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«La Svizzera dovrebbe considerare Netanyahu un terrorista»

L'ambasciatore palestinese all'ONU ha condannato la volontà di considerare Hamas terrorista e sospendere l'aiuto ad alcune ONG palestinesi – Nuovo colloquio telefonico tra Joe Biden e Benjamin Netanyahu – Israele torna a chiedere le dimissioni di Guterres – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«La Svizzera dovrebbe considerare Netanyahu un terrorista»
Red. Online
26.10.2023 06:00
20:55
20:55
«Mosca cacci via i terroristi di Hamas»

«Hamas è un'organizzazione terroristica peggiore dell'Isis. Israele condanna l'invito di rappresentanti di Hamas a Mosca», considerandolo «un atto di sostegno al terrorismo che legittima le atrocità dei terroristi di Hamas. Chiediamo al governo russo di espellere immediatamente i terroristi di Hamas» dal suo territorio. Lo scrive su X il portavoce del ministero degli esteri israeliano Lior Haiat.

20:53
20:53
Hamas pubblica una lista di 6.747 nomi: «Sono i morti»

Hamas ha pubblicato un elenco di 6'747 nomi che sostiene essere le persone uccise nei raid israeliani a Gaza dopo il 7 ottobre.

L'elenco è stato prodotto il giorno dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di non credere alle cifre sul bilancio delle vittime fornite dalla fazione palestinese.

L'elenco di 6'747 nomi specifica il sesso, l'età e i numeri di carta d'identità delle persone uccise. Il governo di Hamas afferma di essere in attesa della verifica dell'identità di altri 281 corpi.

20:26
20:26
Incursioni di terra «locali» dell'esercito israeliano

L'esercito israeliano sta continuando in incursioni di terra «locali» dentro la Striscia e proseguirà, aumentandole di intensità, anche nei prossimi giorni. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari.

18:49
18:49
Rappresentanti di Hamas e dell'Iran a Mosca per colloqui

La presenza di rappresentanti di Hamas e dell'Iran a Mosca per colloqui, per la prima volta dall'inizio del conflitto tre settimane fa, è stata confermata dalla diplomazia russa.

«Posso confermare la presenza di rappresentanti di questo movimento palestinese a Mosca», ha detto Maria Zakharova, portavoce del ministero degli esteri russo, confermando anche la visita in Russia del viceministro degli esteri iraniano Ali Bagheri Kani.

«Un membro dell'ufficio politico del movimento di resistenza islamico Hamas, Abu Marzuk, si trova a Mosca», ha precisato il ministero. Secondo quanto riportato dalla Tass, che cita una dichiarazione di Hamas, la delegazione del gruppo palestinese ha incontrato a Mosca Mikhail Bogdanov, viceministro degli esteri e inviato speciale presidenziale della Russia per il Medio Oriente e l'Africa.

Nell'incontro è stato discusso «il rilascio immediato degli ostaggi stranieri che si trovano nella Striscia di Gaza, e le questioni relative alla garanzia della evacuazione dei cittadini russi e di altri cittadini stranieri dal territorio dell'enclave palestinese», ha riferito il ministero degli esteri russo.

«È stata confermata la posizione immutabile della Russia a favore dell'attuazione delle decisioni ben note della comunità internazionale, comprese le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che prevedono la creazione di uno Stato palestinese sovrano entro i confini del 1967 con capitale a Gerusalemme Est e la convivenza in pace e sicurezza con Israele», ha aggiunto.

18:07
18:07
«Ucciso il vice capo dell'intelligence di Hamas»

L'esercito israeliano rende noto di aver ucciso in un attacco aereo il vice capo dell'intelligence di Hamas, Shadi Barud, considerato il braccio destro del capo politico dell'organizzazione terroristica Yahya Sinwar.

«Nel suo precedente ruolo di capo del Centro di controllo dell'unità operativa di Hamas, Barud ha pianificato il barbaro attacco del 7 ottobre insieme a Yahya Sinwar», riferisce l'esercito di Israele.

Barud era stato in precedenza «comandante del battaglione di Hamas a Khan Yunis ed è stato responsabile della pianificazione di numerosi attacchi terroristici contro i civili israeliani. Successivamente, ha ricoperto diversi incarichi nell'intelligence militare di Hamas ed è stato responsabile della sicurezza delle informazioni. Fino ad oggi è stato responsabile dei rapporti di intelligence per Hamas», conclude l'esercito israeliano.

