News
La diretta

«L'attacco israeliano a Rafah? Rischia di violare la Convenzione sul genocidio»

Il Sudafrica ha portato la questione all'ONU – Intanto, secondo la CNN, Israele starebbe continuando a preparare la propria offensiva sulla città della Striscia di Gaza al confine con l’Egitto – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
«L'attacco israeliano a Rafah? Rischia di violare la Convenzione sul genocidio»
Red. Online
14.02.2024 06:00
19:59
19:59
L'ONU: «Stop alla pericolosa escalation in Libano»

«L'escalation pericolosa» in Libano «si deve fermare». Lo ha detto oggi il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric durante il briefing con i giornalisti.

Dujarric ha parlato in relazione ai raid israeliani che hanno colpito postazioni di Hezbollah in Libano attraverso la Blue Line e ai lanci di missili partiti dal Libano in cui è rimasta uccisa una soldatessa di Israele.

La recente escalation di violenza tra foze israeliane e il movimento islamista libanese Hezbollah e' «pericolosa» e «si deve fermare», ha dichiarato il portavoce dell'Onu.

Dujarric ha citato un comunicato della missione Unifil nel Libano Meridionale in cui si parla di scambi di artiglieria che hanno coinvolto anche «zone lontane dalla Linea Blu» che segna la demarcazione tra Libano e Israele.

18:10
18:10
«Israele ha approvato l'uso di Starlink a Gaza»

Israele ha approvato l'uso di Starlink di Elon Musk a Gaza. Lo ha riferito Haaretz. Starlink è un sistema di satelliti per la comunicazione.

16:15
16:15
Erdogan: «Un cessate il fuoco a Gaza il prima possibile»

«Un cessate il fuoco a Gaza dovrebbe essere dichiarato il prima possibile, come dovrebbe essere permesso l'invio ininterrotto degli aiuti umanitario verso la Striscia». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una conferenza stampa congiunta con l'omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi a Il Cairo, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt.

«Il governo (del premier israeliano Benjamin) Netanyahu continua il massacro, arrivando anche fino a Rafah, l'ultimo posto dove i palestinesi possono rifugiarsi», ha affermato il leader turco. «L'Onu non permetta questo massacro che sarebbe un genocidio», ha aggiunto Erdogan.

15:57
15:57
«Gli USA indagano sui raid israeliani e sul possibile uso di fosforo bianco»

Gli Stati Uniti stanno indagando su diversi raid israeliani a Gaza che hanno ucciso decine di persone e sul possibile uso da parte di Israele di fosforo bianco in Libano.

Lo riporta il Wall Street Journal sottolineando che l'indagine rientra nell'inchiesta del Dipartimento di Stato per determinare se Israele ha usato in modo improprio bombe e missili per uccidere civili.

Uno degli attacchi sul quale il Dipartimento di Stato sta indagando è quello del 31 ottobre al campo profughi di Jabalya dove sono morte più di 135 persone. Gli investigatori - riporta il Wall Street Journal - temono che Israele abbia usato bomba da oltre 900 chilogrammi, che potrebbero essere state fornite dagli Stati Uniti.

Se gli investigatori dovessero arrivare alla conclusione che Israele ha, nel corso dei casi esaminati, usato armi americane in modo improprio potrebbero raccomandare una riduzione degli aiuti militari a Israele, suggerendo restrizioni all'uso e proponendo nuove linee guida.

15:39
15:39
Media: «Israele non invierà una nuova delegazione domani al Cairo»

Israele non manderà di nuovo una delegazione domani al Cairo per ulteriori colloqui su un accordo per gli ostaggi con Hamas. Lo riferisce il sito Walla riguardo alle trattative che nella capitale egiziana stanno conducendo Qatar, Egitto e Usa.

Secondo la stessa fonte, il problema attuale tra le parti è il numero di detenuti palestinesi che Hamas chiede per liberare gli ostaggi, che a Israele non sta bene. La delegazione di ieri al Cairo era guidata dal capo del Mossad David Barnea.

15:38
15:38
Gli Stati Uniti indagano su diversi raid israeliani a Gaza

Gli Stati Uniti stanno indagando su diversi raid israeliani a Gaza che hanno ucciso decine di persone e sul possibile uso da parte di Israele di fosforo bianco in Libano.

