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L’appello simbolico è stato respinto da Israele e Stati Uniti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:45
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Netanyahu: «Abbiamo innescato una reazione a catena regionale»
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che i colpi sferrati da Israele contro l'Iran e i suoi alleati hanno innescato una «reazione a catena» pronta a trasformare l'intero Medio Oriente. «Gli eventi storici a cui assistiamo oggi sono una reazione a catena», ha dichiarato Netanyahu in un video rivolto al popolo iraniano, elencando «il martellamento di Hamas» nella Striscia di Gaza, «la decimazione di Hezbollah» in Libano e l'uccisione del suo capo Hassan Nasrallah e «i colpi che abbiamo inferto all'asse del terrore del regime iraniano» come alcuni degli elementi scatenanti.
Netanyahu ha affermato che l'Iran ha speso decine di miliardi di dollari per sostenere il regime ora rovesciato del presidente siriano Bashar al-Assad così come i gruppi armati Hamas e Hezbollah. «L'unica cosa che Israele cerca è difendere il nostro Stato, ma così facendo, stiamo difendendo la civiltà dalla barbarie», ha detto.
Netanyahu ha detto di credere che il popolo iraniano desideri la pace, «ma soffrite sotto il dominio di un regime che vi soggioga e ci minaccia». «Un giorno questo cambierà. Un giorno l'Iran sarà libero», ha detto il leader israeliano, aggiungendo che «realizzeremo quel futuro insieme molto prima di quanto la gente pensi».
22:15
22:15
Sono almeno 25 i morti nel raid su Nuseirat
È salito a 25 il bilancio dei morti nel raid aereo israeliano che stasera ha colpito un edificio pieno di sfollati nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale dello Striscia di Gaza: lo dicono i soccorritori della Protezione civile palestinese, che parlano anche di almeno 50 feriti.
22:14
22:14
In due settimane 1,1 milioni di nuovi sfollati in Siria
L'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite ha affermato che più di un milione di persone, per lo più donne e bambini, sono state recentemente sfollate in Siria da quando i ribelli hanno lanciato un'offensiva per rovesciare il presidente Bashar al-Assad. «Al 12 dicembre, 1,1 milioni di persone sono state recentemente sfollate in tutto il Paese dall'inizio dell'escalation delle ostilità il 27 novembre. La maggior parte sono donne e bambini», ha affermato l'Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha).
22:02
22:02
Almeno 21 morti in un raid israeliano su Nuseirat
Almeno 21 palestinesi, la maggior parte donne e bambini, sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti questa sera in un raid israeliano che ha colpito un edificio e diverse case nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale dell'Autorità nazionale palestinese Wafa.
Secondo fonti mediche citate dall'agenzia, dalle prime ore di oggi gli attacchi aerei israeliani in tutta Gaza hanno ucciso 70 persone, di cui 57 nelle zone del centro e sud della Striscia.
20:24
20:24
Dopodomani vertice internazionale in Giordania
La Giordania ha annunciato che dopodomani ospiterà un vertice internazionale dedicato alla situazione in Siria.
Secondo una nota diffusa dal ministero degli esteri di Amman, alla riunione prenderanno parte i capi della diplomazia di Arabia Saudita, Iraq, Libano, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Qatar, Turchia e Usa. Previste anche le presenze della nuova alta rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e dell'inviato speciale dell'Onu per la Siria.
19:33
19:33
UE a favore dei rimpatri volontari dei siriani
«Molti paesi membri vedono le celebrazioni della diaspora siriana» dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad «e questo ci spinge a insistere sui rimpatri volontari. Per ora i rimpatri forzati non sono possibili». Lo ha detto il commissario europeo per la migrazione, Magnus Brunner, al termine del Consiglio affari interni, a cui ha partecipato anche il consigliere federale Beat Jans.