17:18
17:18
L'ONU condanna l'attacco di Hamas e i missili israeliani sui civili

«Condanno l'attacco di Hamas contro Israele, la cui brutalità è inaccettabile e non ha spazio in questo mondo. Allo stesso modo, respingo l'attacco di civili indifesi a Gaza da parte di Israele. Il diritto di difendersi non deve e non può permettere un attacco di queste proporzioni, le regole di guerra impongono che i civili devono essere protetti a tutti i costi». Lo ha detto il presidente dell'Assemblea Generale dell'Onu Dennis Francis, aprendo la sessione speciale di emergenza dedicata alla crisi in Medio Oriente. Il diplmatico di Trinidad e Tobago ha chiesto lo stop delle ostilità e «l'immediata apertura di corridoi umanitari per gli aiuti a Gaza».

Da parte sua l'ambasciatore palestinese all'Onu Ryad Mansour, parlando con la voce rotta, ha lanciato un appello: «fermate le bombe e salvate vite. Le vite dei 2,3 milioni di civili a Gaza, le vite dei bambini, 3'000 bambini innocenti sono stati uccisi da Israele nelle ultime tre settimane». «È questa la guerra che alcuni di voi stanno difendendo? Questa guerra può essere difesa? Questi sono crimini, sono barbarie. Fermatela per le vite che ancora possono essere salvate».

Mentre l'ambasciatore israeliano al Palazzo di Vetro, Gilad Erdan, ha sostenuto che questa sessione speciale di emergenza dell'Assemblea Generale dell'Onu «non ha nulla a che fare con la pace».

«Questa guerra non ha nulla a che fare con i palestinesi, è una guerra contro i terroristi di Hamas. Hamas non si preoccupa dei palestinesi, ma ha il solo obiettivo di eliminare ogni ebreo dalla faccia della Terra», ha continuato, precisando che nessun film dell'orrore si può paragonare alla brutalità dell'attacco dei «mostri di Hamas».

16:31
16:31
Hamas: «Durante gli attacchi israeliani uccisi 50 ostaggi»

Il portavoce dell'ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, Abu Obeida ha affermato su Telegram che durante gli attacchi israeliani alla Striscia di Gaza sono stati uccisi circa 50 ostaggi.

14:52
14:52
Hamas, quasi 3.000 morti sono bambini, oltre 1.700 donne

Degli oltre 7.000 morti registrati a Gaza nell'ultimo bilancio delle vittime della guerra, «2.913 sono bambini», segnala il ministero della sanità di Hamas, che conta anche «1.709 donne».

14:42
14:42
Orban: «Cessate il fuoco? Sì, tra Ucraina e Russia»

«Sì, a favore del cessate il fuoco tra Russia e Ucraina». Il premier ungherese, Viktor Orban, ha risposto con una provocazione a una domanda sulla posizione di Budapest riguardo alla richiesta di un cessate il fuoco nel conflitto israelo-palestinese.

«È un tema molto divisivo, su come reagire agli attacchi terroristici di Hamas contro Israele le opinioni divergono» ha spiegato, arrivando al vertice dei leader europei. Orban ha detto di aspettarsi una «profonda e seria discussione» sul punto, ribadendo di essere «molto a favore del diritto di Israele a difendersi e di prendere tutte le misure necessarie» perché «l'attentato terroristico di Hamas contro Israele non accada di nuovo».

14:37
14:37
Sit-in in Iraq blocca camion di petrolio diretti in Giordania

Decine di autocisterne che trasportano petrolio diretto in Giordania vengono bloccate in Iraq da centinaia di manifestanti che protestano contro gli attacchi israeliani a Gaza. Lo riferisce al Jazeera online secondo cui i manifestanti affermano che non permetteranno che il petrolio iracheno venga esportato verso Paesi che hanno accordi di pace con Israele.

La manifestazione, a cui partecipano circa 800 sostenitori delle Forze di mobilitazione popolare irachene, un gruppo di milizie sostenuto dall'Iran, è iniziata ieri, aggiunge la stessa fonte ricordando che l'Iraq esporta circa 15.000 barili di petrolio greggio al giorno in autocisterne verso la Giordania.

La manifestazione «ha lo scopo di impedire che il petrolio iracheno, che arriva (in Giordania) a un prezzo agevolato, raggiunga i paesi che hanno normalizzato le relazioni con Israele», ha detto uno dei manifestanti, di nome Karar al-Zamili.

14:32
14:32
Palestinese ucciso in scontri in un campo profughi a Ramallah

Un palestinese di 17 anni, Asid Hamzi Hamidat, è rimasto ucciso oggi durante scontri con l'esercito israeliani avvenuti nel campo profughi di Jelazun, presso Ramallah, in Cisgiordania. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Fonti locali aggiungono che un altro ragazzo è rimasto ferito in modo grave negli stessi incidenti.

La Wafa cita fonti mediche palestinesi secondo cui è salito così a 105 il numero complessivo dei palestinesi rimasti uccisi in Cisgiordania in scontri con l'esercito dal 7 ottobre, data di inizio del conflitto a Gaza. Il numero degli uccisi dall'inizio dell'anno è 313.

