L'abbandono dei combustibili fossili accelera

I ministri dell'ambiente, del clima e dell'energia del Gruppo dei Sette (G7) si sono impegnati ad «accelerare» l'abbandono dei combustibili fossili in tutti i settori, ma senza fissare una nuova scadenza. Inoltre hanno invitato gli altri Paesi a fare lo stesso.
«Sottolineiamo il nostro impegno, nel contesto di uno sforzo globale, per accelerare l'eliminazione graduale dei combustibili fossili senza sosta in modo da raggiungere lo zero netto nei sistemi energetici entro il 2050 al più tardi», hanno affermato in una dichiarazione dopo i colloqui a Sapporo, nel nord del Giappone.
I ministri dei sette Stati economicamente più avanzati del pianeta hanno anche annunciato l'obiettivo di porre fine al nuovo inquinamento da plastica nei loro Paesi entro il 2040. «Siamo impegnati a porre fine all'inquinamento da plastica, con l'ambizione di ridurre a zero l'ulteriore inquinamento da plastica entro il 2040», si legge nella dichiarazione. L'obiettivo potrà essere raggiunto grazie all'economia circolare e alla riduzione o all'abbandono delle plastiche usa e getta e non riciclabili.
L'importanza dei biocarburanti
L'importanza del ruolo dei biocarburanti nella decarbonizzazione del settore auto, in vista dell'appuntamento del 2035 sul superamento dei motori a diesel e benzina nelle vetture nuove, viene evidenziato nelle conclusioni del vertice del Gruppo dei Sette (G7) per il clima, l'energia e l'ambiente che si è tenuto a Sapporo, in Giappone.
I biocarburanti, dei quali l'Italia è produttrice, vengono associati ai carburanti sintetici nella dichiarazione finale che evidenzia «le opportunità che questi offrono per contribuire ad una forte decarbonizzazione del settore auto». Si tratta di un riconoscimento di rilievo per il confronto sul tema tra Italia e Ue. Il G7 riunisce i sette Stati economicamente più avanzati del pianeta, ossia Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.
«Ognuno di noi - è scritto nel documento conclusivo del vertice - è impegnato a perseguire politiche e investimenti per garantire che i nostri sforzi per decarbonizzare la nostra flotta di veicoli siano in linea con le traiettorie necessarie per mantenere un aumento della temperatura di 1,5°C a portata di mano e sono coerenti con l'integrità ambientale e climatica».
«In questo contesto - è scritto nel testo finale - evidenziamo le varie azioni che ognuno di noi sta intraprendendo per decarbonizzare la nostra flotta di veicoli, comprese le politiche nazionali progettate per raggiungere il 100% o la massiccia penetrazione delle vendite di veicoli leggeri (LDV) come ZEV (Zero Emission Vehicle, veicolo ad emissione nulla di gas a effetto serra) entro il 2035 e al di là; raggiungere il 100% di veicoli elettrificati nelle vendite di autovetture nuove entro il 2035; promuovere le infrastrutture associate e combustibili sostenibili a emissioni zero, compresi i combustibili biologici e sintetici sostenibili. Prendiamo atto delle opportunità offerte da queste politiche per contribuire a un settore stradale altamente decarbonizzato, compreso il progresso verso una quota di oltre il 50% di LDV a emissioni zero venduti a livello globale entro il 2030».
L'Italia è produttrice di biocarburanti ma nel recente confronto sul negoziato con Bruxelles, per il regolamento sullo stop dal 2035 per le auto nuove dei motori alimentati a benzina e diesel, non è riuscita a farli inserire tra i combustibili neutri. Tra questi sono invece stati considerati i carburanti sintetici prodotti in Germania. Si tratta in tutti e due i casi di carburanti utilizzabili sostanzialmente con gli attuali motori.
Proprio recentemente la commissaria europea per l'energia Kadri Simson ha confermato di aver affrontato il tema con il ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica italiano Gilberto Pichetto, affermando che il confronto tra i vari Paesi prosegue anche per un implementazione dell'accordo.