La teoria del complotto sui lockdown climatici

Negli ultimi mesi vari siti internet e programmi televisivi hanno diffuso la presunta notizia dei cosiddetti «lockdown climatici» che sarebbero stati promossi dal World Economic Forum (WEF) e dalla Contea di Oxford, in Inghilterra.
Si tratta di una teoria cospirazionista del tutto infondata che promuove l’idea secondo cui alcuni governi e presunte «élite» utilizzerebbero il cambiamento climatico come pretesto per imporre nuove restrizioni alla libertà di movimento delle persone.
Il lockdown (non) annunciato da Nicole Schwab
A fine luglio 2023 The People’s Voice ha pubblicato un articolo secondo cui Nicole Schwab, membro del Comitato esecutivo del World Economic Forum e figlia del presidente del Forum Klaus Schwab, avrebbe annunciato l’istituzione di «lockdown climatici» durante una tavola rotonda svoltosi a Yvorne nel giugno del 2020. In realtà, nel suo intervento Nicole Schwab non ha mai parlato di lockdown climatici, e tanto meno del loro arrivo. L’esponente del WEF, infatti, si era focalizzata sull’urgenza di una transizione verde a livello globale, cioè un processo di innovazione tecnologica incentrato sulla sostenibilità ambientale, specificando come la crisi legata alla pandemia di COVID-19 ha «dimostrato che, prima di tutto, le cose possono cambiare molto rapidamente quando ci mettiamo in testa di farlo e quando sentiamo l’emergenza immediata per i nostri mezzi di sostentamento».
Precisiamo inoltre che The People’s Voice è noto per diffondere disinformazione su svariate tematiche.
Il falso controllo della popolazione a Oxford
Nell’autunno del 2022 il Consiglio della Contea di Oxford e il Consiglio comunale dell’omonima città hanno approvato due proposte urbanistiche volte a ridurre la congestione del traffico e rimodellare la struttura della città: i traffic filter plans, ovvero piani di filtraggio del traffico, e la «città da 15 minuti».
Queste due iniziative sono state male interpretate da un filone della disinformazione che ha erroneamente collegato i due progetti, suggerendo come l’intento finale di chi governa la contea di Oxford fosse quello di confinare le persone in un’area limitata nei dintorni della propria abitazione. Ma questa teoria è del tutto infondata.
Come spiegato da Avni Gupta, ex addetta alla comunicazione della Contea di Oxford, ai fact-checker di Australia Associated Press, questi due progetti non sono collegati da loro, e in nessuna proposta del Consiglio si parla di confinare i residenti nei loro quartieri.
Infatti, il piano di filtraggio del traffico prevede che dal 2024, in alcune ore del giorno, le macchine non potranno transitare su sei vie principali del centro città, altrimenti gli automobilisti saranno multati. Si potrà comunque viaggiare in auto, ma percorrendo un percorso diverso.
Il progetto urbanistico della «città da 15 minuti», invece, si riferisce al fatto di avere tutti i servizi a 15 minuti di distanza a piedi o in bicicletta, e non ha alcuna intenzione di limitare la libertà di movimento delle persone, o di instaurare «lockdown climatici».