In Siria «la situazione è volatile: finora la transizione è stata abbastanza pacifica, ma sappiamo ben poco dell'approccio che avrà chi è adesso al potere, ed è difficile trarre conclusioni concrete su quello che significa per i siriani che si trovano nell'Ue», ha evidenziato l'austriaco.
17:31
17:31
Sullivan: «Penso che Netanyahu sia pronto per un accordo»
«Ho avuto la sensazione che il primo ministro (israeliano Benyamin Netanyahu) sia pronto a fare un accordo», ha detto in conferenza stampa a Tel Aviv il consigliere per la sicurezza nazionale degli Usa Jake Sullivan, dopo aver incontrato il premier dello stato ebraico per affrontare la questione di un'intesa con il movimento islamista Hamas per un cessate il fuoco a Gaza con il rilascio degli ostaggi israeliani ivi detenuti.
«Ogni giorno porta con sé un altro rischio e quindi c'è l'urgenza di arrivare all'accordo. Abbiamo visto tragiche morti di rapiti. Penso che Netanyahu voglia un accordo, e lo scopo della mia prossima visita a Doha (Qatar) è di creare una situazione in cui verrà chiuso questo mese. Non sarei qui se pensassi che arrivi al 20 gennaio. Utilizzeremo ogni giorno per concludere una trattativa il più velocemente possibile», ha detto Sullivan aggiungendo che «gli Stati Uniti ritengono che tre americani rapiti siano vivi e quattro deceduti».
16:20
16:20
HTS: «Pronti a cooperare con gli USA per trovare i cittadini scomparsi»
Il nuovo potere siriano della coalizione armata islamista di Hayat Tahrir ash Sham (Hts) si dice «pronto a cooperare» con gli Stati Uniti per ritrovare i cittadini scomparsi sotto il regime di Bashar al-Assad.
I nuovi leader affermano anche che «sono in corso le ricerche» del giornalista statunitense Austin Tice rapito in Siria nel 2012. Lo indica sul servizio di messaggistica Telegram il dipartimento per gli affari politici del nuovo governo di transizione di Damasco.
15:39
15:39
Trump: «Netanyahu ha fiducia in me e sa che voglio la fine della guerra»
«Sono assolutamente contrario agli attacchi con missili in Russia. Stiamo solo intensificando questa guerra e peggiorandola. Penso che sia un errore molto grave, un errore molto grave». Lo ha detto il presidente eletto degli Usa Donald Trump in un'intervista a Time.
Quanto alla domanda sugli aiuti all'Ucraina, il futuro inquilino della Casa Bianca non ha risposto direttamente se continuerà a fornirli o no: «Voglio raggiungere un accordo. Questa guerra non sarebbe mai dovuta iniziare. (Il presidente russo Vladimir) Putin non avrebbe invaso l'Ucraina se fossi stato presidente».
Trump è stato interrogato anche sulla guerra in Medio Oriente. Il primo ministro israeliano Benjamin «Netanyahu ha fiducia in me e sa che voglio la fine della guerra». Il presidente eletto non ha indicato se il premier dello Stato ebraico gli abbia dato garanzia sulla cessazione delle ostilità prima dell'inizio del suo mandato, come richiesto dallo stesso repubblicano. «La crisi in Medio Oriente sarà risolta, sarà più complicata della Russia e dell'Ucraina ma sarà risolta», ha detto il magnate senza entrare nel dettaglio.
«Non mi fido di nessuno». Così Trump ha risposto ad una domanda sulla fiducia verso Netanyahu. Quanto al ruolo dell'Iran, il presidente eletto ha risposto che «tutto può succedere, è una situazione molto fluida».
14:30
14:30
«A Gaza distrutto il diritto umanitario internazionale»
«Il diritto umanitario internazionale è stato massacrato e distrutto a Gaza ed è una delle prime vittime di questo massacro. Israele ha trasformato Gaza in uno spazio senza civili in cui tutti si ha licenza di uccidere chiunque, e ora vediamo questo sistema riprodursi anche in altre parti della regione. Questo oltre ad essere una crisi umanitaria è una crisi del diritto internazionale».
