedenza, fonti di Mosca citate dalla Tass avevano affermato che oltre mille tra militari ucraini e combattenti stranieri che si erano arresi a Mariupol erano stati trasferiti in Russia per essere interrogati.

16:06
16:06
«Armi e sanzioni sono il vaccino contro la COVID-22 russa»

«Armi e sanzioni sono un vaccino contro la COVID-22 portata dalla Russia». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenuto in collegamento video a un gala per celebrare le 100 persone più influenti dell'anno della rivista Time, chiedendo un maggiore aiuto esterno perché «i militari ucraini stanno morendo sul campo di battaglia».

15:57
15:57
Almeno tre morti nei raid russi su Kharkiv

Almeno tre persone sono rimaste uccise e altre cinque ferite in bombardamenti compiuti la scorsa notte dalle forze russe nella regione nordorientale ucraina di Kharkiv. Lo ha riferito l'ufficio del procuratore generale della regione, citato da Ukrinform, secondo cui i raid hanno colpito il distretto di Novobavarsky.

15:56
15:56
«Dal primo settembre programmi russi nelle scuole del Donbass»

Dal primo settembre le scuole del Donbass seguiranno i programmi del sistema scolastico della Russia. Lo ha annunciato il ministro dell'Educazione di Mosca, Serghei Kravtsov, citato da Interfax. «Sono state prese le decisioni sulla nuova formazione dei docenti, che comincerà il 14 giugno, e sulla fornitura di testi scolastici russi alle scuole delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk», ha aggiunto il ministro.

15:47
15:47
«Le regioni liberate nomineranno i propri responsabili»

Per il Cremlino, le nomine di responsabili nei territori «liberati» dell'Ucraina saranno nelle mani della popolazione locale. «Dipenderanno dalla scelta delle persone che vivono nelle regioni liberate», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a domande dei giornalisti sulla possibilità o meno che funzionari russi possano assumere incarichi in quei territori. Lo riferisce la Tass.

15:43
15:43
«Sarebbe ripugnante spingere a un accordo di pace imposto dalla Russia»

Spingere l'Ucraina a un «cattivo compromesso», a un accordo di pace imposto dalla Russia, sarebbe «ripugnante» e l'Occidente non deve farlo. Lo ha detto il premier britannico Boris Johnson a margine di un intervento pubblico nella contea del Lancashire durante il quale ha presentato un progetto di sostegno all'edilizia nazionale.

Nel suo discorso il leader Tory ha poi attribuito agli «effetti dell'aggressione di Vladimir Putin» parte della responsabilità dell'impennata dell'inflazione nel Regno e «a livello globale».

15:26
15:26
«La più grande paura di Mosca è l'unità dell'Occidente»

«Avendo assaggiato il sangue dell'Europa una volta, la Russia proverà a berlo tutto. Intimidendo, umiliando e derubando. L'unica lingua che la Russia comprende è la lingua della forza. La loro più grande paura è la nostra unità. L'unico modo per vincere è avere armi. Il bene deve essere in grado di difendersi».

Lo ha affermato in un tweet il consigliere del capo dell'ufficio del presidente ucraino Mykhailo Podolyak, riportato da Ukrinform.

15:24
15:24
«Così fallì il piano segreto per liberare Azovstal»

Un tentativo per irrompere militarmente a Mariupol e sbloccare la situazione dell'acciaieria Azovstal, accerchiata e bombardata dall'esercito russo, fu organizzato dai Servizi di intelligence ucraini (Gur) dopo alcune settimane di assedio. Lo ha raccontato una fonte qualificata alla pubblicazione Ucraine Truth, riportata da Unian.

Sotto il comando generale della Gur, un'unità militare è partita dal distretto sud-orientale di Huliaipil verso Mariupol per irrompere in città. Il gruppo di assalto era composto anche da militari dell'esercito e combattenti del reggimento nazionalista Azov.

