Salute

L'allarme dell'UNICEF sul morbillo, ma in Svizzera è eradicato

Nel 2023 sono stati segnalati 40 casi, di cui 8 nella seconda metà dell'anno – Sono stati rilevati solo due focolai, ciascuno dei quali ha coinvolto un totale di soli 2 casi
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Jenny Covelli
19.12.2023 12:30

Tra gennaio e il 5 dicembre 2023 sono stati confermati 30.601 casi di morbillo in Europa e Asia centrale, rispetto ai 909 del 2022, con un aumento del 3.266%. A renderlo noto è stata l'UNICEF, che chiede urgenti misure di salute pubblica per i possibili effetti devastanti: «Una crescita così esplosiva in Paesi non così lontani, come la Romania, fa riflettere sulle adesioni all'offerta vaccinale. Non c'è segno più evidente del crollo della copertura vaccinale che un aumento dei casi di morbillo». Ma com'è la situazione in Svizzera?

A fine novembre, l'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) aveva lanciato l'allarme: in Svizzera scarseggiano i vaccini contro morbillo, parotite e rosolia e non sono ancora state superate numerose altre carenze di farmaci. Oggi per uno dei due vaccini occorre attingere alle riserve federali. «Le scorte sono fatte per quando c’è carenza. Il problema, però, è se non riusciamo a riempirle prima di averne nuovamente bisogno», aveva commentato Federico Tamò, portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Canton Ticino. «Già da qualche mese, se non addirittura un anno, viste le forniture a singhiozzo di questi due vaccini (il Priorix contro il morbillo, la parotite e la rosolia, e il Boostrix, un preparato impiegato per difterite, pertosse e tetano), mi sono rivolto alla concorrenza – aveva aggiunto il pediatra Mauro Riavis –. Oggi utilizzo vaccini equivalenti. Fino adesso li ho sempre ricevuti. Che cosa accadrà in futuro, però, non posso dirlo».

40 casi nel 2023

Detto della situazione (problematica) dei vaccini, nel 2023 in Svizzera e nel Liechtenstein sono stati segnalati 40 casi di morbillo, di cui 8 nella seconda metà dell'anno, fa sapere l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Quasi tutti i casi della seconda metà dell'anno sono casi importati o secondari a un caso importato. Sono stati rilevati solo due focolai, ciascuno dei quali ha coinvolto un totale di soli 2 casi. Sette degli otto casi erano adulti. Dall'inizio dell'anno è stato segnalato in Ticino un solo caso importato, mentre non ci sono stati casi nel nostro cantone nel secondo semestre del 2023.

«Si prevede ancora un numero limitato di casi isolati e piccoli focolai, poiché una percentuale molto ridotta della popolazione non è immune al virus. Ma questo non mette in discussione il fatto che in Svizzera non vi sia più una trasmissione sostenuta del morbillo».

Per l'intero 2023, i casi sono stati sparsi su tutto il territorio nazionale (13 cantoni più il Liechtenstein). «Questo è il risultato di importazioni multiple e del basso numero di casi secondari a queste importazioni (quando ci sono)», aggiunge l'UFSP.

In Svizzera il morbillo è considerato eradicato. Secondo le stime dell'OMS, non c'è stata trasmissione endemica dal 2016. E i 40 casi registrati nel 2023 non mettono a rischio questo status.