Lo ha affermato Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu sui diritti umani nei territori palestinesi occupati, parlando al Forum Globale contro il crimine di genocidio in corso a Yerevan, in Armenia.
«Gaza oggi con oltre 40.000 persone uccise e 17.000 mila bambini uccisi è distrutta ed eliminata dalla storia, Gaza non esiste più come la conoscevamo», ha concluso Albanese.
14:24
14:24
Leader G7: «Pieno sostegno a transizione inclusiva in Siria»
"Noi, leader del Gruppo dei Sette (G7), riaffermiamo il nostro impegno verso il popolo siriano e offriamo il nostro pieno sostegno a un processo di transizione politica inclusivo, a guida siriana, nello spirito dei principi della Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza" dell'Onu.
È quanto si legge in una dichiarazione dei leader dl G7 sulla Siria. "Siamo pronti a sostenere un processo di transizione che, in questo quadro, conduca a un governo credibile, inclusivo e non settario, che garantisca il rispetto dello stato di diritto, dei diritti umani universali, compresi i diritti delle donne, la protezione di tutti i siriani, incluse le minoranze religiose ed etniche, nonché la trasparenza e la responsabilità. Il G7 lavorerà e sosterrà pienamente un futuro governo siriano che rispetti questi standard e che emerga da tale processo".
Siamo fiduciosi - affermano ancora i leader del G7 - che chiunque desideri un ruolo nel governo della Siria dimostrerà un impegno per i diritti di tutti i siriani, eviterà il collasso delle istituzioni statali, lavorerà alla ripresa e riabilitazione della nazione e garantirà le condizioni per un ritorno sicuro e dignitoso, su base volontaria, di tutti coloro che sono stati costretti a fuggire dal Paese".
13:54
13:54
Al Jazeera: «Trovata in Siria una fossa comune con migliaia di corpi»
«Migliaia» di corpi e resti di corpi sono stati rinvenuti stamani vicino Damasco da giornalisti della tv panaraba al Jazeera che mostra immagini in diretta della scoperta nei pressi di Qutayfa, a nord-est della capitale.
L'inviato di al Jazeera inquadra sacchi di plastica bianca con resti di corpi con indicazioni di numeri. «È probabile che questi corpi provengano dalle prigioni politiche del regime, come quella di Sednaya», afferma il giornalista. «Questo terreno è grande circa 5mila mq», afferma il giornalista mostrando l'area che corrisponde grosso modo alla superficie di un campo da calcio regolamentare.
13:53
13:53
«Le forze turche e filo-turche puntano alla diga di Tishrin»
Le forze militari turche partecipano all'offensiva delle forze arabo-siriane filo-turche contro quelle curdo-siriane nel quadrante settentrionale di Manbij e Raqqa. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui le forze di Ankara e i loro alleati locali mirano a prendere il controllo della strategica diga di Tishrin, sul fiume Eufrate. Questa escalation, ricorda l'Osservatorio, avviene nonostante l'annuncio di un cessate il fuoco tra le parti mediato dagli Stati Uniti.
13:52
13:52
«Nuovi raid israeliani vicino a Damasco e sulla costa»
Nuovi raid aerei israeliani sono stati compiuti nelle vicinanze di Damasco e sulle regioni costiere di Tartus e Latakia. Lo riferiscono le tv panarabo-saudita al Arabiya e al Jazira finanziata dal Qatar. I droni israeliani sorvolano a bassa quota la capitale Damasco.
13:50
13:50
Il Papa e Abu Mazen: «Bisogna raggiungere la soluzione dei due Stati»
«Nel ribadire la condanna ad ogni forma di terrorismo, si è sottolineata l'importanza di raggiungere la soluzione per i due Stati solo attraverso il dialogo e la diplomazia, assicurando che Gerusalemme, protetta da uno statuto speciale, possa essere un luogo d'incontro e amicizia tra le tre grandi religioni monoteiste».