Secondo la fonte, inizialmente era previsto che l'unità avrebbe ricevuto carri armati, veicoli corazzati e oltre 80 soldati, ma quando è arrivato il momento di entrare in azione c'erano a disposizione solo pochi carri armati, veicoli da combattimento di fanteria e veicoli corazzati per il trasporto di circa 20 persone. Nonostante ciò, l'unità si è spostata verso Mariupol. Dopo circa 10-15 chilometri un pesante attacco russo ha bloccato l'avanzamento del gruppo costringendolo alla ritirata.

15:14
15:14
Il Cremlino non ha informazioni sulla sorte dei combattenti Azovstal

Il Cremlino non ha informazioni sulla sorte o su eventuali decisioni che riguardano i militari ucraini che si sono arresi nell'acciaieria Azovstal di Mariupol e sono stati portati in Russia. Lo ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov rispondendo a una domanda: «Non sono in grado di rispondere a questa domanda, non abbiamo tali informazioni», ha detto, riportato dall'agenzia Tass.

Intanto il Comitato investigativo russo ha reso noto di star interrogando gli oltre 200 ufficiali ucraini di Azovstal: «Continua il lavoro di identificazione dei militari delle Forze Armate ucraine e dei nazionalisti che si sono arresi, compresi quelli dell'acciaieria Azovstal. Queste persone, tra cui più di 200 ufficiali, sono in fase di interrogatorio», ha affermato il Comitato.

15:11
15:11
ONU: «Cinque milioni di rifugiati ucraini registrati dal 24 febbraio»

Quasi cinque milioni di ucraini sono stati registrati in Europa dall'inizio della guerra, secondo i dati dell'agenzia dell'ONU per i rifugiati, riporta il Guardian.

Un aggiornamento dell'UNHCR afferma che un totale di 4.816.923 ucraini sono stati registrati come rifugiati in 44 Paesi europei dal 24 febbraio. Ma molti di più avranno effettivamente lasciato il Paese: i dati infatti mostrano che al 7 giugno erano stati registrati più di 7,3 milioni di attraversamenti di frontiera in uscita dall'Ucraina. Altri 2,3 milioni di attraversamenti sono stati registrati per rientrare nel Paese.

Donne e bambini rappresentano il 90% di coloro che sono fuggiti all'estero, poiché gli uomini ucraini di età compresa tra i 18 e i 60 anni sono idonei al servizio militare e non possono partire.

La guerra in Ucraina ha «causato una delle più grandi crisi di sfollamento umano al mondo», ha dichiarato l'UNHCR.

15:00
15:00
«Ricostruiremo l'Ucraina, dobbiamo farlo e lo faremo»

«Questo pomeriggio avremo un dibattito tra il sindaco di Mariupol e gli architetti ucraini» perché «ricostruiremo l'Ucraina: dobbiamo farlo e lo faremo» perché «è un nostro obbligo morale» che va messo in atto «nel modo giusto, con lo spirito del nuovo Bauhaus europeo».

Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, all'apertura del festival Internazionale New European Bauhaus in corso al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo con sede a Roma.

13:28
13:28
L'UE annuncia ulteriori 205 milioni in aiuti umanitari

Alla luce dell'impennata dei bisogni umanitari in Ucraina, il commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, si reca oggi in Ucraina per incontrare le organizzazioni umanitarie e i funzionari governativi ucraini di alto livello, per contribuire a coordinare la risposta dell'Ue alla crisi sul campo. Per l'occasione, l'UE stanzia oggi altri 205 milioni di euro per l'assistenza umanitaria.

Questo porta il finanziamento totale degli aiuti umanitari dell'UE e il valore dell'assistenza a oltre 700 milioni di euro in risposta all'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia, di cui 13 milioni di euro sono dedicati a progetti nella vicina Moldavia.

