Stati Uniti

L'annuncio con largo anticipo di Trump, in un «Paese in declino»

Prima del discorso, lo speaker lo ha presentato come «il prossimo presidente degli Stati Uniti» – Ma perché il tycoon si è esposto così presto?
© KEYSTONE (AP Photo/Andrew Harnik)
Jenny Covelli
16.11.2022 13:00

«Il ritorno dell'America comincia oggi», ha esordito Donald Trump nel suo discorso dalla residenza di Mar-a-Lago, con cui ha annunciato ufficialmente la terza ricandidatura alla Casa Bianca. Lo speaker, poco prima, lo aveva annunciato come «il prossimo presidente degli Stati Uniti». Ha fatto seguito un elenco dei propri successi e di dito puntato contro Joe Biden per un Paese ora «in declino, umiliato e deriso sulla scena internazionale». Con il caotico ritiro dall'Afghanistan e la guerra in Ucraina, che ha portato il Paese «sull'orlo di una guerra nucleare». «La gente è impazzita e arrabbiata e noi abbiamo un presidente che si addormenta ai vertici internazionali». Trump non ha abbandonato il suo motto, «Make America great again»: «Stasera annuncio la mia candidatura a presidente degli Stati Uniti d'America, mi candido perché credo che l'America non abbia ancora visto la vera gloria - ha dichiarato -. Il ritorno dell'America comincia oggi, saremo una grande nazione di nuovo».

I suoi punti fondamentali

Nulla (o quasi) di nuovo, quindi. Il tycoon, rilanciando il movimento Maga come pure lo slogan «America first» e l'immagine di una nuova «età dell'oro», ha promesso di «combattere» per «sconfiggere la sinistra democratica radicale che sta tentando di distruggere il Paese dall'interno». Parlando della sua presidenza, ha sorvolato sulla gestione della pandemia e ignorato l'attacco al Congresso. Mentre ha addossato all'attuale presidente l'inflazione, la crisi dei migranti e pure l'invasione dell'Ucraina, che «con lui non sarebbe successa», promettendo di tenere l'America «fuori da ogni guerra». Si è poi vantato del successo dei suoi candidati alle elezioni di Midterm con 232 vittorie (seppure parte delle 22 sconfitte siano arrivate in posti chiave). E si è pure dipinto come «una vittima» delle inchieste, ironizzando di detenere «il record dei mandati di comparizione, più perseguitato di Al Capone», e annunciando la sua intenzione a «ripulire la corruzione di Washington».

Perché così presto?

Il tycoon, dicevamo, si è dipinto come «una vittima» delle inchieste che l'hanno travolto. Ma sembra che la ricandidatura (già ora, prima di tutti) serva proprio quale tentativo di proteggersi da queste. Almeno stando ad alcune «voci critiche», secondo cui una candidatura formale potrebbe aiutarlo a stare alla larga da indagini legate ai tentativi di restare al potere dopo la sconfitta del 2020, sfociati proprio con l'assalto al Campidoglio di una parte dei suoi sostenitori. Alcuni dei suoi consiglieri, sono le indiscrezioni riportate da alcuni media USA, lo avevano invitato a non esporsi con largo anticipo, poiché tutto questo comporta rischi politici e oneri finanziari. Ma lui ha voluto evitare che un rinvio, dopo un primo annuncio estivo, potesse essere percepito come segno di debolezza. Inoltre, schierare le sue carte ore potrebbe mettere pressione sugli altri contendenti (Ron DeSantis, Mike Pence, Nikki Haley, Mike Pompeo, Kristi Noem). E spingere (o costringere) i funzionari repubblicani eletti a schierarsi al suo fianco o contro di lui. Perlomeno, è riuscito a focalizzare l'attenzione su di lui.

Stando al New York Times, inoltre, una candidatura formale alla Casa Bianca rafforzerà le affermazioni di Trump che accusa le indagini statali e federali di essere «politiche». I pubblici ministeri potrebbero «mettere in stand by» alcuni procedimenti penali, come l'inchiesta del Dipartimento di Giustizia sui documenti sensibili che deteneva nel club privato di Mar-a-Lago .

La questione economica

Insomma, 68 minuti di discorso che hanno acceso i riflettori sul tycoon, che ha abbandonato il palco insieme a Melania. Ma che gli costeranno caro. Trump potrà infatti fare affidamento sui suoi maggiori donatori una sola volta (quale aiuto diretto alla candidatura) fino all'inizio della corsa alle elezioni generali nel 2024, visti i rigorosi limiti di donazione (di 2.900 dollari a persona) durante le primarie. Inoltre, al momento non potrà utilizzare nessuno dei 100 milioni di dollari (distribuiti su tre conti politici) per sostenere direttamente la sua corsa presidenziale. Ciò non esclude che possa ricevere sostegni «indiretti» e, diciamolo, non è che i soldi per correre alla Casa Bianca non li abbia.

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