È quanto si legge nel comunicato della Sala stampa vaticana sull'udienza di stamane di papa Francesco al presidente dello Stato di Palestina Mahmoud Abbas (Abu Mazen), che poi in Segreteria di Stato si è incontrato con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nel corso dei cordiali colloqui in Segreteria di Stato - spiega ancora la nota della Sala stampa vaticana -, si è fatto riferimento alle buone relazioni bilaterali, sottolineando l'importante contribuito della Chiesa cattolica nella società palestinese, anche nel soccorrere la gravissima situazione umanitaria a Gaza, dove ci si auspica che quanto prima vi sia il cessate il fuoco e la liberazione di tutti gli ostaggi«.
Infine, »si è espresso l'auspicio che il Giubileo del 2025 possa portare il ritorno dei pellegrini in Terra Santa, tanto desiderosa di pace«.
13:49
13:49
È un turista americano l'uomo ritrovato oggi in Siria
È un americano identificato come Travis Timmerman l'uomo ritrovato oggi in Siria e inizialmente confuso col giornalista statunitense Austin Tice, rapito invece nel 2012. L'uomo, che ha detto di essere un turista, ha raccontato di essere stato arrestato dal governo siriano nel maggio scorso ed era detenuto in una prigione fino a pochi giorni fa gestita dagli Hezbollah libanesi filo-iraniani a Dhihabiye, vicino la capitale siriana.
È quanto emerge da una breve intervista condotta oggi da giornalisti siriani nel luogo della sua detenzione. Il sedicente turista americano afferma di aver cominciato agli inizi di quest'anno un viaggio in Europa e poi di essersi recato in Libano, a Zahle, nella valle della Bekaa, e che da lì ha tentato di raggiungere Damasco, dove era stato arrestato.
13:47
13:47
Forze curde: «Siamo parte integrante della Siria unita»
Le forze curdo-siriane hanno annunciato poco fa la decisione di issare su tutte le istituzioni della regione di fatto autonoma del nord-est siriano la «bandiera della rivoluzione» sventolata dagli insorti islamisti che hanno preso il potere a Damasco e hanno deposto il regime di Bashar al Assad. «Siamo parte della Siria unita e del popolo siriano», si legge nel comunicato delle forze curdo-siriane diffuso poco fa ai media.
Nel comunicato diffuso poco fa, le Forze democratiche siriane, ombrello di gruppi armati curdi e filo-curdi che aderiscono all'ideologia del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) nel nord-est della Siria, scrivono che «in occasione della fine dell'epoca di repressione e dominio imposta dal regime siriano sul popolo per oltre mezzo secolo, durante la quale i siriani hanno sofferto ingiustizie, emarginazione ed esclusione, è diritto dei siriani celebrare la vittoria della loro volontà nel rovesciare questo regime oppressivo».
«In questo contesto storico di trasformazione - si legge nella nota - la bandiera dell'indipendenza, con i suoi tre colori (verde, bianco e nero e le tre stelle rosse) rappresenta un simbolo di questa nuova fase, esprimendo le aspirazioni del popolo siriano alla libertà, dignità e unità nazionale».
«Partendo dal principio che le regioni dell'Amministrazione Autonoma Democratica nel nord e nell'est della Siria sono parte integrante della geografia siriana e che gli abitanti di queste regioni appartengono alle componenti autentiche del popolo siriano - prosegue il comunicato - il Consiglio dei Popoli Democratici ha deciso di issare la bandiera siriana su tutti i consigli, istituzioni, amministrazioni e strutture appartenenti all'Amministrazione Autonoma in tutte le province della regione».
«Il Consiglio dei Popoli Democratici ribadisce il suo impegno a rappresentare le aspirazioni del popolo siriano in tutte le sue componenti e a lavorare per rafforzare l'unità nazionale nell'ambito di una Siria democratica fondata sui principi di giustizia ed eguaglianza tra tutte le sue componenti».