Lo riporta il Wall Street Journal sottolineando che l'indagine rientra nell'inchiesta del Dipartimento di Stato per determinare se Israele ha usato in modo improprio bombe e missili per uccidere civili.

15:35
15:35
Media libanesi: «Quattro morti dopo gli attacchi di Israele»

Il quotidiano libanese Al-Meyadeen riferisce che una donna e i suoi due figli sono stati uccisi in un attacco israeliano nella città libanese di Souaneh. Al-Manar, che come al-Meyadeen è legato a Hezbollah, riferisce che anche una persona è stata uccisa ad Adchit.

Lo riporta il Times of Israel sostenendo che ci sono anche segnalazioni di diversi feriti negli attacchi israeliani.

14:31
14:31
Dopo i razzi dal Libano, raid di Israele oltre il confine

Dopo i razzi dal Libano che hanno provocato la morte di un'israeliana e il ferimento di altri 8, l'aviazione israeliana ha lanciato una serie di attacchi dall'altra parte del confine. Lo ha detto il portavoce militare.

14:30
14:30
«L'UE verifichi se Israele rispetta diritti umani a Gaza»

La Spagna e l'Irlanda chiedono alla Commissione Europea di «verificare urgentemente» se Israele sta «rispettando i diritti umani a Gaza»: lo ha reso noto su X il premier iberico Pedro Sánchez, spiegando che lui stesso e il primo ministro irlandese Leo Varadkar hanno appena inviato una lettera a riguardo a Bruxelles.

Madrid e Dublino ricordano inoltre «l'orrore del 7 ottobre» e chiedono «il rilascio di tutti gli ostaggi» e un cessate il fuoco immediato« nella zona, ha aggiunto Sánchez.

Nella lettera alla Commissione Europea, Sánchez e Varadkar si riferiscono «all'accordo di associazione Ue/Israele», che stabilisce come «elementi essenziali della relazione» tra le due parti «il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici». I due primi ministri chiedono quindi a Bruxelles «una valutazione urgente» per quanto riguarda l'osservanza da parte di Israele di tali obblighi, e che, «in caso ritenesse che non lo stia facendo», una proposta al Consiglio di «misure adeguate».

Entrambi sostengono che «l'espansione dell'operazione militare israeliana nell'area di Rafah costituisce una minaccia seria e imminente che la comunità internazionale deve affrontare urgentemente», e sottolineano che a Gaza «quasi 28.000 palestinesi sono stati uccisi e più di 67.000 feriti» negli ultimi mesi, mentre «1,9 milioni» di persone sono state sfollate. Sánchez e Varadkar ricordano poi le «misure cautelari vincolanti» stabilite dalla Corte internazionale di giustizia in merito alla causa aperta contro Israele dal Sudafrica e la conclusione dei giudici sul fatto che «almeno alcuni degli atti o delle omissioni che il Sudafrica sostiene che Israele abbia commesso a Gaza possano rientrare nel campo di applicazione delle disposizioni della Convenzione sul Genocidio».

«Posso confermare che abbiamo ricevuto la lettera pochi minuti fa. Quello che faremo ora è esaminare la questione», ha dal canto suo affermato nel corso del briefing quotidiano con la stampa, la portavoce della Commissione europea Arianna Podestà, commentando l'iniziativa di Spagna e Irlanda nei confronti di Israele.

12:24
12:24
«Hamas completi l'accordo sugli ostaggi»

Hamas "completi rapidamente l'accordo" sugli ostaggi "per risparmiare al nostro popolo palestinese il flagello di un'altra catastrofe dalle conseguenze minacciose, non meno pericolosa della Nakba del 1948". Lo ha detto il presidente palestinese Abu Mazen, citato dalla Wafa, aggiungendo che bisogna " evitare l'attacco dell'occupazione alla città di Rafah, che causerà migliaia di vittime, sofferenze e sfollamenti".