14:29
14:29
Il Papa a Erdogan: «Auspico la soluzione dei due Stati»

«Posso confermare che questa mattina si è svolta una conversazione telefonica tra il Papa e il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan. La comunicazione, richiesta da quest'ultimo, si è incentrata sulla situazione drammatica in Terra Santa.

Il Papa ha espresso il suo dolore per quanto avviene e ha ricordato la posizione della Santa Sede, auspicando che si possa arrivare alla soluzione dei due Stati e di uno statuto speciale per la città di Gerusalemme». Lo riferisce il portavoce vaticano, Matteo Bruni.

14:27
14:27
Ucciso un comandante di Hamas a Khan Yunis

L'esercito israeliano ha ucciso in un attacco sulla Striscia il Comandante di Hamas responsabile del lancio di razzi della zona di Kahn Younis, Hassan Al-Abdullah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Ieri era stato ucciso il suo vice Taysir Mubasher.

14:00
14:00
«Israele sta massacrando la Palestina»

«Gli attacchi su Gaza hanno già superato il limite dell'autodifesa e sono diventati massacri, crudeltà e barbarie». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza trasmessa dalla tv di Stato Trt.

«La Commissione europea ha detto ieri che non può chiedere un cessate il fuoco, quanti bambini dovranno ancora morire per arrivare a questo?», ha affermato Erdogan. «Parlano di diritti umani ma stanno ignorando i diritti della popolazione di Gaza da 19 giorni», ha aggiunto il presidente turco.

13:57
13:57
«A Gaza serve il cessate il fuoco immediato»

«A Gaza serve un cessate il fuoco immediato perché la sofferenza dei civili è incredibile, per cui spero che ci sia una posizione comune oggi a riguardo». Cosi l'ex commissario all'ambiente e candidato socialista alla elezioni in Olanda, Frans Timmermans, entrando al pre vertice dei socialisti a Bruxelles.

13:54
13:54
Khan Yunis, il bilancio sale a 22 morti

È salito a 22 morti e oltre 100 feriti il bilancio del raid israeliano su Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa.

Fonti palestinesi segnalano inoltre che è stato bombardato anche il sobborgo di Zwaida, vicino a Deir al Balah nella parte centrale della Striscia, dove tra le vittime ci sono anche la giornalista palestinese Duaa Sharaf, di Al Aqsa radio (la radio di Hamas) e suo figlio.

13:50
13:50
Iran: «L'ONU condanni le atrocità israeliane contro Gaza»

È necessario che l'Assemblea generale dell'Onu approvi urgentemente una risoluzione che condanni «le atrocità» di Israele a Gaza. Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, come riporta Irna, criticando il mondo occidentale per «la mancanza di azioni di fronte ai crimini dei sionisti a Gaza» e lanciando un appello globale alla mobilitazione per condannare le azioni di Israele.

«L'odio dell'opinione pubblica a livello globale contro i crimini dei sionisti a Gaza non ha precedenti», ha aggiunto Raisi durante una riunione di gabinetto.

L'Iran si aspetta che l'Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, «agisca immediatamente per fermare i raid del regime sionista e ritenere i suoi leader responsabili di crimini contro l'umanità e crimini di guerra», ha affermato il ministro degli Esteri di Teheran in una lettera indirizzata all'Alto Commissario per i diritti umani dell'Onu, come riporta Press Tv.

13:49
13:49
«La Svizzera dovrebbe considerare Netanyahu un terrorista»

L'ambasciatore palestinese all'Onu ha condannato a Ginevra la volontà del Consiglio federale di aggiungere Hamas alla lista dei terroristi, così come la decisione di sospendere l'aiuto ad alcune ONG palestinesi.

Ha aggiunto, oggi, che la Svizzera dovrebbe considerare il premier d'Israele Benjamin Netanyahu un terrorista.

«La Svizzera ha relazioni con Hamas e questa non è un'organizzazione terroristica», ha dichiarato Ibrahim Khraishi ai corrispondenti accreditati presso l'Onu a Ginevra. A suo avviso, il gruppo islamista fa parte della società palestinese.

Ha poi aggiunto che la Confederazione e altri Paesi dovrebbero inserire il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich, quello della sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e Netanyahu in una lista di terroristi.

Khraishi ha inoltre accusato il capo del governo israeliano e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden di «bugie», in particolare sulle decapitazioni di decine di bambini da parte di Hamas. «Nessuno può immaginarlo», «si vergognino tutti», ha ribadito, prendendo di mira le dichiarazioni americane e dicendosi pronto a condannare le azioni del gruppo islamista qualora gli occidentali deplorino la morte dei civili palestinesi. Secondo lui, quasi 7000 di essi sono stati uccisi nelle ultime due settimane.