13:47
13:47
Abu Mazen dal Papa
Nel corso dell'udienza di stamane in Vaticano, il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha ringraziato papa Francesco "per le sue posizioni a sostegno del raggiungimento di una pace giusta in Palestina sulla base della soluzione dei due Stati, del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dell'ingresso di aiuti nella Striscia e della fornitura di ospedali, scuole e luoghi di culto possano godere di tutta la protezione necessaria", riferisce l'agenzia ufficiale palestinese Wafa.
Il presidente si è congratulato con papa Francesco "per l'avvicinarsi del Natale e del Capodanno, sottolineando l'importanza per tutte le Chiese del mondo durante il Natale di prestare attenzione alla sofferenza del popolo palestinese che anela alla pace, alla giustizia e alla liberazione dall'occupazione, e di esercitare la propria diritto all'autodeterminazione e alla realizzazione di uno Stato indipendente con Gerusalemme Est come capitale".
Abu Mazen ha sottolineato "l'importanza dell'impegno a preservare lo status storico e giuridico dei luoghi santi islamici e cristiani di Gerusalemme, la necessità di garantire la libertà di culto e la libertà di accesso ai luoghi santi e di preservare la Città Santa di fronte alle politiche unilaterali che incidono sull'identità e sul carattere culturale della città.
Inoltre, ha sottolineato "la profondità delle relazioni storiche tra lo Stato di Palestina e la Santa Sede e il costante impegno per rafforzarle nel quadro del memorandum d'intesa firmato tra le due parti nel 2017".
Sempre la Wafa riferisce che Mahmoud Abbas ha informato papa Francesco "sugli ultimi sviluppi in Palestina, alla luce del proseguimento della guerra genocida portata avanti da Israele, potenza occupante della Striscia di Gaza, che ha provocato finora decine di migliaia di vittime, feriti e dispersi, oltre alla distruzione massiccia e senza precedenti delle infrastrutture e delle case dei cittadini, delle loro proprietà e delle capacità del nostro popolo".
Ha parlato "dell'escalation israeliana in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, dei continui crimini dei coloni terroristi contro il nostro popolo indifeso, delle uccisioni e delle incursioni nelle città, nei villaggi, nei paesi e nei campi palestinesi, della creazione di colonie e dell'espansione coloniale, e la violazione della sacralità dei luoghi santi, soprattutto nella capitale occupata".
Ancora Abu Mazen ha evidenziato "la necessità di fermare immediatamente l'aggressione israeliana contro il nostro popolo, ritirando le forze di occupazione dall'intera Striscia di Gaza e accelerando l'ingresso degli aiuti umanitari per evitare il rischio di un grave disastro umanitario nella Striscia". Il presidente ha posto quindi l'accento sull'importanza "di mobilitare gli sforzi per sostenere il tentativo dello Stato di Palestina di ottenere la piena adesione alle Nazioni Unite, nonché di ottenere un maggiore riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina".
13:23
13:23
«Il capo Mossad a Doha per colloqui con Al Thani sugli ostaggi»
Il capo del Mossad David Barnea si è recato segretamente a Doha per incontrare il primo ministro del Qatar Mohammed Al Thani e discutere dell'accordo per il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce Haaretz.
La visita di Barnea avviene mentre Israele, Hamas e i mediatori tentano di concludere un'intesa entro il mese prossimo, in linea con la breve tempistica stabilita dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che ha esortato le parti a raggiungere un accordo entro la sua entrata in carica il 20 gennaio. Barnea e Al Thani si erano incontrati più di una settimana fa a Vienna.
12:35
12:35
Trenta minuti di colloquio tra il Papa e Abu Mazen
Papa Francesco ha ricevuto in udienza stamane in Vaticano il presidente dello Stato di Palestina Mahmoud Abbas (Abu Mazen), accompagnato dal seguito. Il colloquio privato tra i due nella Sala della Biblioteca del Palazzo apostolico è durato 30 minuti.
