L'autista dell'ambasciata non perseguito

WASHINGTON - Una procura statunitense ha deciso di non aprire procedimenti contro un autista dell'ambasciata svizzera a Washington che il 6 ottobre del 2011 investì una donna di 64 anni, uccidendola.Ancora pendente è comunque una denuncia presentata dal vedovo, un professore esperto di terrorismo internazionale, che ha attaccato in giustizia non solo l'autista, ma anche la Svizzera, chiedendo un risarcimento di 10 milioni di franchi.Il caso aveva fatto scalpore perché alla guida del veicolo della sede diplomatica elvetica vi era un marocchino, ex domestico di Hannibal Gheddafi, che nel luglio del 2008 denunciò a Ginevra per maltrattamenti il suo datore di lavoro. Il figlio dell'ex leader libico finì per breve tempo agli arresti e la vicenda innescò una crisi diplomatica tra Berna e Tripoli che portò al lungo sequestro in Libia dei due cittadini elvetici Max Göldi e Rachid Hamdani.