L'ambasciatore palestinese si è detto «sorpreso» dall'annuncio di ieri del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) di sospendere gli aiuti a sei ONG palestinesi e ha dichiarato che la prossima settimana si recherà a Berna per incontrare il consigliere federale Ignazio Cassis, in quanto è convinto del fatto che la Svizzera possa ancora svolgere il ruolo di paciere nel conflitto in Medio Oriente.

Khraishi ha poi ribadito che, in seno al Consiglio di sicurezza dell'Onu, «la Svizzera si è espressa in modo equo e accettabile», cosa che dovrebbe fare con gli altri membri. Ha anche lanciato un appello al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) per sbloccare la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.

L'ambasciatore della Palestina ha infine denunciato un doppio standard nelle condanne occidentali, che hanno attaccato la Russia ma si sono rifiutate di colpire gli abusi israeliani in corso.

In relazione alle accuse di «incitamento al genocidio», di crimini contro l'umanità e quelli di guerra contro il governo israeliano, ha ribadito che i palestinesi non devono lasciare la striscia di Gaza, pena l'impossibilità di tornare.

Alla domanda sulla fattibilità di una soluzione a due Stati, ha spiegato che questo scenario non è mai stato «la scelta» dei palestinesi. La comunità internazionale deve soprattutto spingere per un cessate il fuoco e per l'apertura delle frontiere per gli aiuti a Gaza, ha continuato l'ambasciatore.

13:46
13:46
Razzi verso il centro di Israele e nella zona grande di Tel Aviv

Una salva di razzi è stata lanciata poco fa verso il centro di Israele e nella zona grande di Tel Aviv. Lo ha fatto sapere l'esercito. In aria si sono potute sentire l'eco di forti esplosioni dovute all'intercettazione dei razzi da parte dell'Iron Dome.

13:45
13:45
Riyad al-Maliki: «la soluzione dei due Stati è più attuale che mai»

Nel conflitto in corso «la soluzione dei due Stati è più attuale che mai», ha affermato oggi all'Aia il ministro degli esteri dell'autorità palestinese, Riyad al-Maliki, che ha accusato Israele di condurre una «guerra di vendetta» nella Striscia di Gaza.

Al-Maliki ha dichiarato che un cessate il fuoco era «essenziale» per trasportare lì gli aiuti umanitari. «Questa volta, la guerra che Israele sta conducendo è diversa. Questa volta, è una guerra di vendetta», ha detto Riyad al-Maliki all'Aia. «Prima dobbiamo porre fine a questa aggressione unilaterale e poi dobbiamo chiedere un cessate il fuoco», ha affermato.

Il ministro degli Esteri dell'Autorità palestinese Riyad al-Maliki ha tenuto una conferenza stampa presso la missione dell'Autorità all'Aia, dove ha incontrato ieri gli alti funzionari della Corte penale internazionale, incluso il procuratore capo Karim Khan.

«La situazione a Gaza è così pericolosa ora che c'è bisogno dell'intervento immediato da parte del procuratore (della Corte Penale Internazionale, Cpi)», ha detto Maliki che ha confermato che l'Autorità palestinese «sta collaborando con il procuratore della Cpi» e sta fornendo alla corte «tutte le informazioni per agire». Maliki ha segnalato che i palestinesi hanno presentato una seconda richiesta alla più alta Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, che ha sede anch'essa all'Aia.

Israele, che non è membro della Corte penale internazionale, ha rifiutato di collaborare all'indagine o di riconoscere la sua giurisdizione.

13:44
13:44
Il bilancio delle vittime della guerra di Gaza ha superato i 7000 morti

Il ministero della Sanità di Hamas ha reso noto che che il bilancio delle vittime della guerra di Gaza ha superato i 7000 morti.

13:43
13:43
«L'Unione Europea non ha doppi standard» quando si tratta della guerra fra Hamas e Israele

«L'Unione Europea non ha doppi standard» quando si tratta della guerra fra Hamas e Israele. Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel poco prima dell'inizio del vertice.

«Noi crediamo in un sistema basato sui valori e il rispetto delle regole e sia io che i miei colleghi continuiamo a spiegarlo ai nostri partner del Sud Globale». «Ma c'è chi nel mondo usa questo argomento per attaccare l'Ue e instillare dubbi sulla nostra credibilità: questo momento è importante dal punto di visto geopolitico e la nostra unità sarà la nostra forza nei nostri rapporti con il Sud Globale».