«Per più di 100 giorni abbiamo assistito a sofferenze inutili e a innumerevoli violazioni del diritto umanitario internazionale: in questo momento di crisi, il nostro dovere è di stare dalla parte dei più vulnerabili», ha commentato Lenarčič.

«Abbiamo reagito rapidamente aumentando considerevolmente la nostra presenza in Ucraina. Grazie a questi finanziamenti, i nostri partner stanno fornendo cibo, acqua, assistenza sanitaria, alloggi, protezione e assistenza in denaro.

Stiamo inoltre lavorando a stretto contatto con le autorità ucraine per garantire che l'assistenza fornita dagli Stati membri dell'Ue sia in linea con le esigenze in costante evoluzione. Attraverso il Meccanismo di protezione civile abbiamo consegnato milioni di forniture salvavita agli ucraini e ci impegniamo a sostenere l'Ucraina per tutto il tempo necessario».

12:51
12:51
Almeno 4,8 milioni di rifugiati in tutta Europa

Quasi cinque milioni di persone fuggite dall'Ucraina sono state registrate come rifugiati in 44 paesi europei dal 24 febbraio scorso, secondo gli ultimi dati resi noti dall'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr).

Circa 7,3 milioni persone sono fuggite dall'Ucraina dal 24 febbraio, data dell'aggressione russa, e 2,3 milioni hanno fatto ritorno nel Paese, precisa l'Unhcr in un comunicato reso noto a Ginevra.

I nuovi dati, aggiornati al 7 giugno , indicano che sono stati registrati almeno 4,8 milioni di rifugiati dall'Ucraina in tutta Europa, compresi quelli dapprima giunti nei paesi vicini e che poi sono andati oltre.

L'agenzia delle Nazioni Unite osserva che sebbene la situazione in Ucraina rimanga fragile, alcuni rifugiati fanno ritorno nel Paese in conflitto per valutare la situazione, controllare la proprietà, visitare i familiari o aiutarli a partire.

Altri si recano nell'Ucraina occidentale e nelle aree intorno a Kiev e Chernihiv con l'intenzione di rimanere, ma tra coloro che sono tornati in patria molti hanno trovato le loro case gravemente danneggiate e una situazione economica devasta e "non hanno avuto altra scelta che andarsene di nuovo".

La guerra in Ucraina ha causato una delle più grandi crisi di profughi e sfollati nel mondo, ricorda il comunicato dell'Unhcr che ha aggiornato l'apposito portale sul suo sito. L'Unhcr sottolinea la solidarietà degli Stati che accolgono i profughi: "Gli Stati membri dell'Unione Europea hanno adottato misure senza precedenti, attivando per la prima volta rapidamente la Direttiva sulla protezione temporanea, garantendo l'accesso alla protezione e ai servizi per i rifugiati dall'Ucraina. Altri Stati europei hanno esteso schemi di protezione simili". Dei 4,8 milioni di rifugiati ucraini registrati in Europa, 3,2 milioni sono registrati per la protezione temporanea o simili schemi di protezione nazionale.

12:15
12:15
«Il sostegno al militarismo di Kiev non porta nulla di buono»

«I nostri partner occidentali devono rendersi conto che la connivenza con l'atteggiamento militarista di Kiev non porta nulla di buono». Lo ha sottolineato il ministro russo degli Esteri Sergey Lavrov, citato dall'agenzia Tass, in conferenza stampa dopo l'incontro con il suo omologo armeno Ararat Mirzoyan.

«La Russia - ha sottolineato Lavrov - spera che l'Ucraina sia consapevole del fatto che non c'è alternativa a sminare i porti affinché l'export sia possibile».

11:48
11:48
Putin parteciperà al vertice G20 di Bali? «Non è ancora chiaro»

Non è ancora chiaro se il presidente russo Vladimir Putin parteciperà al vertice del G20 che si terrà quest'anno a Bali. Lo ha specificato l'ambasciatrice russa in Indonesia Lyudmila Vorobieva che, citata dall'agenzia Antara - riferisce la BBC - non ha né confermato né smentito la partecipazione del presidente russo. «Non possiamo ancora stabilire se il presidente Putin parteciperà, offline o online... Abbiamo ancora tempo per pensarci e attendiamo sviluppi», ha detto la diplomatica russa.