Dopo aver sostenuto che "l'occupazione israeliana sta conducendo una guerra aperta contro la Striscia di Gaza", Abu Mazen ha aggiunto che occorre "assumersi le nostre responsabilità nel fermare questa guerra globale contro il popolo palestinese". "Riteniamo tutti responsabili per eventuali ostacoli da parte di qualsiasi parte per interrompere l'accordo, perché - ha aggiunto - le cose non sono più tollerabili ed è tempo che tutti si assumano la responsabilità".

Abu Mazen ha poi rivendicato il riconoscimento di "uno Stato indipendente di Palestina con Gerusalemme Est come sua capitale" e la "piena adesione alle Nazioni Unite".

12:23
12:23
«Hamas attivo in Belgio per raccolta fondi»

"Il gruppo terroristico Hamas è attivo in Belgio attraverso varie società oscure. Non per diffondere il terrore, ma per presentare Hamas in una luce favorevole e raccogliere denaro con il pretesto della causa palestinese." E' quanto ha spiegato il ministro della Giustizia belga, Paul Van Tigchelt confermando per la prima in via ufficiale che l'organizzazione è attiva nel Paese.

Le parole di Van Tigchelt sono arrivate in risposta all'interrogazione del deputato Michael Freilich. Il ministro non ha citato i nomi delle società attraverso cui agirebbe Hamas, spiegando tuttavia che il gruppo si concentra su attività di "lobby e raccolta fondi". Van Tigchelt ha anche sottolineato che, finora, "nessun messaggio estremista" è stato ricondotto a queste organizzazioni legate ad Hamas.

11:26
11:26
«Chiedete una tregua invece di lanciare un'offensiva su Rafah»

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha invitato il governo israeliano a chiedere un cessate il fuoco invece di lanciare un'offensiva di terra contro Hamas nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

«A Rafah, 1,3 milioni di persone sono all'aperto, in uno spazio molto ristretto e nelle condizioni più terribili», ha detto la ministra prima di partire alla volta di Israele, dove si reca per la quinta volta dall'inizio della crisi a ottobre.

«In queste condizioni, un'offensiva dell'esercito israeliano su Rafah metterebbe completamente a rischio la situazione umanitaria», ha detto ancora Baerbock come riporta l'agenzia Dpa in vista della visita di due giorni.

11:25
11:25
Graham Jones avrebbe insultato Israele

Il Labour britannico di Keir Starmer ha annunciato oggi la sospensione di un suo candidato elettorale, Graham Jones, accusato sulla base di audio filtrati sui media d'aver criticato Israele per l'azione militare sulla Striscia di Gaza ricorrendo a parolacce; e di aver detto che i militari israeliani con passaporto anche del Regno Unito che vi partecipano andrebbero «rinchiusi in galera» per crimini di guerra.

Si tratta del secondo caso analogo in due giorni, a conferma del pugno di ferro adottato dal neo-moderato Starmer «contro ogni traccia di antisemitismo», ma pure dell'insofferenza di settori del partito - oltre che di larghi strati dell'elettorato musulmano britannico, storicamente in prevalenza filo laburista - nei confronti della linea di «sir Keir» sul conflitto in Medio Oriente, sostanzialmente indistinguibile da quella del governo conservatore di Rishi Sunak.

Jones, un ex deputato, era stato pre-selezionato per riconquistare il suo ex collegio nel Lancashire inglese (perduto nel 2019) alle prossime elezioni politiche in calendario, salvo anticipi, nella seconda metà del 2024: elezioni a cui i laburisti si presentano da super favoriti, sondaggi alla mano, a causa più che altro dell'apparente sfaldamento dei consensi Tory, logorati da scandali, crisi, divisioni interne e da 14 anni di ciclo di potere.

La sua sospensione è stata immediatamente lodata dal Jewish Labour Movement. Se, come pressoché certo, non verrà riammesso (al momento è sotto indagine), ci sarà comunque il tempo di sostituirlo.

Diverso, invece, lo scenario per Azhar Ali, candidato nell'elezione suppletiva del 29 febbraio per il seggio di Rochdale, roccaforte laburista nell'area della Grande Manchester, finito sotto tiro per dichiarazioni denunciate dal tabloid conservatore Daily Mail come antisemite in cui era giunto a rinfacciare al governo israeliano d'aver di fatto permesso deliberatamente gli attacchi del 7 ottobre.