12:43
12:43
«Entrati da Rafah 12 camion di aiuti»

La Mezzaluna rossa palestinese ha fatto sapere di aver ricevuto oggi al valico di Rafah 12 camion di aiuti umanitari, tra cui cibo, medicine e forniture mediche, dalla sua consorella egiziana. In tutto - secondo alcune stime - sono stati finora 74 i camion di aiuti passati dal valico di Rafah dall'inizio della guerra, ma nessun rifornimento di benzina.

12:39
12:39
«A Gaza la fame è usata come arma di guerra contro i civili»

La mancanza di cibo viene usata come arma contro i civili di Gaza, ridotti ormai allo stremo. Dall'inizio dell'assedio totale imposto da Israele sta entrando nella Striscia appena il 2% dei beni alimentari che entrava prima. È l'allarme lanciato oggi in una nota da Oxfam, che rivolge un appello urgente al Consiglio di sicurezza dell'Onu perché sia consentito l'ingresso di cibo, acqua, carburante e altri beni di prima necessità.

Dallo scorso fine settimana a Gaza è stato autorizzato l'ingresso di 62 camion di aiuti di cui solo 30 contenevano cibo, 1 camion ogni 3 ore. Prima dell'escalation ne transitava 1 ogni 14 minuti, ossia 104 al giorno, segnala la Ong. Per quanto riguarda l'acqua potabile, è disponibile appena il 5% dei fabbisogno: al momento appena 3 litri a persona, quando la razione minima è di 15 litri secondo l'Onu, anche nelle più gravi emergenze.

«Analizzando i dati forniti dalle Nazioni Unite - spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - si scopre come ad oggi a Gaza stia entrando appena il 2% del cibo, rispetto a prima del 9 ottobre, quando è stato imposto l'assedio totale sulla Striscia, che ha inasprito il blocco esistente, in seguito agli atroci attacchi di Hamas e alla presa di ostaggi civili israeliani. Sebbene sia stato autorizzato l'ingresso di un'esigua quantità di aiuti alimentari- prosegue Pezzati - non sono state autorizzate infatti importazioni commerciali di cibo». «Quanto ancora potrà resistere la popolazione?», interroga il portavoce di Oxfam nel ricordare che ogni negazione dell'accesso agli aiuti umanitari costituisce a sua volta una violazione del diritto internazionale, «come purtroppo sta avvenendo a Gaza».

12:37
12:37
«Israele decide solo in base ai suoi interessi»

«Prendiamo decisioni basate solo sui nostri interessi». Lo ha detto Benny Gantz - ex capo di stato maggiore e leader centrista entrato nel governo di emergenza nazionale di Benjamin Netanyahu - riferendosi alle notizie che gli Usa abbiano ritardato l'ingresso delle truppe di terra a Gaza anche se ha sottolineato di apprezzare «l'aiuto fornito dagli americani».

Gantz ha anche aggiunto che l'intera leadership israeliana - lui compreso - deve essere «ritenuta responsabile» per quello che è successo lo scorso 7 ottobre. «Ci aspettano tempi duri», ha detto.

12:25
12:25
Israele, colpiti oltre 250 obiettivi di Hamas a Gaza

Sono stati più di 250 gli obiettivi di Hamas colpiti da Israele nelle ultime 24 ore. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati centrati infrastrutture, centri operativi di comando, imbocchi di tunnel e postazioni di lancio dei razzi «piazzati nel cuore di aree civili».

Inoltre, la marina israeliana ha colpito una postazione di lancio di missili di superficie nell'area di Khan Younis, nel sud della Striscia. La postazione - ha spiegato l'esercito - era adiacente ad una moschea e un asilo nido: «Un'ulteriore prova che Hamas usa deliberatamente luoghi civili a fini terroristici».

12:17
12:17
Hamas blocca la strade alla popolazione diretta a sud di Gaza

Il portavoce militare israeliano ha diffuso il contenuto di una telefonata - registrata - tra un ufficiale dell'intelligence dell'esercito di Israele (unità 504) e un residente della Striscia di Gaza nella quale questi conferma i posti di blocco messi da Hamas per non far andare al sud la popolazione, nonostante gli inviti dell'esercito stesso.

Nella telefonata, si può sentire il residente confermare che Hamas ha istituito i posti di blocco. «Per la vostra personale sicurezza - dice l'ufficiale - vi chiedo di andare verso Khan Younis», che si trova nel Sud della Striscia. «Tutte le strade - questa la replica del residente di Gaza - sono bloccate da Hamas che manda indietro la gente».

12:15
12:15
«È necessario garantire i servizi sanitari a Gaza»

Il ministro della Sanità turco Fahrettin Koca ha affermato che i servizi sanitari devono essere garantiti nella Striscia di Gaza in una lettera indirizzata al direttore dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Nella lettera, Koca ha chiesto che l'Oms adotti «iniziative urgenti e necessarie per garantire i servizi sanitari» soprattutto per i bambini, fa sapere la tv di Stato turca Trt.

