La sinistra contraria alle modifiche del diritto locazione
I due cambiamenti apportati al diritto di locazione, su cui si voterà il 24 di novembre, avranno conseguenze «drammatiche» per i pigionanti.
È l'opinione di un'alleanza rosso-verde e dell'Associazione svizzera degli inquilini (ASI), cui si aggiungono le associazioni degli studenti e dei pensionati, secondo cui i proprietari potranno disdire i contratti di locazione più facilmente, per poi riaffittare appartamenti e immobili a prezzi più elevati. Tutto ciò in un contesto di costante incremento degli affitti e di carenza di alloggi.
La prima modifica del Codice delle obbligazioni (CO) mira a contrastare il subaffitto abusivo, mentre col secondo cambiamento si vuole semplificare la risoluzione dei contratti di locazione da parte dei proprietari per esigenze proprie.
Concretamente, per quanto attiene al subaffitto in futuro dovrà essere stipulato un accordo scritto tra il proprietario e il locatario. La nuove disposizioni del CO prevedono che il locatore possa respingere la richiesta se il periodo supera i due anni. Inoltre, se l'inquilino non si attiene alle regole stipulate, il proprietario potrà inviare una diffida. Qualora quest'ultima non venisse rispettata, il locatore potrà disdire il contratto con un preavviso di 30 giorni.
Per i favorevoli a tale cambiamento, con queste nuove disposizioni si vuole evitare che il subaffitto venga utilizzato a fini speculativi e che si tolgano dal mercato abitazioni necessarie, soprattutto in tempi di scarsità di appartamenti come oggi, a favore di piattaforme come Airbnb.
Per quanto attiene alla disdetta di locali e abitazioni commerciali, con le modifiche apportate al CO s'intende precisare la nozione di «urgenza», elemento che avrebbe dato parecchio filo da torcere ai tribunali, stando all'opinione degli ambienti favorevoli alla revisione. D'ora in poi, dovrebbe essere possibile inoltrare la disdetta nei termini legali in caso di bisogno personale importante e attuale del proprietario, dei parenti stretti o affini, fermo restando che i diritti dei locatari rimangono inalterati, ossia sussisterà sempre la possibilità di opporsi e di ottenere una proroga.