L'analisi

«La Svizzera è nettamente meno sicura rispetto a pochi anni fa»

È l'opinione che il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) esprime nel rapporto sulla sicurezza della Svizzera 2024, presentato oggi
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Ats
22.10.2024 14:21

Viviamo in un periodo pericoloso e instabile. L'ambiente polarizzato con crisi simultanee e conflitti armati in Europa rende la Svizzera nettamente meno sicura rispetto a pochi anni fa. È l'opinione che il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) esprime nel rapporto sulla sicurezza della Svizzera 2024, presentato oggi.

Lo scopo delle analisi del SIC è quello di individuare e valutare tempestivamente le minacce e i cambiamenti rilevanti nel contesto strategico.

Fra i pericoli presenti sul territorio elvetico, il SIC cita la presenza dei servizi di intelligence russi, che hanno insediato in Svizzera antenne segrete, note come «residenture» e solitamente gestite all'interno delle rappresentanze diplomatiche, si legge in un comunicato che accompagna il rapporto.

Il tentativo di Mosca di aggirare le sanzioni occidentali attraverso società private in Paesi terzi rappresenta una sfida importante per i controlli svizzeri sulle esportazioni di beni a duplice impiego.

Nel 2024 assistiamo poi in Svizzera a un aumento del pericolo legato al terrorismo. Il rischio principale continua a provenire da singoli individui che si ispirano al jihadismo, i cosiddetti lupi solitari. Gli interessi ebraici e israeliani restano quindi esposti, anche alle nostre latitudini.

«L'Isis ha lanciato appelli espliciti per attentati in Europa», ha detto il direttore del SIC Christian Dussey ai media a Berna. La tendenza è quella di una radicalizzazione dei minorenni, che avviene principalmente online, in breve tempo e può portare ad attacchi. «Reclutare minorenni è facile, efficace e particolarmente pericoloso per la nostra società».

Rimangono stabili, a un livello elevato, anche le minacce di estremismo violento di destra e di sinistra.

A creare timori è anche l'intricato contesto internazionale. La guerra di aggressione della Russia si è poi trasformata in un conflitto di logoramento. Al momento per Stati Uniti ed Europa è diventato più difficile, a livello politico, fornire a Kiev il sostegno di cui ha bisogno. Il tempo sembra quindi giocare a favore della Russia.

Oltre alla guerra in Ucraina, un gruppo di «autocrazie eurasiatiche» - Cina, Russia, Corea del Nord e Iran - collabora sempre più spesso anche in ambito militare, con conseguenze su guerre e crisi regionali, fatto che preoccupa il SIC.

Il SIC non poteva certo non citare, fra le situazioni preoccupanti, quella in Medio Oriente, con i conflitti sempre più intensi a Gaza e ora anche in Libano, dopo gli attacchi terroristici sferrati in Israele.

A metà di questo mese la Commissione della politica di sicurezza degli Stati (CPS-S) ha chiesto che il personale del SIC venga aumentato nei prossimi anni per arrivare nel 2028 a 150 nuovi impieghi a tempo pieno. Attualmente il Servizio conta 400 dipendenti.

Alla domanda se a medio termine tale incremento risulterà sufficiente, Dussey ha risposto in modo vago: «Dobbiamo fare un passo alla volta». Al momento il SIC ha un organico inferiore a quello della polizia cittadina di Losanna e deve quindi scegliere a cosa dare priorità. È molto impegnativo condurre un'operazione, poiché necessita di molto personale. «Facciamo quello che possiamo».