12:09
12:09
Parigi vuole vietare la manifestazione pro-Palestina di sabato

Il prefetto di polizia di Parigi, Laurent Nuñez, ha annunciato ai microfoni di radio France info l'intenzione di vietare la manifestazione pro-palestinese prevista per sabato nella capitale di Francia.

Nuñez ha dichiarato che le organizzazioni che promuovono la protesta hanno, «attraverso alcune dichiarazioni», lasciato intendere una forma di «sostegno ad Hamas». Tra queste organizzazioni, ha precisato, «ci sono il Capjpo, la rappresentanza del fronte di liberazione della Palestina in Francia o ancora il Nouveau Parti anticapitaliste (Npa)».

Il prefetto motiva il divieto evocando un criterio «morale», sostenendo che «la turbativa dell'ordine pubblico può essere immateriale», secondo una sentenza del consiglio di Stato «che risale agli anni Ottanta». «Il fatto che si possano pronunciare dichiarazioni negazioniste, antisemite o di sostegno al terrorismo rappresenta per noi un problema», ha sottolineato Nuñez. In un parere del 18 ottobre, il Consiglio di Stato francese ha lasciato campo libero ai prefetti per decidere se vietare o meno queste manifestazioni.

Il conflitto israelo-palestinese è un tema altamente sensibile in Francia, Paese con la più importante comunità ebraica d'Europa (circa 500.000 persone) e circa sei milioni di musulmani. La situazione si è infiammata dopo l'attacco del 7 ottobre scorso di Hamas contro Israele e le successive rappresaglie israeliane nella Striscia di Gaza.

11:59
11:59
Identificati i corpi di 1.117 israeliani uccisi

È salito a 1.117 il numero dei morti israeliani identificati. Lo ha fatto sapere la polizia secondo cui del totale i civili sono 808 e 309 i soldati. Il totale dei morti in Israele è di 1.400.

11:56
11:56
«A Gaza è in corso un massacro»

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che «gli attacchi israeliani contro Gaza hanno raggiunto il livello del massacro» durante una telefonata con Papa Francesco.

Lo fa sapere la presidenza di Ankara aggiungendo che, durante il colloquio, Erdogan ha criticato la mancanza di indignazione da parte della comunità internazionale rispetto agli attacchi contro la Striscia.

Citando gli aiuti umanitari per la popolazione della Striscia inviati da Ankara, Erdogan ha lanciato un appello per sostenere gli sforzi della Turchia e ha affermato che «la pace permanente nella regione, che ospita i luoghi sacri delle tre religioni monoteistiche, sarà possibile solo con la creazione di uno Stato di Palestina indipendente, sovrano e geograficamente integrato ai confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale».

11:49
11:49
Israele, il numero aggiornato degli ostaggi è salito a 224

È salito a 224 il numero aggiornato degli ostaggi ancora in mano di Hamas a Gaza. Lo ha riferito il portavoce militare Daniel Hagari, dopo che ieri aveva menzionato un numero complessivo di 222.

Hagari ha spiegato che Israele compie un vasto sforzo operativo e di intelligence per continuare ad acquisire nuove informazioni sulla loro sorte. «La loro liberazione ha per noi la massima priorità», ha ribadito.

11:44
11:44
Si prepara la prossima fase della guerra

L'incursione terrestre nel settore nord di Gaza condotta stamane da forze di fanteria e da mezzi blindati israeliani «rientra nei nostri preparativi per la prossima fase della guerra»: lo ha dichiarato il portavoce militare Daniel Hagari.

Nel corso della operazione, durata alcune ore, i militari «hanno ucciso terroristi, e distrutto infrastrutture terroristiche di Hamas. Hanno disinnescato ordigni, e neutralizzato imboscate. Il tutto per preparare il terreno alle prossime fasi della guerra».

Al termine della incursione le forze israeliane hanno lasciato l'area, ha concluso Hagari, «senza aver subito vittime».

10:48
10:48
Colluttazioni tra ebrei e palestinesi in un'area agricola in Cisgiordana

Sette persone - cinque palestinesi e due israeliani - sono rimaste ferite oggi nel corso di due colluttazioni fra coltivatori palestinesi e pastori israeliani nei villaggi di Deir Jrar e Taybeh, a est di Ramallah (Cisgiordania).

Secondo versioni fornite dalla televisione pubblica israeliana Kan, da un lato, e dalla agenzia di stampa palestinese Wafa dall'altro, gli incidenti sono avvenuti durante la raccolta delle olive.

