«La Svizzera deve entrare nella NATO, la neutralità non ha futuro»
La Svizzera deve entrare nella Nato, perché in futuro non si potrà più contare sulla neutralità per la propria difesa: lo sostiene John Bolton, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, poi licenziato dallo stesso magnate.
«Trump riprenderà da dove aveva lasciato quattro anni or sono», afferma il 75enne in un'intervista pubblicata oggi dal SonntagsBlick. «Ha fatto molti danni nel suo primo mandato, il secondo sarà probabilmente ancora peggiore. Ora Trump vuole realizzare tutte le sue idee radicali».
«Le relazioni transatlantiche saranno messe a dura prova, sia dal punto di vista economico che militare», aggiunge il politico repubblicano. «Trump ha annunciato nuovi dazi fino al 20% sulle importazioni dall'Europa. L'Ue dovrebbe prepararsi a questa eventualità e ho sentito che lo sta facendo. L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno ora è una guerra commerciale che abbia un impatto negativo sull'economia globale».
Sul piano militare Trump potrebbe poi voler abbandonare il Patto atlantico. «Ero con lui al vertice della Nato del 2018 a Bruxelles. All'epoca era sul punto di farlo. Vuole lasciare la Nato: a seconda dell'andamento della guerra in Ucraina, questa volta potrebbe andare fino in fondo. Bisogna saperlo: Trump fa solo ciò che ritiene più vantaggioso per lui. Non capisce cosa significhi difesa comune. Crede che gli Stati Uniti difendano l'Europa senza essere pagati per farlo».
«Anche io invito i nostri partner europei a spendere di più per la difesa», puntualizza l'ex ambasciatore americano alle Nazioni Unite. «Mi sembra però chiaro che la Nato è un'alleanza importante e, soprattutto, funzionante, che garantisce maggiore sicurezza a tutti i membri, compresi gli Stati Uniti».
Il dottore in giurisprudenza con studi all'Università Yale ha anche un consiglio per la Confederazione. «La Svizzera dovrebbe aderire alla Nato. Non voglio immischiarmi nei vostri dibattiti politici, ma credo davvero che sarebbe la cosa migliore da fare. La neutralità non ha futuro alla luce della nuova situazione geopolitica. Anche la Svezia e la Finlandia hanno rinunciato alla loro neutralità perché hanno capito che erano al sicuro solo dietro il confine della Nato», conclude colui che, in politica estera, è stato sempre ritenuto un falco.