Al termine, dopo la presentazione della delegazione palestinese, c'è stato lo scambio dei doni. Il Papa ha donato ad Abu Mazen la fusione in bronzo di un fiore che nasce con la scritta «La pace è un fiore fragile». Quindi i volumi dei documenti papali, il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest'anno, e il volume sull'Appartamento papale delle udienze, a cura della Prefettura della Casa Pontificia.
Il presidente palestinese ha donato a Francesco un quadro raffigurante la visita del Papa al muro a Betlemme durante il viaggio nel 2014. Poi un quadro raffigurante il Pontefice con lo stesso presidente Mahmoud Abbas. E infine un'icona di San Porfirio, patrono di Gaza, dono del Patriarca Teofilo.
Concluso l'incontro col Papa, la delegazione palestinese si è recata ai colloqui in Segreteria di Stato.
12:34
12:34
«Uccisi a Gaza terroristi di Hamas che rubavano aiuti umanitari»
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato di aver attaccato «in modo mirato» terroristi armati di Hamas che tentavano di rubare aiuti umanitari in due punti di concentrazione nel sud della Striscia di Gaza: «Gli uomini uccisi erano terroristi di Hamas che pianificavano di impossessarsi dei camion degli aiuti umanitari.
L'attacco è stato effettuato in seguito a informazioni di intelligence», ha dichiarato l'esercito in riferimento alle notizie di fonte palestinese secondo cui 12 guardie sono state uccise dalle truppe a Gaza. «I terroristi hanno operato sull'asse utilizzato per il trasferimento degli aiuti umanitari», ha aggiunto l'Idf.
12:14
12:14
«La Jihad palestinese è al Cairo per colloqui sugli ostaggi»
La Jihad islamica palestinese ha reso noto che una sua delegazione, tra cui il Ziad al-Nakhala, è arrivata ieri al Cairo per discutere su un accordo per la liberazione degli di ostaggi prigionieri a Gaza. Lo riferiscono i media israeliani.
12:13
12:13
Netanyahu incontra Sullivan a Gerusalemme per un accordo sugli ostaggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, a Gerusalemme, nell'ambito delle ultime azioni dell'amministrazione Biden per raggiungere un accordo di cessate il fuoco e di liberazione degli ostaggi.
Le immagini diffuse dall'ufficio del premier mostrano Sullivan mentre incontra ministri e alti funzionari della sicurezza, tra cui i direttori dello Shin Bet Ronen Bar, del Mossad David Barnea e il coordinatore del governo per i rapiti Gal Hirsch.
Dopo gli incontri in Israele, Sullivan si recherà in Qatar e in Egitto, i due Paesi arabi che, insieme agli Stati Uniti, svolgono il ruolo di mediatori tra Israele e Hamas. Novantasei dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangono a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 morti confermati dalle Forze di difesa israeliane (Idf), secondo le ultime stime.
11:54
11:54
La famiglia Tice non conferma il ritrovamento del reporter
La famiglia di Austin Tice, il reporter Usa scomparso in Siria nel 2012, non ha finora confermato le notizie che circolano su media siriani circa il ritrovamento del giornalista in una prigione del regime siriano a Damasco.
Interpellate dall'agenzia di stampa italiana Ansa, fonti della famiglia non hanno commentato le notizie limitandosi ad affermare che per il momento non ci sono conferme del ritrovamento di Austin Tice.
Le immagini diffuse dai media siriani mostrano un giovane, in apparenti buone condizioni di salute, liberato da un carcere militare a sud di Damasco.
Secondo le prime informazioni, il nome del giovane non è Austin Tice ma Travis Timmerman.
11:53
11:53
Ministero della Sanità di Gaza: «Sono 44.835 i morti dall'inizio della guerra»
Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato che almeno 44.835 persone sono state uccise in oltre 14 mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio comprende 30 morti nelle 24 ore precedenti, secondo il ministero, che ha dichiarato che 106.356 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre 2023.