Wafa riferisce che gli agricoltori palestinesi sono stati assaliti da una trentina di coloni israeliani. Kan afferma che in questi incidenti due pastori israeliani sono rimasti feriti, uno dei quali in modo grave. L'esercito israeliano ha fatto sapere che durante gli incidenti non c'erano soldati sul posto e che non è al momento in grado di ricostruirne la loro dinamica.

10:24
10:24
Onu: «A Gaza 5.500 donne stanno per partorire»

La situazione della popolazione a Gaza è grave ma lo è ancor di più per le donne e le ragazze. A lanciare un ulteriore appello per il cessate il fuoco è stata Sarah Hendriks, vicedirettrice esecutiva di UN Women anche sulla base dei dati dell'agenzia delle Nazioni Unite responsabile della salute sessuale e riproduttiva secondo cui circa 50.000 donne a Gaza sono attualmente incinte e più di 5.500 dovrebbero partorire entro il mese prossimo.

Hendriks ha, dunque, sottolineato l'urgente necessità per le donne e le ragazze di Gaza di accedere a un riparo sicuro, alla protezione e all'assistenza sanitaria materna. I servizi sanitari, infatti, sono sempre meno tenendo conto che, secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), un terzo degli ospedali del territorio e quasi due terzi delle cliniche di assistenza sanitaria di base sono stati chiusi.

Hendriks ha anche detto che «la violenza ha dato vita a quasi 900 nuove famiglie con capofamiglia femminile» e ha evidenziato gli enormi sforzi di queste donne per provvedere alla loro famiglia. Ha messo, inoltre, in guardia contro la minaccia sempre presente della violenza di genere, aggravata dallo sfollamento di massa e dalle condizioni nei rifugi sovraffollati.

09:48
09:48
Onu: «Nessun luogo è sicuro a Gaza»

«Nessun luogo è sicuro» a Gaza tra i bombardamenti israeliani: lo afferma l'Onu.

Gli «avvisi anticipati» emessi dall'esercito israeliano alle popolazioni affinché evacui le aree che intende prendere di mira «non fanno alcuna differenza»: «Nessun luogo è sicuro a Gaza»: lo ha affermato in un comunicato la coordinatrice degli Affari umanitari dell'Onu per i territori palestinesi, Lynn Hastings.

09:01
09:01
«Almeno 24 giornalisti uccisi dal giorno dell'attacco di Hamas»

Almeno 24 giornalisti sono stati uccisi dall'attacco di Hamas del 7 ottobre: lo afferma il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), citato da Haaretz, precisando che si tratta di 20 palestinesi, 3 israeliani e 1 libanese.

Altri otto giornalisti sarebbero rimasti feriti, mentre tre sarebbero scomparsi o arrestati. L'organizzazione ha anche segnalato i continui attacchi, arresti, minacce e censura che i giornalisti subiscono mentre seguono la guerra.

08:55
08:55
La Camera Usa approva una risoluzione di sostegno a Israele

La Camera americana approva una risoluzione di sostegno a Israele. Il via libera è arrivato poco dopo l'elezione del nuovo Speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson.

08:49
08:49
«Il rilascio degli ostaggi potrebbe avvenire tra due giorni»

Il rilascio di un significativo numero di ostaggi in mano di Hamas a Gaza potrebbe avvenire «in pochi giorni». Lo hanno detto fonti israeliane e straniere citate da Haaretz. Una di queste ha aggiunto che le due parti sperano di definire l'accordo «in due giorni, forse anche meno in base all'andamento dei negoziati».

Una fonte al corrente delle discussioni ha poi aggiunto che Israele vuole chiudere il dossier al più presto nel timore che il rimanere coinvolti in una guerra all'interno della Striscia ostacolerebbe la possibilità di rilascio degli ostaggi in una fase successiva.

08:47
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Raid israeliano nella Striscia, 18 morti a Khan Yunis

Almeno 18 persone sono morte e 40 sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano mirato contro la famiglia di Yunis Al Astal, membro di Hamas, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono all'agenzia di stampa ansa fonti locali.

07:53
07:53
L'esercito israeliano ha condotto blitz mirati nel nord di Gaza

L'esercito israeliano ha detto di aver condotto «blitz mirati» all'interno del nord della Striscia usando tank «nell'ambito dei preparativi per le prossime fasi dei combattimenti». «I soldati - ha aggiunto - sono poi usciti dall'area alla fine dell'attività».

Durante l'incursione nel nord della Striscia l'esercito israeliano «ha localizzato e colpito numerosi terroristi, infrastrutture terroristiche e postazioni di lancio di missili anticarro, e hanno operato per preparare il campo di battaglia». Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Il raid della notte scorsa all'interno della Striscia con i tank e i soldati è il primo del genere dall'avvio delle ostilità. In precedenza erano entrati - e poi usciti - dei commando con l'obiettivo di localizzare ostaggi, individuare corpi di israeliani uccisi durante l'attacco dello scorso 7 ottobre, acquisire informazioni ed eliminare sacche di resistenza sul bordo della Striscia.

