La tradizione che racconta magia e poesia del Natale

«Natale, viverlo malgrado tutto». È questo il chiaro invito che introduce quest’anno i visitatori nel tradizionale percorso presepi della chiesa del Sacro Cuore di Bellinzona. Un percorso nato nel 2004 da un’idea di Padre Callisto Caldelari. Ed è proprio alla memoria del frate - nel decimo anniversario dalla sua scomparsa - che è stato dedicato il percorso presepi di quest’anno. A testimoniarlo anche il ritratto sorridente di Padre Callisto all’entrata della chiesa e le frasi che accompagnano i visitatori, tratte dai suoi scritti. L’esposizione è aperta fino al 6 gennaio dalle 14 alle 17.45 (a Natale e Capodanno dalle 15 alle 17.30).
Angoli preziosi
Un’esposizione che si snoda lungo il perimetro della chiesa, impreziosendo ogni angolo e ogni nicchia con ben 40 presepi tutti molto diversi tra loro. Si va da quello minimalista realizzato all’interno di una piccola zucca scavata, a quello che riproduce uno scenario perfetto con - oltre naturalmente alla grotta della Natività - anche le città di Betlemme e Gerusalemme, un piccolo ruscello e il cielo che cambia i suoi colori passando dal giorno alla notte. I presepi esposti lungo il percorso raccontano tutti una loro storia. Sono infatti stati acquistati dallo stesso Padre Callisto durante i suoi numerosi pellegrinaggi o donati da amici alla sua memoria. E provengono da ogni parte del mondo. C’è quello siciliano in porcellana bianca, ma anche quello in legno dall’Andalusia. E non mancano Africa, Haiti, Ecuador, Brasile Gerusalemme e Betlemme. Uno è dipinto su tela, un altro cucito su di un arazzo con tessuti variopinti e scintillanti. Poi ci sono quelli finemente levigati in legni di diversi colori. E i più classici, realizzati con sabbia, sassolini, muschio e corteccia, ma anche piccole palme nascoste tra le dune di stoffa.
Abilità e creatività
Ed è proprio in queste rappresentazioni della Natività, tra sogno e poesia, che la tradizione tanto cara a Padre Callisto è capace di rinnovarsi e di riallacciarsi alla concretezza di tutti i giorni. Sì, perché in questo mondo quasi onirico dei presepi, spicca l’abilità manuale di chi li ha realizzati con fantasia e creatività. Come il presepe animato meccanicamente che celebra i lavori degli artigiani dell’epoca. Per ricordare che, come recita lo scritto che lo accompagna, «il lavoro quotidiano, fatto con senso di responsabilità, insegna a rinascere e a crescere». Infine, a conclusione di tutto il percorso ecco comparire un presepe molto particolare, realizzato con tappi di sughero di diverse dimensioni e la possibilità, per chiunque lo desideri, di contribuire alla crescita di questa rappresentazione prendendo un nuovo tappo, decorandolo con un disegno per incastonarlo in mezzo al muschio, dove realtà e magia si confondono.