Lo scorso aprile, durante una telefonata con il presidente indonesiano Joko Widodo, Putin aveva detto che avrebbe preso parte al vertice del G20. Da allora però gli Stati Uniti hanno manifestato la loro contrarietà alla sua partecipazione, affermando che dopo l'invasione dell'Ucraina con Mosca non si può fare come se nulla fosse.

11:46
11:46
«Ogni giorno perdiamo 100 soldati, servono armi pesanti»

Ogni giorno l'Ucraina perde fino a cento militari, che restano uccisi in battaglia, e fino a 500 vengono feriti. Per questo Kiev ha bisogno di armi pesanti il più rapidamente possibile. Lo ha scritto il Ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov su Facebook, citato da Ukrinform, che ha aggiunto: «Il mostro russo ha ancora molti mezzi per divorare vite umane e soddisfare il suo ego imperiale».

«Abbiamo dimostrato di non avere paura del Cremlino, a differenza di molti altri. Ma noi, come Paese, non possiamo permetterci di dissanguarci, perdendo i nostri figli e figlie migliori», ha affermato Reznikov. Il Ministro si è anche detto «non soddisfatto» del ritmo e dei volumi delle forniture di armi. «Ma allo stesso tempo sono infinitamente grato alle nazioni che ci sostengono. In particolare, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Polonia e i nostri amici baltici, così come tutti gli altri Paesi che contribuiscono a frenare la malvagità russa», ha dichiarato.

Non vediamo solo i nostri risultati ma anche gli errori. Riceviamo tutti i segnali e anche le critiche. Conosciamo le nostre carenze e lavoriamo duramente per correggerle«, ha detto Reznikov.

Quindi ha sottolineato che il governo persegue l'obiettivo di ottenere una quantità significativa di lanciarazzi multipli MLRS e munizioni di tipo NATO; assicurare la completa sostituzione di alcuni calibri di tipo sovietico (le armi sono usurate, i proiettili non sono più prodotti o le loro scorte sono scarse) su piattaforme comuni nei Paesi del Patto atlantico e dotate di munizioni; concordare con i partner il passaggio a forniture sotto forma di unità integrate immediatamente pronte a svolgere missioni di combattimento (unità organiche), piuttosto che sotto forma di piattaforme separate.

Questo aumenterà significativamente l'efficienza sul campo di battaglia; schierare centinaia di unità di veicoli corazzati pesanti, senza i quali un contrattacco efficace è impossibile. Nel frattempo l'Ucraina - ha specificato il ministro - sta ricevendo dai partner veicoli blindati abbastanza leggeri, non sempre armati.

11:44
11:44
«Centinaia di corpi sotto le macerie di Mariupol»

Centinaia di corpi sono stati trovati tra le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti russi a Mariupol, secondo il consigliere del sindaco della città Petro Andryushchenko, riportato dalla BBC.

«È una carovana di morte senza fine, dove tra i 50 e i 100 corpi per ogni caseggiato vengono recuperati da sotto le macerie», ha detto, «non ci sono parole. Solo rabbia».

11:43
11:43
«Servono sanzioni di lungo termine contro Mosca»

«Interesse primario del mondo è aiutare a proteggere l'Ucraina»: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo alla riunione ministeriale dell'dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) a Parigi, quest'anno presieduta dall'Italia.

«L'aggressione della Russia deve terminare al più presto possibile», ha proseguito Zelensky invocando «dolorose sanzioni di lungo termine contro la Russia».