07:50
07:50
Gaza, bocciata anche la risoluzione russa

Anche la risoluzione presentata dalla Russia all'Onu su Gaza è finita su un binario morto: quattro voti a favore, nove astensioni e i «no» di Usa e Gb. La bozza è stata bocciata perché non ha ricevuto il numero di «sì» necessari, non solo per il veto dei due membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Solo Russia, Cina, Emirati Arabi Uniti e Gabon hanno votato a favore della risoluzione russa. Il Gabon aveva votato a favore anche del testo degli Stati Uniti.

07:49
07:49
La Russia mette il veto alla risoluzione Usa su Gaza

La Russia ha messo il veto alla risoluzione americana su Gaza presentata all'Onu. Hanno votato a favore 10 stati membri, tre contro (tra cui la Russia) e due si sono astenuti. La bozza è stata respinta.

Anche la Cina, un altro membro permanente, ha votato contro la risoluzione americana su Gaza perché era «evasiva» rispetto alle misure da prendere per fermare i combattimenti, ha detto il rappresentante permanente di Pechino.

Dopo il voto, l'ambasciatrice americana Thomas-Greenfield si è detta delusa per l'esito del voto, ma ha assicurato che continuerà a negoziare.

Per parte sua la Cina ha spiegato di aver posto il veto perché gli Stati Uniti «hanno ignorato le preoccupazioni della maggior parte dei membri dell'Onu» e hanno spinto su un testo che «non riflette i forti appelli del mondo per il cessate il fuoco».

06:00
06:00
Il punto alle 06.00

Israele torna a chiedere le dimissioni di Guterres. In una nota, l’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Gilad Erdan scrive che il «segretario generale dell’Onu ancora una volta distorce e stravolge la realtà». La nota continua ammonendo che «un segretario che non capisce che l’assassinio di innocenti non può avere alcuna giustificazione, e nessun “contesto”, non può essere segretario generale».

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dal canto suo affermato in dichiarazioni riportate da Al Arabiya che i miliziani di Hamas sono dei «liberatori» che combattono per la loro terra e «non dei terroristi». Erdogan ha quindi attaccato le Nazioni Unite che, a suo dire, sarebbero impotenti davanti alla morte dei bambini a Gaza. Egli ha poi aggiunto, in una dichiarazione riportata dalla presidenza della Repubblica di Ankara: «Chiedo a tutti i Paesi con mente e coscienza di fare pressione sul governo di Netanyahu affinché lo Stato di Israele abbia un po’ di buon senso».

Non è mancata la risposta del Governo israeliano alla dichiarazioni del presidente turco. Il portavoce del ministero degli Esteri Lior Haiat ha scritto su Twitter: «Israele respinge con forza le dure parole del Presidente turco sull'organizzazione terroristica Hamas. Hamas è un'organizzazione terroristica spregevole, peggiore dell'ISIS, che uccide brutalmente e intenzionalmente neonati, bambini, donne e anziani, prende in ostaggio i civili e usa i propri cittadini come scudi umani. Anche il tentativo del presidente turco di difendere l'organizzazione terroristica e le sue parole incitanti non cambieranno gli orrori che tutto il mondo ha visto e il fatto inequivocabile: Hamas = ISIS».

Intanto un funzionario del Pentagono citato dal Washington Post ha anticipato che gli Stati Uniti forniranno ad Israele sistemi di difesa aerea Iron Dome dalle riserve dell’Esercito.

Riguardo alla prevista e imminente invasione israeliana della Striscia di Gaza, il presidente americano Joe Biden ha dichiarato in una conferenza stampa alla Casa Bianca di non aver chiesto a Israele di ritardare l’invasione di Gaza. Il presidente americano ha quindi sentito nuovamente al telefono Benjamin Netanyahu per discutere della situazione a Gaza e degli sviluppi in quella zona. Biden ha attirato l’attenzione di Netanyahu sull’importanza di un percorso di «pace permanente». I due hanno quindi discusso degli «sforzi in corso per localizzare e garantire il rilascio degli ostaggi», compresi i cittadini americani detenuti da Hamas.

Sulla questione del prospettato attacco israeliano alla Striscia di Gaza si è espresso anche il presidente francese Emmanuel Macron. Come riporta BfmTv, secondo Macron una «massiccia» operazione di terra da parte di Israele nella Striscia di Gaza sarebbe «un errore».

Sul fronte militare, le Forze di Difesa Israeliane hanno fatto sapere attraverso i loro canali social di aver intercettato un missile terra-aria lanciato dal Libano contro un drone israeliano.