Alto Vedeggio

L’acqua è sempre più scarsa, i Comuni iniziano a multare

A Monteceneri e Mezzovico i problemi di approvvigionamento sono tali da aver spinto i Municipi a proibire l’irrigazione di prati e orti – Anche a Taverne e a Lamone la situazione viene monitorata con grande attenzione – La pioggia dei prossimi giorni potrebbe non bastare
John Robbiani
16.04.2022 06:00

Sono tempi duri, soprattutto nell’Alto Vedeggio, per chi ha un giardino o per chi nelle ultime settimane ha iniziato ad occuparsi dell’orto. E, in generale, sono temi duri un po’ per tutti coloro che hanno bisogno dell’acqua per scopi non essenziali. Perché, appunto, l’acqua scarseggia e i Municipi iniziano a prendere dei provvedimenti e a prevedere delle multe per chi sgarra. È, per esempio, il caso di Monteceneri e Mezzovico-Vira.

Dall’invito al divieto

Ultimamente ci siamo occupati a più riprese del livello di laghi e fiumi del Luganese, che sfiorano i minimi storici. Del resto è dal 28 novembre che non si registrano precipitazioni di rilievo e anche quelle cadute nelle scorse settimane (l’ultima risale all’8 aprile) potrebbero essere al massimo chiamate pioggerelle e non sono certo bastate a invertire la tendenza. E ora anche diversi acquedotti soffrono. Mezzovico-Vira già il 22 marzo aveva emesso un divieto dell’uso dell’acqua potabile per attività non fondamentali (irrigazione di campi, prati o giardini; lavaggio di veicoli, piazzali, strade o terrazze e il riempimento delle piscine). A Monteceneri giovedì si è passati da un semplice invito a usare l’acqua in modo parsimonioso (anche questo diramato in marzo) a un divieto formale. Con tanto di avviso:  «Le infrazioni saranno disciplinate con una multa». E anche a Taverne-Torricella, dove per ora ci si limita a consigliare agli abitanti di non sprecare acqua, si monitora attentamente la situazione.  

Si tratta dunque di un problema locale? L’acqua scarseggia soprattutto nell’Alto Vedeggio? In realtà tutto il Ticino è colpito, ma in effetti i Comuni ai piedi del Tamaro sembrano soffrire più di altri.

Un collegamento d’emergenza

«Non tutte le zone di Monteceneri - ci spiega la capodicastero Loredana Cotta Leoni - sono colpite allo stesso modo. Medeglia per esempio, che ha un acquedotto separato, ha meno problemi. È soprattutto la zona bassa del comune che deve essere tenuta sotto controllo». A Monteceneri, come dicevamo, si è dovuti passare dalle raccomandazioni ai divieti. «Lo abbiamo dovuto fare - sottolinea la municipale - a malincuore. Abbiamo tentato di iniziare con un approccio più soft, anche perché fino a poco tempo fa, almeno durante la notte, i bacini si riempivano di acqua. Ora però abbiamo dovuto constatare che le portate diminuiscono e, con il caldo, aumentano i consumi. Per evitare  problemi di scarsità o di scarsa pressione nelle condotte abbiamo dunque dovuto optare per un divieto». Proprio in questi giorni il Comune ha ricevuto l’ok a un collegamento d’emergenza con una nuova fonte d’acqua. Ma, appunto, si tratta di una soluzione d’emergenza. E anche la pioggia prevista nei prossimi giorni non cadrà in quantità tale da risolvere il problema. Metterà, semmai, una pezza. «La nostra zona - spiega Cotta Leoni - non è particolarmente ricca di fonti. Monteceneri attinge l’acqua essenzialmente dalle sorgenti (è considerata tra l’altro una delle più pure del Ticino, ndr) e nel corso degli anni abbiamo dovuto dismettere alcuni pozzi di captazione». Acqua buona dunque, ma maggiormente in balia del clima e del meteo.

Attenti agli orari di punta

Anche a Lamone, dove al momento non sono previsti divieti, si monitora la situazione. Per ora l’approvvigionamento risulta gestibile, anche se le cose potrebbero cambiare qualora la siccità dovesse perdurare. A Taverne-Torricella invece, come visto, già ora l’Esecutivo chiede parsimonia. Il quantitativo minimo di acqua c’è ancora, sì, ma non è sufficiente a garantire il consueto fabbisogno di questo periodo. E dunque anche nel più popoloso comune della zona il Municipio chiede la collaborazione della popolazione. Soprattutto negli orari di punta.

Orto addio? Ecco qualche consiglio

Coltivare un orto senza acqua è difficile, ma non impossibile. Ecco qualche consiglio.

Un contenitore sul tetto
Raccogliere l’acqua piovana: da ogni metro quadrato di tetto se ne possono ottenere 600 litri l’anno.

Scegliere le piante adatte
Aglio, cipolle, patate, asparagi e carciofi richiedono poca acqua.

La pacciamatura
Trattiene la rugiada e migliora l’assorbimento del terreno.

La consociazione
Un esempio? Abbinare mais, zucca e fagioli. La zucca, con le sue grandi foglie, ombreggerà il terreno mantenendolo più umido.