«Il mondo deve fermare l'aggressione della Russia che è una minaccia per tutto il mondo», ha detto Zelensky. Il discorso del presidente ucraino è stato accolto dall'applauso delle delegazioni presenti. Da parte sua, il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann, ha salutato «la forza e il coraggio» di Zelensky ed ha accolto l'invito del presidente ucraino di incontrarlo nell'ufficio dell'Ocse a Kiev.

«Vi sono grato - ha detto poi Zelensky - per il lavoro che state facendo per difendere i nostri valori. Interrompere l'adesione della Russia all'Ocse chiudendo i vostri uffici a Mosca dovrebbe essere un esempio per le altre istituzioni internazionali».

«Bisogna utilizzare tutti gli strumenti che abbiamo - ha continuato Zelensky - per fare pressioni contro la Russia e fermare le sue politiche aggressive. È una minaccia per tutto il mondo». La prossima apertura di un ufficio Ocse a Kiev, ha aggiunto Zelensky, è invece «un segnale importante e ringrazio il presidente Cormann per questa importante decisione».

11:08
11:08
Microsoft chiude gli uffici in Russia, a casa 400 persone

Il gigante informatico americano Microsoft ridimensiona ulteriormente in modo significativo le sue attività in Russia, a più di tre mesi dall'invasione dell'Ucraina. Lo riferisce Bloomberg, secondo cui il colosso di Redmond dopo aver bloccato la vendita di prodotti e servizi nel paese a inizio marzo, ha deciso di chiudere del tutto i suoi uffici e terminare le attività, una decisione che impatta su 400 dipendenti.

«A seguito dei cambiamenti nelle prospettive economiche e dell'impatto sulla nostra attività in Russia, abbiamo preso la decisione di ridurre notevolmente le nostre operazioni», ha affermato un portavoce di Microsoft a Bloomberg News. «Continueremo ad adempiere ai nostri obblighi contrattuali esistenti con i clienti russi». Amy Hood, Cfo di Microsoft, aveva rivelato all'inizio di quest'anno che la Russia rappresenta meno dell'1% delle entrate globali dell'azienda.

Il colosso americano non è il primo a sospendere o chiudere le proprie attività in Russia. Molte aziende internazionali, tra cui Dell, Apple, Nike e Adidas, hanno già da tempo troncato i legami con Mosca, chiudendo negozi o interrompendo le vendite. Non è chiaro se i dipendenti interessati dalla decisione saranno ricollocati in altre aree di Microsoft, con possibilità di lavoro da remoto.

10:25
10:25
«È in corso la battaglia per il controllo di Slavyansk»

(Aggiornata alle 11.04) Secondo l'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk è in corso la battaglia per il controllo di Slavyansk, nell'Est dell'Ucraina. Lo riporta l'agenzia Tass.

Secondo i filorussi, «da oggi un gruppo di forze» delle autoproclamate «Repubbliche di Donetsk e Lugansk, con il supporto dell'esercito russo, ha stabilito il pieno controllo di 231 località, tra cui Svyatogorsk e Tatyanovka, sul territorio del Donetsk. È in corso una battaglia per il controllo di Slavyansk», riporta la Tass.

Slavyansk dal 2014 è sotto il controllo di Kiev, è un importante nodo di trasporto e centro industriale. Prima della fase attiva delle ostilità, la sua popolazione contava circa 107.000 abitanti.

A Slavyansk e nella vicina Kramatorsk, le truppe ucraine - dicono i rappresentanti delle due repubbliche - hanno creato un'importante roccaforte fortificata di oltre 170 chilometri quadrati, con scorte di armi, munizioni, carburante e cibo.

10:21
10:21
«Milioni di persone moriranno di fame se non si sblocca il grano»

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky avverte che milioni di persone in tutto il mondo potrebbero morire di fame se la Russia non consentirà all'Ucraina di esportare grano dai suoi porti. «Non possiamo esportare il nostro grano, il mais, l'olio vegetale e altri prodotti che hanno svolto un ruolo di stabilizzazione nel mercato globale», ha detto Zelensky in un discorso video registrato al Time 100 Gala, come riporta la CNN.