Inizialmente difeso da Starmer in quanto allineato alla sua leadership centrista, il neo blairiano Ali è stato alla fine privato del sostegno del Labour a due settimane da voto.

Ma non avrà modo di essere rimpiazzato, essendo scaduti i termini: potrà quindi risultare comunque eletto da indipendente; o in alternativa dovrà cedere il passo per la prima volta in quel collegio a un candidato di altro partito. Come per esempio il veterano George Galloway, controverso ex deputato d'estrema sinistra messo fuori a suo tempo dal Labour e divenuto poi leader di un partitino movimentista: figura che resta assai popolare nella comunità britannica di fede musulmana (il 20% della popolazione a Rochdale) fin dall'epoca della sua opposizione irriducibile alla guerra in Iraq voluta da George W. Bush e Tony Blair nel 2003.

11:14
11:14
L'Iran simula un attacco missilistico contro una base aerea israeliana

«Abbiamo distrutto una simulazione della base aerea israeliana di Palmachim, che è la sede principale dei caccia F-35, durante le esercitazioni militari nel centro dell'Iran, utilizzando i missili balistici Emad e Qadr».

Lo ha dichiarato il comandante della Forza aerospaziale delle guardie rivoluzionarie Amir Ali Hajizadeh.

«Questi missili, potenziati con testate esplosive, sono stati lanciati da due postazioni e hanno colpito i bersagli simulati con una precisione inferiore ai 4 metri, martedì», ha detto alla Tv di Stato.

Le Guardie Rivoluzionarie hanno annunciato martedì che in un'esercitazione separata hanno sparato due missili balistici a lungo raggio dalla loro nave da guerra nel Golfo di Oman. «I missili sono in grado di colpire obiettivi fino a 1700 km di distanza», hanno aggiunto le Guardie.

Il lancio di missili da parte dell'Iran è considerato un messaggio ai suoi acerrimi nemici, Israele e Stati Uniti, nel contesto della crescente tensione nella regione, iniziata il 7 ottobre, quando Hamas, sostenuto dall'Iran, ha attaccato Israele.

10:53
10:53
Il Papa: «Di fronte a tante guerre non chiudiamo il cuore»

«Di fronte a tante guerre, non chiudiamo il nostro cuore a chi ha bisogno. La preghiera, il digiuno e l'elemosina siano la via per costruire la pace». Lo ha detto il Papa nell'udienza generale salutando i pellegrini polacchi e ricordando che «per l'inizio della Quaresima, si tiene oggi in tutte le chiese del vostro Paese una raccolta fondi per aiutare l'Ucraina».

Ecco il nuovo appello di Papa Francesco per la pace. «Oggi inizia la Quaresima. Disponiamoci a percorrere questo tempo - ha detto il Pontefice al termine dell'udienza generale - come occasione di conversione e di rinnovamento, nell'ascolto della parola di Dio e nella cura dei fratelli che necessitano tanto. E qui non dimentichiamo mai la martoriata Ucraina. E la Palestina, Israele, che soffrono tanto. Pregiamo per questi fratelli e sorelle che soffrono la guerra», «andiamo avanti nell'intensificare la preghiera, soprattutto per la pace nel mondo», ha concluso Bergoglio.

10:35
10:35
Al Cairo riprendono i negoziati, una delegazione di Hamas incontra mediatori del Qatar

I negoziati tra Israele e Hamas sono entrati nel vivo al Cairo: una fonte di Hamas ha riferito all'Afp che una delegazione era diretta nella capitale egiziana per incontrare i mediatori egiziani e del Qatar.

Ieri i negoziatori israeliani avevano avuto colloqui con i mediatori.

Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è atteso al Cairo mercoledì per colloqui con il presidente Abdel Fattah al-Sisi.

Intanto, le trattative in corso al Cairo per arrivare al rilascio degli ostaggi e ad una tregua sono state allungate di 3 giorni. Lo ha riferito il New York Times che cita fonti egiziane.

La delegazione israeliana, guidata dal capo del Mossad David Barnea dopo la riunione di ieri è intanto rientrata in patria per consultazioni. Secondo Haaretz, il mandato ricevuto dalla delegazione è tuttavia molto stretto. Israele ha definito le proposte recenti di Hamas «inaccettabili».

