Lacune e inesattezze nelle dichiarazioni su prodotti di pellicceria

BERNA - Tirata d’orecchie per boutique e negozi: l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV) ha rilevato inesattezze nella dichiarazione delle pellicce e dei prodotti di pellicceria in oltre sette casi su dieci. In sei casi vi sono state ripercussioni penali.
L’ufficio federale, nel periodo 2018-2019, ha effettuato controlli delle pellicce in 163 punti vendita, tra cui boutique, negozi specializzati, catene e commerci online. Nel 71% dei casi sono state riscontrate lacune nella dichiarazione delle pellicce, ad esempio informazioni sulla specie animale, il Paese di origine e il metodo di ottenimento. Questi dettagli, spiega l’USAV in un rapporto pubblicato sul proprio sito internet, devono essere chiaramente visibili sul prodotto in almeno una delle lingue ufficiali.
In 86 casi, le inesattezze sono state corrette entro il termine prefissato di 30 giorni, mentre una trentina hanno ricevuto una multa. In sei casi sono stati avviati procedimenti penali.
Nei primi controlli effettuati, il tasso di contestazioni è stato del 75%, aggiunge l’USAV. In un secondo controllo, effettuato solo presso negozi e boutique in cui erano già state riscontrate lacune, la quota di inesattezze è stata del 60%.
Nel corso dei controlli sono stati esaminati complessivamente 6691 prodotti di pellicceria, di cui 3732 correttamente dichiarati. I restanti prodotti di pellicceria sono stati oggetto di contestazione perché non dichiarati (545 unità) o dichiarati in modo errato (2414 unità), scrive l’USAV.
I prodotti in cui sono state riscontrate più irregolarità riguardano i colli delle giacche (63%). «I colli erano costituiti per l’80% da pelliccia di cane procione, spesso erroneamente dichiarata procione», sottolinea l’USAV, precisando che in totale i prodotti contestati per questo animale sono stati 1673. Seguono volpe rossa (309 casi), coniglio (258), visone (221), volpe polare (155) e coyote (65).
I controlli hanno anche rivelato 10 casi di irregolarità riguardanti pelliccia di lince, animale protetto in svizzera, e di leopardo, oltre a cinque di giaguaro e quattro di lupo.
I risultati dei controlli mostrano che l’ordinanza entrata in vigore nel 2013 ha un effetto limitato, considerato l’elevato numero di contestazioni effettuate. L’USAV informa che nei prossimi anni i controlli sulle pellicce sarà mantenuto allo stesso livello del periodo precedente, ma l’obiettivo è di aumentare il controllo delle pellicce nelle zone rurali e nelle stazioni sciistiche.
Nel frattempo l’USAV ha sottoposto a consultazioni anche alcuni adeguamenti nell’ambito della dichiarazione delle pellicce per migliorare ulteriormente le informazioni fornite ai clienti, in particolare per quanto riguarda le differenze tra pellicce sintetiche e autentiche.