«Questo significa che, purtroppo, decine di Paesi potrebbero trovarsi di fronte a una carenza fisica di cibo. Milioni di persone potrebbero morire di fame se il blocco del Mar Nero da parte della Russia dovesse continuare», ha detto il presidente ucraino.

09:43
09:43
«Con le armi occidentali Severodonetsk sarebbe ripulita in 72 ore»

(Aggiornata alle 10.17) Con armi a lungo raggio occidentali l'Ucraina potrebbe «ripulire (dalle truppe russe) Severodonetsk in due o tre giorni». Lo ha scritto su Telegram il capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, spiegando che al momento l'esercito della Federazione assalta con forza la zona industriale ed è impossibile evacuare la popolazione.

«I russi si attengono alle loro tattiche primitive: fuoco di artiglieria pesante, poi tentativi di sfondamento. Lo stesso è accaduto nelle già distrutte Rubizhne e Popasna», ha detto Gaidai. «Se ci procuriamo rapidamente le armi a lungo raggio occidentali, inizierà un duello di artiglieria, la Russia perderà a ovest e i nostri difensori saranno in grado di ripulire Severodonetsk in due o tre giorni».

Il capo militare ha poi ribadito che «i russi non controllano la strada Lysychansk-Bakhmut, ma la prendono costantemente d'assalto».

09:41
09:41
Manovre nel Mar Baltico con 60 navi della Flotta russa

Circa 60 navi della Flotta russa sono state schierate nel Mar Baltico per una esercitazione per sorvegliare e difendere le infrastrutture marittime e le basi della regione di Kaliningrad. Lo ha reso noto il Ministero della Difesa russo citato dall'agenzia Interfax.

«Prima dell'inizio delle manovre, la Flotta del Baltico ha tenuto una serie di esercitazioni per mettere le forze in stato di massima allerta». L'esercitazione coinvolge circa 60 navi di superficie, motoscafi e navi di supporto, più di 40 aerei ed elicotteri e fino a 2.000 armi e pezzi di hardware militare e specializzato della Flotta Baltica. Le manovre continueranno fino al 19 giugno, ha dichiarato il Ministero.

«Durante l'esercitazione, i gruppi tattici di navi della Flotta del Baltico sono salpati dalle loro basi e si sono schierati nei distretti designati. L'obiettivo dell'esercitazione è quello di aumentare il livello di preparazione e le capacità dei centri di controllo militare della Flotta Baltica, perfezionare l'interazione tra le navi e le forze costiere e le loro competenze navali e sul campo e consentire ai quartieri generali di comando e controllo della flotta di esercitarsi», ha dichiarato il Ministero della Difesa.

09:32
09:32
«Da 48 ore le truppe russe cercano di avanzare a Izyum»

I combattimenti continuano nella sacca di Severodonetsk ma, nelle ultime 48 ore, il Gruppo orientale delle forze russe (Egf) ha probabilmente aumentato i propri sforzi per avanzare a Sud di Izyum (in Ucraina orientale). Lo scrive l'intelligence del Ministero della Difesa britannico nel suo ultimo aggiornamento postato su Twitter.

I progressi della Russia sull'asse di Izyum erano rimasti bloccati da aprile, dopo che le forze ucraine avevano fatto buon uso del terreno per rallentare l'avanzata russa. La Russia - sostiene l'intelligence britannica - ha probabilmente tentato di ricostituire l'Egf dopo le pesanti perdite subite nella fallita avanzata su Kiev, ma le sue unità restano probabilmente sotto organico.

È probabile che la Russia cerchi di riguadagnare slancio in quest'area per esercitare ulteriore pressione su Severodonetsk e per avere la possibilità di avanzare più in profondità nell'Oblast di Donetsk.

