Hockey

La Svizzera accarezza l'impresa contro il Canada

I rossocrociati tengono testa ai campioni del mondo in carica a Praga, portandosi anche sul 2-1 grazie a Loeffel – Una penalità di partita rifilata a Fiala, però, cambia le coordinate del match: finisce 3-2 per i nordamericani
© PETER SCHNEIDER
Red. Online
19.05.2024 22:53

Dopo il rotondo successo sulla Danimarca, ieri, la Svizzera è tornata in pista a Praga per il big match contro il Canada, sesta partita dei rossocrociati a questo Mondiale. Una sfida di alta, altissima classifica considerando che di fronte, questa sera, c’erano le uniche due squadre imbattute del gruppo A. Con in tasca la matematica certezza di disputare i quarti di finale, la nazionale di Patrick Fischer è scesa in pista con la ferma intenzione di sgambettare i canadesi. La missione, purtroppo, non può dirsi compiuta: gli elvetici hanno accarezzato l'impresa, ma alla fine a imporsi è stato l'avversario. 3-2 il risultato. La sconfitta, la prima, costringerà la Svizzera a trasferirsi a Ostava per il suo quarto, in programma giovedì. Prima, però, ci sarà la Finlandia. 

L’inizio, per i nostri, è stato a dir poco in salita, con 2 minuti fischiati a Marti e, soprattutto, con il vantaggio del Canada in situazione di power play: a colpire, all’1’42’’, è stato Cozens. Chi di power play ferisce, a ogni modo, di power play perisce visto che i canadesi, all’11’15’’, hanno incassato il pari elvetico con Fiala mentre Oleksiak si trovava sulla panchina dei penalizzati. Tanta, tantissima l’intensità che i rossocrociati hanno messo sul ghiaccio nel primo periodo. Mostrando una qualità importante al cospetto dei campioni del mondo in carica. 

Svizzera che ha messo pressione al Canada anche nel periodo centrale. Trovando, con una staffilata di Loeffel al 25’03’’, la rete (meritatissima) del 2-1. Prezioso, nella circostanza, il lavoro di Fora. Emozioni altissime, proprio così. L’arena di Praga, complice una folta presenza di tifosi svizzeri, si è trasformata in una bolgia. Bolgia che, poco dopo il 2-1, si è scatenata in pista a causa di un check open ice di Fiala, cui ha fatto seguito una carica «punitiva» di Guhle sullo stesso Fiala. L’elvetico, secondo logica, si è beccato 5 minuti più penalità di partita. In power play, il Canada ha fatto valere la sua classe trovando il 2-2 con Cozens, ancora lui, al 28’46’’. Cozens che, tanto per gradire, ha esultato davanti a uno spicchio di tifosi svizzeri. Il lungo power play provocato dalla penalità di Fiala ha permesso al Canada di trovare, al 30’49’’, anche il punto del 3-2. A segnare, a questo giro, è stato Paul. Peccato, davvero, perché la Svizzera era davvero sul pezzo. Peccato, ancora, perché fra le due reti canadesi la Svizzera ha beneficiato di un rigore: Andrighetto, tuttavia, ha fallito il suo tentativo. 

Nel terzo conclusivo i rossocrociati hanno tentato, sin dal principio, di rialzare la testa. È mancata, per contro, la necessaria lucidità per fare la differenza, in particolare nelle situazioni di superiorità numerica. O, se preferite, è mancato quel pizzico di fortuna che solitamente aiuta gli audaci. Audace, la Svizzera, lo è stata. Cercando fino all'ultimissimo respiro, con tutte le proprie forze, il 3-3. Nulla da fare. Il Canada, alla fine, si è semplicemente rivelato più cinico, sfruttando al meglio quel lungo power play causato da Fiala. Peccato, davvero. 

«La differenza, alla fine, l'ha fatta il loro power play dopo la penalità di Fiala» ha spiegato, a caldo, Michael Fora. «Da parte mia, aver ritrovato il ghiaccio in una partita così ad alta intensità, come quella con il Canada, è stato un piacere. Sono il settimo difensore ma mi sono fatto trovare pronto quando Fischer ha avuto bisogno di me».