10:26
10:26
Israele: donna uccisa da razzi lanciati dal Libano

Una israeliana è stata uccisa nell'ultima salva di razzi lanciata dal Libano vero il nord del Paese, in particolare verso Safed. Lo hanno fatto sapere i Servizi di pronto soccorso che parlano anche di sette feriti. Secondo le Forze di difesa israeliane, i razzi dal Libano erano diretti verso una base dell'esercito.

In precedenza, media di Beirut danno notizie oggi del lancio da parte di Hezbollah di una pioggia di razzi contro basi militari israeliane nella profondità territoriale della Galilea, contro la base di Merom e contro quella di Safed.

Secondo la tv al Manar degli Hezbollah libanesi, stamani la «resistenza islamica», sinonimo del movimento armato libanese alleato dell'Iran, ha preso di mira con una pioggia di razzi una serie di obiettivi militari israeliani.

La lista fornita da al Manar include il quartier generale del comando della regione nord a Safed, il comando della 91a Divisione Galilea a Branit, il quartier generale della 769a Brigata Orientale a Kiryat Shmona, la base di comando e controllo aereo a Meron, la base di Beit Hilal, il campo di addestramento a Keila nel Golan e la base «Maale Golan» sul Monte Hermon.

Stando a un portavoce militare, le sirene di allarme sono scattate nel nord di Israele al confine col Libano. Secondo i media, un razzo ha colpito un edificio a Safed dove ci sarebbero degli israeliani feriti ma non sembrano in gravi condizioni.

Intanto, l'esercito israeliano continua ad approfondire le operazioni a Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia, non distante da Rafah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo che «sono stati uccisi circa 20 miliziani di Hamas» nei combattimenti sia a Khan Yunis sia in altri luoghi della parte centrale della Striscia.

I soldati - ha aggiunto la stessa fonte - stanno continuando a scoprire «depositi di armi e imbocchi di tunnel del terrore».

Frattanto, gli ultimi dati del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, affermano che 103 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani e 145 sono rimasti feriti nelle ultime 24 ore. Secondo il ministero, almeno 28'576 palestinesi sono stati uccisi e 68'291 feriti negli attacchi israeliani su Gaza dal 7 ottobre.

10:03
10:03
«La Russia e il Vaticano mantengono aperto il loro dialogo sulla questione palestinese»

La Russia e il Vaticano mantengono aperto il loro dialogo, anche sulla questione palestinese, sulla quale le loro posizioni «coincidono per molti aspetti». Lo ha detto l'ambasciatore di Mosca presso la Santa Sede, Ivan Soltanovsky, in un'intervista alla Tass.

«Per il Vaticano - ha sottolineato Soltanovsky - le questioni legate alla situazione in Medio Oriente sono sempre state una priorità. Speciale attenzione è dedicata a tale questione anche nel dialogo tra Russia e Vaticano. Le nostre posizioni coincidono per molti aspetti».

«L'attuale situazione nella Striscia di Gaza preoccupa chiaramente sia la Russia sia la Santa Sede», ha aggiunto il diplomatico.

Mosca continua inoltre il dialogo con il Vaticano sull'Ucraina e mantiene «le porte aperte» per una eventuale nuova visita dell'inviato del Papa, il cardinale Matteo Zuppi, che è stato in Russia nel giugno scorso, ha proseguito Soltanovsky.

Con il Vaticano «il lavoro sulle questioni umanitarie continua senza sosta», ha affermato il diplomatico, sottolineando che il dialogo riguarda in particolare i bambini ucraini che Kiev accusa Mosca di avere deportato a forza in Russia. Da parte sua, invece, il Governo russo afferma di avere trasferito bambini dalle zone di combattimento solo per metterli al riparo e nega di averne sottratto alcuno ai genitori.

«Il lavoro di routine con il cardinale Zuppi continua lungo le linee definite nei suoi incontri tenuti in giugno con il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov e la commissaria per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova. Se ci sarà bisogno che l'inviato papale visiti ancora la Russia per il bene di questa causa - ha concluso Soltanovksy - tale possibilità sarà sicuramente considerata attentamente. Le porte sono aperte a Mosca, e il Vaticano lo sa».