09:25
09:25
«Ancora bombardamenti nel Lugansk, 4 morti»

I russi hanno continuato nella notte a bombardare la regione di Lugansk cercando punti deboli nella difesa di Severodonetsk, uccidendo almeno quattro civili e provocando numerose distruzioni.

Lo afferma Sergiy Gaidai, capo dell'amministrazione militare regionale di Lugansk su Telegram. «I russi continuano senza successo la ricerca dei punti deboli nella difesa di Severodonetsk, mentre sparano a quartieri pacifici e strutture industriali nella regione di Lugansk. Almeno quattro persone sono morte nella regione».

09:14
09:14
USA: «Impegnati a fornire all'Ucraina le armi per resistere»

«Siamo impegnati a fornire tutte le apparecchiature e gli strumenti necessari all'Ucraina per essere in grado di resistere alle avanzate russe e respingerle dove è possibile». Lo afferma il consigliere alla Sicurezza Nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, secondo quanto riportano i media statunitensi.

«Siamo preoccupati da ogni atto di aggressione della Russia, da ogni centimetro di territorio ucraino che occupano, che bombardano e che distruggono». aggiunge Sullivan. E per questo «siamo impegnati a fornire» le armi necessarie per consentire a Kiev di resistere.

09:10
09:10
«Bombardato l'impianto Azot, all'interno ci sono 800 civili»

Bombardato per due volte dall'esercito russo tra ieri sera e la notte scorsa l'impianto chimico Azot a Severodonetsk, dove si sono rifugiati circa 800 civili, 200 dipendenti e circa 600 residenti. Almeno due officine sono state colpite, tra cui una per la produzione di ammoniaca.

Lo riferisce il capo dell'amministrazione militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, riportato da Ukrinform, ma non ci sono informazioni sulla sorte dei civili. Dentro la fabbrica ci sarebbero anche alcune unità militari ucraine che, secondo i combattenti filorussi, sarebbero arretrati in seguito all'assalto dell'esercito di Mosca.

07:39
07:39
«Mosca schiera altri carri armati vicino a Zaporizhzhia»

«La Russia ha schierato altri 30 carri armati T-62 a Vasylivka, un villaggio a circa 35 chilometri a sud di Zaporizhzhia (sud)»: lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Oleksandr Motuzianyk, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

07:04
07:04
«Uccisi 30 soldati russi, distrutti 2 veicoli corazzati»

Le truppe ucraine hanno ucciso ieri 30 soldati russi ed hanno distrutto tre depositi di munizioni, due veicoli corazzati da combattimento e quattro veicoli militari di Mosca: lo ha reso noto il comando operativo Sud di Kiev, secondo quanto riporta il Kyiv Independent.

06:59
06:59
Guterres: «L'invasione russa deve finire»

«L'invasione russa dell'Ucraina deve finire. Ma finché ciò non accadrà, abbiamo bisogno di azioni immediate: dobbiamo portare stabilità ai mercati alimentari ed energetici globali, e abbiamo bisogno di rendere immediatamente disponibili risorse per aiutare i Paesi e le comunità più povere»: lo scrive in un tweet il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres.

06:52
06:52
«La lotta per Severodonetsk deciderà il destino dell'Ucraina orientale»

«La lotta per Severodonetsk deciderà il destino dell'Ucraina orientale», ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, citato dal britannico Guardian. Il leader si è rivolto con un discorso notturno alla nazione ieri sera, affermando che l'Ucraina ha inflitto «perdite significative al nemico».

«La città rimane l'epicentro dello scontro nel Donbass» ha detto. Tuttavia, i leader regionali hanno detto in precedenza che le forze ucraine sono state respinte alla periferia della città chiave del fronte, in mezzo a pesanti combattimenti, mentre la Russia persegue una svolta nel Donbas.

Sergiy Gaidai, governatore di Lugansk, ha dichiarato che la maggior parte della città è ora in mano russa e che non è più possibile salvare i civili bloccati.