11:44
11:44
Siria: leader tribali arabi cacciano milizie curde a est dell'Eufrate
Leader tribali arabi della regione di Dayr az Zor, nella Siria orientale, accompagnati dalla cittadinanza locale hanno cacciato le milizie curde, espressione locale del Pkk in Siria sostenuto dagli Stati Uniti, dalla cittadina di Hatla, sulla riva orientale del fiume Eufrate. Lo si apprende da media siriani e da diverse fonti sul terreno nella regione di Dayr az Zor.
Dopo la fuga delle forze del Pkk siriano dalla parte occidentale di Dayr az Zor, la sollevazione araba anti-curda prosegue nelle località a est del fiume.
11:43
11:43
«Giornalista statunitense rapito 12 anni fa liberato a Damasco»
È stato liberato a Damasco Austin Tice, giornalista americano rapito dalle forze del regime siriano nel 2012. Lo riferisce la tv al Jazira, mentre sui social circolano foto di Tice appena liberato da civili siriani in una prigione alla periferia di Damasco.
L'autenticità delle foto e della notizia non è stata ancora confermata dalla famiglia di Tice.
11:11
11:11
Premier siriano: «Aumenteremo gli stipendi pubblici del 300%»
Il premier incaricato siriano Muhammad Bashir ha annunciato che è sua intenzione aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici del 300% nel contesto della prolungata e devastante crisi economica che attanaglia il paese in guerra da quasi 14 anni.
Lo riferisce SyriaTV vicina al nuovo governo di transizione deciso da Al Jolani, comandante militare sostenuto dalla Turchia che ha deposto il presidente Bashar al Assad.
11:11
11:11
Blinken in Giordania per la missione sulla Siria
Il segretario di Stato USA Antony Blinken è arrivato in Giordania per la sua missione sulla Siria. Blinken si recherà poi in Turchia.
10:58
10:58
Idf: «Intercettato vicino Eilat un drone lanciato dallo Yemen»
Le Forze di difesa israeliane (Idf) riferiscono che un drone lanciato dallo Yemen è stato intercettato sopra il Mar Rosso, nei pressi di Eilat, la città più a sud di Israele. Il drone non è entrato nello spazio aereo israeliano, aggiunge l'Idf.
10:27
10:27
Idf: «il terrorista palestinese dell'attacco al bus si è consegnato»
Si è consegnato il terrorista palestinese che ieri sera ha compiuto l'attacco contro un autobus a sud di Gerusalemme uccidendo un ragazzo di 12 anni e ferendo altri civili. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) e lo Shin Bet.
Il terrorista ha aperto il fuoco contro un autobus in viaggio dall'insediamento di Beitar Ilit a Gerusalemme, mentre passava un incrocio vicino alla città di al-Khader in Cisgiordania.
10:26
10:26
«Hamas consentirà all'Idf di rimanere temporaneamente a Gaza»
Hamas ha comunicato per la prima volta ai mediatori che accetterà di consentire alle forze israeliane (Idf) di rimanere temporaneamente a Gaza dopo l'entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco. Lo riferisce il Wall Street Journal.
Secondo il report, l'organizzazione jihadista ha inoltre fornito ai mediatori un elenco degli ostaggi, tra cui cittadini statunitensi, che rilascerebbe: fino a 30 prigionieri durante un periodo di cessate il fuoco di 60 giorni, in cambio della liberazione da parte di Israele di detenuti palestinesi e dell'ingresso di maggiori aiuti umanitari a Gaza, hanno riferito i mediatori.
10:23
10:23
Protezione Civile di Gaza: «12 guardie uccise in raid di Israele»
Almeno 12 guardie palestinesi incaricate di mettere in sicurezza i camion degli aiuti sono rimaste uccise negli attacchi aerei israeliani a Gaza. Lo riferisce la Protezione civile. Sette guardie sono state uccise in un raid a Rafah, mentre un altro attacco ha causato la morte di 5 guardie a Khan Yunis, ha detto il portavoce della Protezione Civile, Mahmud Basal.
