L'aperitivo digitale del 28 luglio 2023

Care lettrici e cari lettori, bentornati con l'appuntamento dell'Aperitivo Digitale.
Tentata rapina a Vacallo
Un tentativo di rapina è avvenuto poco dopo le 13.15 in via del Breggia a Vacallo, in un distributore di benzina con annesso negozio. Due uomini, con casco integrale, sono entrati nel negozio e hanno minacciato le due commesse, riferisce la Polizia cantonale. Una delle commesse ha avuto una colluttazione con gli autori i quali, avvicinatisi alla cassa, sono poi fuggiti senza refurtiva. Dopodiché si sono dati alla fuga, a bordo di un motoveicolo, in direzione della vicina Italia. La cassiera è stata visitata dai sanitari del Servizio Autoambulanza Mendrisiotto (SAM) e apparentemente non avrebbe riportato ferite. Le ricerche dei rapinatori, sinora senza esito, sono scattate immediatamente. L'articolo completo.
Uno straziante (ultimo) abbraccio prima di morire nel deserto
Sabbia arida. Un minuscolo cespuglio. Due corpi senza vita. Una donna e una bimba. Quest'ultima, con le treccine, rivolta verso l'adulta, quasi a stringerla in un abbraccio. L'ultimo, purtroppo. Anche se in quel momento loro non lo sapevano. L'immagine, diventata in poco tempo simbolo del dramma dei migranti subsahariani tra Libia e Tunisia, è stata scattata dal giornalista libico Ahmad Khalifa che lavora per Al Jazeera. In sette giorni è stata diffusa da diverse ong. «Una donna muore di sete nel deserto con il suo sogno irrealizzato di una vita migliore per sua figlia. Una bambina muore con un sogno mai nato. La politica europea uccide. Le autorità tunisine fanno soldi sugli africani», denuncia Refugees in Libya, sottolineando che questo è il risultato della politica del presidente tunisino Saied. «Insieme ad altre realtà della società civile tunisina e internazionale stiamo documentando da mesi la situazione, supportando le persone locali e in transito che si trovano a resistere a una situazione di razzismo di Stato e di gravissima crisi economico-politica», hanno spiegato a Repubblica gli attivisti di Mem.Med. «La repressione sociale, le violenze razziste, i respingimenti in mare e in terra, le morti e le scomparse dicono chiaramente che la Tunisia non è un Paese sicuro né per le persone migranti né per i suoi cittadini». L'approfondimento di Jenny Covelli.
Le agenzie di viaggio ce l'hanno con Ryanair
Continua la battaglia tra Ryanair e le agenzie di viaggio. L'organizzazione per i diritti digitali noyb ha annunciato oggi di avere sporto denuncia contro la compagnia. Il nodo è il riconoscimento facciale, giudicato «invasivo». «Sembra che la compagnia aerea stia violando volontariamente il diritto dei propri clienti alla protezione dei dati al fine di ottenere un vantaggio competitivo sleale rispetto a canali di prenotazione alternativi». Spieghiamo.
Incendi boschivi: una sfida complessa anche per i pompieri ticinesi
Estate rovente e devastanti roghi attanagliano in queste settimane i Paesi mediterranei, ricordando ai governi locali una scomoda verità: il cambiamento climatico è qui per restare. È vero, il nesso fra riscaldamento globale e incendi boschivi non è diretto. Per intenderci: le alte temperature dovute alle emissioni di gas serra non aumentano direttamente le probabilità, in natura, di combustione spontanea della vegetazione. Ma la catena causa-effetto esiste, ed è costruita su un anello intermedio: la siccità. Le temperature più alte fanno evaporare una maggiore quantità di umidità dal suolo e dalla vegetazione, seccando alberi, arbusti ed erbe: materiali, questi, pronti ad ardere al minimo stimolo. Falò incontrollati, sigarette abbandonate o, semplicemente, i fulmini — generalmente — fanno il resto. I periodi di forte siccità hanno portato anche a un allungamento della stagione degli incendi e, statisticamente, a un aumento delle aree bruciate da un singolo rogo boschivo. Ma il problema, per i pompieri, è persino più complesso. Come combattere il fuoco, se l'acqua diventa, sempre più, un bene il cui utilizzo va studiato con cura? I Corpi ticinesi si stanno preparando a far fronte a sfide che, con il cambiamento climatico, si fanno sempre più complesse. Giacomo Butti ne ha parlato con Nelson Ortelli, direttore del segretariato della Federazione pompieri Ticino (FPT).
Ucraini come nazisti nel video «Heil Zelensky»: «È propaganda, sono stati i russi»
È diventato un caso il video satirico, virale sui social in questi giorni, in cui viene ferocemente criticato il sostegno della Germania all'Ucraina. Nel filmato, in tedesco, sono stati inseriti paragoni con il nazismo, con una ufficiale della Bundeswehr che, dopo aver fatto ripulire la casa di una tranquilla famiglia dai suoi soldati, appende alla parete una foto incorniciata del presidente ucraino ed esclama «Heil Zelensky», in un chiaro accostamento tra il leader di Kiev e Adolf Hitler. Di che cosa si tratta? Vediamo.
Sempre e solo J-Ax vs. Paolo Meneguzzi
Altro che finita, J-Ax torna all’attacco. E ci va pesante con Paolo Meneguzzi. Il rapper milanese aveva solo momentaneamente messo in pausa il dissing con il cantante ticinese, colpevole di aver criticato, in un’intervista, il pop italiano e, in particolare, il brano Disco Paradise, tormentone estivo firmato da Fedez, lo stesso J-Ax e Annalisa. «L’estate pop 2023 è deprimente, il medium pop mi pare svilito». E ancora: «Vedere gente tutta tatuata che va sul palco a cantare la Disco Paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette», aveva dichiarato. Dopo una serie di botta e risposta social tra i due musicisti, J-Ax aveva scritto ai suoi fan su Instagram che non avrebbe continuato la faida, per questioni ben più importanti: il maltempo che ha causato numerosi danni a Milano. «Scusate, ma ascolto la minoranza perché oggi ci sono cose più importanti a cui pensare. Pensavo di divertirmi con il beef estivo più assurdo di sempre, poi stanotte è arrivata l'apocalisse». J-Ax, però, dopo la tempesta abbattutasi sul capoluogo Lombardo, ha scatenato un’altra tempesta, dritta sulla testa di Paolo Meneguzzi. Quest’oggi il rapper ha pubblicato su YouTube una canzone dal titolo eloquente: Invidia del Peneguzzi. L'articolo completo. E il commento sulla vicenda.