09:28
09:28
Sirene di allarme nel nord di Israele al confine col Libano

Le sirene di allarme sono scattate nel nord di Israele al confine col Libano. Lo ha riferito il portavoce militare. Secondo i media, un razzo ha colpito un edificio a Safed dove ci sarebbero degli israeliani feriti ma non sembrano in gravi condizioni.

Intanto, l'esercito israeliano continua ad approfondire le operazioni a Khan Yunis, la roccaforte di Hamas nel sud della Striscia, non distante da Rafah. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, aggiungendo che «sono stati uccisi circa 20 miliziani di Hamas» nei combattimenti sia a Khan Yunis sia in altri luoghi della parte centrale della Striscia.

I soldati - ha aggiunto la stessa fonte - stanno continuando a scoprire «depositi di armi e imbocchi di tunnel del terrore».

09:23
09:23
«Hamas ha compiuto crimini di guerra»

Circa 100 familiari degli ostaggi israeliani a Gaza sono in partenza da Israele per recarsi alla Corte Penale internazionale dell'Aja dove intendono denunciare Hamas per crimini di guerra.

«Questa è una importante parte della nostra lotta, come cittadini israeliani e del mondo, per dire "mai più"», ha detto Ofri Bibas, il cui fratello Yarden è in cattività nella Striscia insieme alla moglie Shiri e ai loro due piccoli figli, tra cui Kfir che ha compiuto un anno in prigionia.

«Sono tutti alla mercé di terroristi che hanno ucciso, violentato e torturato». «Oggi - ha concluso - faremo la storia e non è solo la nostra storia, domani sarà la storia del mondo».

06:00
06:00
Il punto alle 6.00

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha bocciato una proposta di accordo con Hamas per una tregua e il rilascio degli ostaggi avanzata dal Mossad, insieme allo Shin Bet e ai vertici militari israeliani. A riferirlo è l’emittente pubblica israeliana Kan. Non sono stati resi noti i dettagli della proposta, ma Kan sottolinea il fatto che fosse stata elaborata dal capo del Mossad David Barnea, dal capo dell’agenzia di intelligence Shin Bet Ronen Bar e dal maggiore generale Nitzan Alon, che sta coordinando gli sforzi dell’intelligence per trovare gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas.

Al termine dei negoziati al Cairo che si sono conclusi ieri in serata sembra regnare lo stallo in quanto le parti non sono ancora riuscite a trovare una intesa definitiva. Fonti anonime hanno riferito all’emittente «Cnn» che i negoziati continueranno, e che il principale ostacolo ad un accordo è rappresentato dal rapporto tra gli ostaggi di Hamas e i prigionieri palestinesi detenuti in Israele che verrebbero liberati dopo la cessazione delle ostilità.

Intanto il governo del Sudafrica ha presentato una «richiesta urgente» alla Corte internazionale di Giustizia delle Nazioni Unite per valutare se gli attacchi israeliani a Rafah, e l’intenzione del governo di Netanyahu di lanciare un’offensiva di terra sulla città, violino sia la Convenzione sul genocidio delle Nazioni Unite, sia gli ordini preliminari emessi dalla Corte il mese scorso nel caso che accusa Israele di genocidio e pertanto richiedano che la corte utilizzi il suo potere di prevenire «ulteriori imminenti violazioni dei diritti dei palestinesi a Gaza». In una richiesta presentata alla Corte il 12 febbraio 2024, il Governo sudafricano ha affermato «di essere seriamente preoccupato che l’offensiva militare senza precedenti contro Rafah, annunciata dallo Stato di Israele, abbia già portato e si tradurrà in ulteriori attacchi su vasta scala, uccisioni, danni e distruzioni. Ciò rappresenterebbe una violazione grave e irreparabile sia della Convenzione sul genocidio che dell’ordinanza della Corte del 26 gennaio 2024».

Israele, ad ogni modo, starebbe continuando a preparare la propria offensiva militare su Rafah. A sostenerlo è la CNN secondo cui Israele non si è lasciata dissuadere dagli avvertimenti e dagli appelli giunti negli ultimi giorni dalla comunità internazionale.