La tecnologia nei nuovi conflitti, i droni non solo in Ucraina
«Il futuro della guerra: un drone da 400 dollari che abbatte un carro armato da 2 milioni di dollari». Così titola un articolo di Politico. La testata ha interpellato il sergente Yegor Firsov, vice comandante di un'unità di droni d'assalto dell'esercito ucraino. Che, in un messaggio vocale da Avdiivka, città industriale al centro di intensi combattimenti sul fronte orientale, si è mostrato esausto. Le truppe russe hanno preso d'assalto Avdiivka senza sosta per più di due settimane in uno sforzo totale per accerchiare le forze ucraine. «La situazione è molto difficile. Stiamo combattendo per le alture intorno alla città», ha detto. «Se il nemico controlla queste alture, allora tutta la logistica e le strade che portano alla città saranno sotto il suo controllo. Questo renderà molto più difficile il rifornimento delle nostre forze».
Di fronte a un nemico dotato di truppe e mezzi corazzati, i difensori ucraini resistono adattando strumenti civili a necessità militari. Come i droni utilizzati da appassionati e fotografi (i cosiddetti consumer quadcopter, droni dotati di quattro eliche): da tempo, ormai, vengono utilizzati per sganciare granate sulle posizioni nemiche. Ma il successo riscontrato nel trasformare i cosiddetti «racing drones» (piccoli e agili droni da corsa) è, forse, ancora maggiore. Ve ne avevamo parlato qui. «Con l’aiuto di minuscoli droni pilotati da operatori come Firsov, per poche centinaia di dollari possono lanciare una carica esplosiva in grado di distruggere un carro armato russo del valore di più di 2 milioni di dollari», scrive Politico.
Questi droni sono noti anche come First Person View (FPV), perché l'operatore che li fa alzare in volo deve indossare degli occhiali che mostrano, in prima persona, la visuale del punto di vista del drone. La trasmissione in diretta all'operatore consente ai droni di essere guidati oltre la linea di vista dell'uomo, colpendo così bersagli collocati dietro ad alberi, edifici, crinali o trincee. Un modo, insomma, per integrare gli attacchi di artiglieria.
«Fatti in casa»
Prima della guerra, un adolescente poteva sperare di ricevere un FPV come regalo di compleanno. Ora vengono utilizzati come armi agili in grado di trasformare gli esiti sul campo di battaglia. E c'è anche chi si avvale di tecnologia che sta offrendo ai primi utilizzatori un vantaggio asimmetrico rispetto ai metodi di guerra consolidati. «È difficile gestire l'emozione quando il pilota di un drone colpisce un carro armato. L'intero gruppo e l'intero plotone sono felici come bambini. Le unità di fanteria nelle vicinanze esultano. Tutti urlano e si abbracciano. Anche se non conoscono l'uomo che ha dato loro questa felicità», ha scritto Firsov in un post su Facebook.
«Questo drone costa attorno ai 400 dollari e può essere realizzato ovunque – ha spiegato a Politico Pavlo Tsybenko, direttore dell'accademia militare Dronarium, fuori Kiev, dove vengono addestrati i futuri piloti –. Abbiamo creato il nostro utilizzando microchip importati dalla Cina e altri pezzi acquistati su AliExpress. Abbiamo realizzato il telaio in carbonio. Le batterie sono di Tesla. Un’auto ha circa 1.100 batterie che possono essere utilizzate per alimentare questi piccoletti. È quasi impossibile abbatterli».
I precedenti
A fine 2020, i droni erano stati utilizzati dalle truppe azere nel Nagorno-Karabakh, fornendo un solido vantaggio all'esercito dell'Azerbaigain. Inoltre, mentre i soldati armeni e quelli dell'esercito dell'autoproclamata Repubblica del Nagorno-Karabakh difendevano con coraggio e determinazione la linea del fronte, gli addestratissimi corpi speciali azeri li assediavano accerchiandoli e sgominandoli ovunque. A metà settembre, l'Azerbaijan ha avviato un nuovo massiccio attacco militare in Nagorno-Karabakh, nel Caucaso meridionale. Stepanakert, la capitale dell'exclave armena, è stata colpita senza sosta dall'artiglieria e (di nuovo) dai droni azeri.
I dubbi sulla striscia di Gaza
Anche Hamas ha utilizzato droni per abbattere le difese israeliane al confine, durante l'attacco a sorpresa del 7 ottobre. I combattenti hanno usato missili, razzi, droni con bombe, a riprova di un arsenale costruito nel tempo. «Per gli ucraini, il video di un drone di Hamas che distrugge un carro armato israeliano tramite il lancio di una granata è un film già visto prima – scrive ancora Politico –. Gli esperti ucraini di droni e i funzionari dell’intelligence sono convinti che gli specialisti russi abbiano addestrato Hamas nell’arte della guerra con i droni, anche se Mosca lo nega». «Solo noi e i russi sappiamo come farlo e sicuramente non glielo abbiamo insegnato», ha dichiarato Andriy Cherniak, rappresentante della direzione dell'intelligence militare ucraina. Ruslan Belyaiev, capo dell'accademia militare Dronarium, condivide l'ipotesi e avverte sulla possibilità che altri impareranno presto come usare i droni FPV per seminare il terrore: «Nessuno è immune da tali attacchi. In teoria, uno specialista con il mio livello di esperienza potrebbe pianificare ed eseguire un'operazione simile. Il vaso di Pandora è aperto».
Il ministro ucraino della Difesa, Rustam Umerov, ha dichiarato: «I droni FPV sono strumenti efficaci per distruggere il nemico e proteggere il nostro Paese. Il Ministero della Difesa sta facendo tutto il possibile per aumentare il numero di droni».