06:45
06:45
Il punto alle 6.00

Zelensky: «La Russia va indebolita»

Nel corso della serata di ieri, il presidente ucraino Volodymir Zelensky, intervenendo durante il vertice del Ceo di Yale, ha dichiarato che l’esercito russo va indebolito: «Non vediamo il desiderio della Federazione Russa di sedersi al tavolo dei negoziati e di risolvere diplomaticamente questa guerra senza omicidi e torture. Come mai? Perché sta ancora sentendo il potere. Come indebolirlo? Il mondo intero deve farlo. Li indeboliamo molto semplicemente: indeboliamo il loro esercito combattendolo sulla nostra terra».

Il presidente ucraino ha quindi sottolineato che per fermare l'aggressione russa, è necessario rafforzare l'Ucraina. «Un'Ucraina forte, in particolare, è un Paese unito all'UE, a ciascun Paese dell'UE, unito ai valori e alle posizioni di Stati Uniti, Canada, Australia, nonché con i Paesi dell'Africa continente e Asia. Vogliamo uscirne, vogliamo porre fine alla guerra, ma non a costo della nostra indipendenza», ha assicurato.

Allo stesso tempo, il capo dello Stato si aspetta una forte politica sanzionatoria contro la Russia. Secondo lui, c'è già la decisione di disconnettere alcune banche russe da SWIFT, ma è necessario disconnettere immediatamente l'intero sistema bancario russo e analizzare se queste sanzioni funzionano.

Nessun accordo concreto sul grano

Mentre sulla questione del grano Nessun accordo concreto è stato raggiunto ieri nell'incontro di Ankara tra i rappresentanti di Russia e Turchia: ora l'Ucraina attende la comunicazione tra la parte ucraina e quella turca. Lo ha annunciato in un briefing l'ambasciatore dell'Ucraina in Turchia Vasyl Bodnar, come riporta Ukrainska Pravda. «Ora noi attendiamo con impazienza la comunicazione tra la parte ucraina e quella turca per trovare un terreno comune», ha affermato Bodnar, sottolineando che è importante per l'Ucraina che la Turchia continui ad agire come mediatore e a negoziare sia con l'Ucraina che con la Russia.

Lo sblocco è nell'interesse sia dell'Ucraina che della Turchia. Invece, ritiene l'ambasciatore, la Russia ha interessi opposti: non liberare grano ucraino dai porti, ma vendere «più del proprio e rubare il nostro nei territori occupati».

Secondo Bodnar, prima di tutto, i russi devono ritirarsi, sbloccare questi porti, dopodiché «sarà possibile parlare di sminamento e di lasciare i porti e esportare grano in sicurezza».

Mille prigionieri dell'Azovstal trasferiti in Russia

L'ora della verità si avvicina per i militari ucraini che hanno difeso fino all'ultimo Mariupol sotto i tunnel dell'Azovstal. Oltre mille, tra i soldati ed «i mercenari stranieri» che alla fine si sono arresi, sono stati trasferiti in Russia per essere interrogati: potrebbero essere scambiati con prigionieri in mano a Kiev, oppure essere condannati per crimini di guerra, rischiando fino alla pena di morte. Non è chiaro se tra loro ci siano i membri del Battaglione Azov, considerati da Mosca il nemico numero uno, simbolo di quell'Ucraina da «denazificare».

Lo scorso 20 maggio quasi 2.500 combattenti ucraini si erano consegnati al nemico dopo quasi tre mesi di resistenza nell'acciaieria della città martire. Oltre un migliaio, adesso, sono stati trasferiti in Russia per «indagini», ha spiegato una fonte di sicurezza di Mosca, aggiungendo che «le forze dell'ordine stanno lavorando con loro». Circa un centinaio, inclusi «mercenari stranieri», si trovano nella capitale, altri arriveranno in seguito.