Calcio

La smentita di Rubiales: «Mi stanno uccidendo, ma non mi dimetto»

Il presidente della Federcalcio spagnola, in apertura dell'assemblea, ha smentito le voci di un addio a causa della polemica attorno al bacio alla calciatrice Jenni Hermoso
© KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI
Red. Online
25.08.2023 13:20

Era stato dato per dimissionario dalla stampa spagnola. Ma oggi ha smentito tutto. Dopo il polverone sollevatosi e le forti prese di posizione da parte della politica e del mondo sportivo, Luis Rubiales, al centro dello scandalo per il bacio a Jennifer Hermoso dopo la vittoria del Mondiale femminile, ha preso la parola all'assemblea della Federcalcio spagnola: «Non mi dimetto. Non mi dimetto. Non mi dimetto. Ho ricevuto molte pressioni. Magari lunedì troveranno la formula per cacciarmi. Mi stanno uccidendo pubblicamente, ma intendo difendermi e lottare fino alla fine. Spero che si compia la legge e, siccome non c'è niente, non mi aspetto niente di male».

Si tratta dell'ultima tappa della vicenda che ha fatto discutere la Spagna e non solo. Il primo a esprimersi sull'accaduto, con ampio dissenso, era stato il popolo dei social. Con la Spagna incoronata per la prima volta campionessa del mondo, Luis Rubiales è stato ripreso mentre abbraccia la centrocampista Jennifer Hermoso, poi la solleva da terra e infine, dopo averle detto qualche parola, la bacia sulle labbra. Il presidente della Federcalcio di Madrid aveva in seguito pubblicato un video sui canali della federcalcio spagnola: «Devo ammettere che ho sbagliato. Quello che è successo è stato spontaneo, lo abbiamo vissuto come un evento naturale e normale. Mi dispiace per come il bacio è stato visto all’esterno: se qualcuno si è sentito danneggiato, sono pronto a scusarmi. Non mi resta che farmi carico delle reazioni che questo gesto ha suscitato, comprendendo cosa implica ricoprire un ruolo come il mio. D’ora in poi, presterò maggiore attenzione alle mie azioni». 

© X
© X

L'Assoallenatori iberica, la CENAFE, ha deciso di rivolgersi al Consiglio superiore dello Sport e denunciare Rubiales. Miguel Galan, il presidente dell'Assoallenatori, ha chiesto alla magistratura di aprire un fascicolo sulla condotta del presidente, definendo il bacio come «un atto sessista intollerabile nello sport». In patria, Rubiales è stato bacchettato fra gli altri dalla ministra del Lavoro Yolanda Diaz e da quello dello Sport, Miquel Iceta: «Lo trovo inaccettabile. Viviamo in un mondo di uguaglianza, diritti e rispetto per le donne. Dobbiamo tutti essere particolarmente attenti nei nostri atteggiamenti e nelle nostre azioni. Credo che sia inaccettabile baciare una giocatrice sulle labbra per congratularsi». La FIFA ha aperto un procedimento disciplinare. I fatti «potrebbero infatti costituire una violazione dei paragrafi 1 e 2 dell'articolo 13 del Codice disciplinare della FIFA» che punisce l'atto di «violare la dignità o l'integrità» di una persona «a causa del suo sesso» con una sospensione «per almeno dieci partite, o qualsiasi altra misura disciplinare appropriata». «Il suo gesto è stato inaccettabile: le scuse non sono sufficienti. Mi aspetto altri passi per chiarire la vicenda», aveva dal canto suo dichiarato Pedro Sanchez. Durissima la posizione di Irene Montero, ministra ad interim delle Pari opportunità, espressa con un post sui social: «Non diamo per scontato che un bacio senza consenso sia qualcosa che può succedere. È una forma di violenza sessuale che noi donne subiamo quotidianamentee , finora in maniera invisibile e non va considerata normale». Addirittura Amnesty International ha preso posizione, definendo il bacio «un atto di violenza sessuale sul posto di lavoro da parte di un superiore».

A distanza di giorni, anche Jenni Hermoso aveva rotto il silenzio, con un comunicato: «Io e il sindacato delle giocatrici stiamo lavorando affinché atti come quelli a cui abbiamo assistito non restino impuniti, siano sanzionati e vengano adottate le misure necessarie per tutelare i calciatori da azioni che riteniamo inaccettabili». Il sindacato calciatori, a sua volta, aveva diffuso una nota: «Chiediamo un'azione immediata per affrontare la condotta del presidente della federazione spagnola Luis Rubiales», «profondamente deplorevole. Gli approcci fisici non iniziati e non invitati nei confronti dei giocatori non sono appropriati o accettabili in nessun contesto, e soprattutto non quando vengono messi in una posizione di vulnerabilità da una persona che detiene una posizione di potere su di loro sul posto di lavoro».

«Il falso femminismo è una piaga»

Luis Rubiales, come detto, ha respinto oggi l'ipotesi di dimettersi da presidente dopo cinque anni di mandato. Lo ha fatto con un lungo discorso: «Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno dimostrato il loro sostegno. E voglio chiedere scusa senza riserve anche alla Famiglia Reale per quanto accaduto. È stato un gesto molto poco edificante. Non mi giustifico e mi dispiace. Mi sono emozionato a tal punto che ho perso il controllo. Ma chi vedrà il video capirà che, davanti a milioni di persone in televisione, davanti a tutta la gente che era lì, il desiderio che potevo avere in quel bacio era lo stesso che avrei potuto avere baciando una delle mie figlie. Non c'era alcuna volontà o posizione di dominio. Questo lo capisce chiunque. Le mie figlie oggi devono imparare una lezione: l'uguaglianza significa distinguere tra verità e menzogna. Voi (indicando le sue figlie) siete il vero femminismo, non il falso femminismo che c'è là fuori. Il falso femminismo è una piaga. Si sta compiendo un omicidio sociale, stanno cercando di uccidermi. Da queste persone che vogliono assassinarmi pubblicamente, mi difenderò in tribunale. Agirò contro di loro». Quindi, l’intenzione di restare alla presidenza: «Non mi dimetto. Non mi dimetto. Non mi dimetto».

Si dimette... qualcun altro

La (non) decisione di Luis Rubiales ha portato qualcun altro a lasciare. Il presidente del Comitato Nazionale di Calcio Femminile spagnolo, Rafael del Amo, ha rassegnato oggi le dimissioni in dissenso con la scelta del presidente della Federcalcio spagnola di non rinunciare all'incarico. Ne dà notizia As. Del Amo, che è anche presidente della Federcalcio della Navarra, aveva già espresso il suo «più categorico e completo rifiuto della condotta» mostrata da Rubiales, sollecitandone le dimissioni e esponendosi di fronte al vicepresidente e al tesoriere del Comitato Nazionale di Calcio femminile.