«L'occupazione ha preso di mira ancora una volta coloro che garantivano la sicurezza dei camion degli aiuti», ha detto Basal, aggiungendo che circa trenta persone, la maggior parte delle quali bambini, sono rimaste ferite.
I camion che trasportavano farina erano diretti ai magazzini dell'Unrwa, l'agenzia palestinese per gli aiuti ai rifugiati«, ha aggiunto Bssal. »L'occupazione mira a distruggere tutti i servizi per i cittadini della Striscia di Gaza«, ha dichiarato.
10:21
10:21
«Lo sfollamento aggrava la crisi nel nord-est della Siria»
«Decine di migliaia di civili in cerca di sicurezza nel nord-est della Siria controllato dai curdi stanno affrontando condizioni terribili a causa della mancanza di un riparo adeguato, acqua, cibo e assistenza sanitaria». È quanto afferma Human Rights Watch.
Secondo il gruppo per i diritti umani, più di 100.000 persone sono fuggite dall'offensiva in corso condotta dall'Esercito nazionale siriano ad Aleppo e stanno cercando sicurezza nelle aree controllate dai curdi nel nord-est della Siria.
«La situazione sta aggravando una crisi acuta e di lunga data, con campi sovraffollati e infrastrutture gravemente danneggiate, oltre alla mancanza di acqua, energia elettrica, assistenza sanitaria, cibo e ripari adeguati alle condizioni atmosferiche».
Hrw ha quindi invitato «tutte le parti in conflitto in Siria» a garantire «un flusso di aiuti senza ostacoli, un passaggio sicuro per i civili in fuga e la protezione per quelli che restano».
«Tra gli eventi straordinari che si stanno verificando in Siria, gli intensi combattimenti e la paura di ritorsioni e violenze da parte dei gruppi armati stanno facendo sfollare migliaia di civili in aree impreparate ad accogliere un tale afflusso», ha dichiarato Adam Coogle, vice direttore per il Medio Oriente di Human Rights Watch.
«Data la portata della crisi, solo uno sforzo internazionale concertato per fornire sostegno alle autorità locali e alle agenzie umanitarie che operano nella regione può evitare la catastrofe umanitaria».
06:00
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Il punto alle 6.00
L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha chiesto a stragrande maggioranza un cessate il fuoco immediato e incondizionato a Gaza, un appello simbolico respinto da Israele e dagli Stati Uniti. «Siamo grati per questo enorme sostegno», ha commentato l'ambasciatore palestinese Riyad Mansour. «Continueremo a bussare alla porta del Consiglio di Sicurezza e dell'Assemblea finché non verrà raggiunto un cessate il fuoco», ha aggiunto il diplomatico, che durante i dibattiti aveva invitato la comunità internazionale a porre fine all'«incubo» degli abitanti di Gaza. «Gaza è il cuore sanguinante della Palestina e una ferita aperta per l'umanità», ha detto, evocando immagini di sofferenza che dovrebbero «ossessionare la coscienza del mondo». La risoluzione, adottata tra gli applausi con 158 voti favorevoli, 9 contrari e 13 astensioni, chiede «un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente» nonché «il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi», una formulazione simile al testo bloccato poche settimane fa al Consiglio di Sicurezza da un veto americano.
È intanto morto il dodicenne che era rimasto ferito in un attentato contro un autobus civile nella zona sud di Gerusalemme. Lo riferisce il Times of Israel. Il ragazzino era stato ricoverato all'ospedale Hadassah Ein Kerem: era stato portato nel reparto traumatologico in condizioni critiche e i medici hanno dichiarato il decesso dopo intensi tentativi di salvarlo. Il dodicenne era stato ferito durante una sparatoria: l'aggressore è riuscito a fuggire e sono in corso le sue ricerche da parte delle forze di polizia.