«Le adozioni di cani e gatti vengono bloccate nel periodo natalizio»

Natale è un periodo magico in cui l’atmosfera, nelle città, si fa incantata. Gli adulti pregustano il momento della cena del 24, del pranzo del 25 e di ritrovare amici e parenti in un ambiente conviviale e rilassato. Il pensiero dei bambini, invece, va inevitabilmente ai regali e in tanti avranno già espresso i propri desideri a Gesù bambino o a Babbo Natale. Chissà in quante letterine sarà apparsa la richiesta di un animale da compagnia, sia esso un cane, un gatto, un volatile, un roditore e via discorrendo. Ma il periodo delle feste è davvero quello più propizio per esaudire tali desideri, o sarebbe meglio rimandare qualsiasi decisione a un altro momento? Per capirlo abbiamo interpellato il presidente della Società Protezione Animali Bellinzona (SPAB) Emanuele Besomi.
Gli animali non sono regali
«Sicuramente quello natalizio non è il periodo giusto per acquistare e regalare animali», esordisce il nostro interlocutore. «L’acquisto di un animale è una responsabilità: ecco allora che l’atmosfera delle feste, caratterizzata dalla pressione di trovare il regalo adeguato, potrebbe in parte inibire la capacità di prendere lucidamente in considerazione tutte le conseguenze che accogliere un animale da compagnia comporta».
Proprio per evitare decisioni affrettate, la Società Protezione Animali Bellinzona ha adottato una politica ben definita. «Da diversi anni ormai, nel periodo natalizio, quindi da metà dicembre fino alla prima settimana di gennaio, blocchiamo le adozioni. Il 10 e 17 dicembre saremo inoltre presenti al mercato natalizio di Bellinzona per fare sensibilizzazione. Il messaggio che vogliamo far passare è che l’animale non è un regalo».
Oltre a essere magico, il periodo natalizio può altresì risultare parecchio stressante per gli adulti impegnati nella ricerca dei regali. E gli animali, invece, come vivono il momento delle feste? «In principio direi bene. L’unico consiglio che mi sento di dare a coloro che possiedono animali che non sono abituati a essere circondati da molta gente è di verificarne lo stato di agitazione qualora in casa si organizzassero festeggiamenti di una certa ampiezza. In questi frangenti, infatti, l’animale potrebbe avere dei comportamenti anomali, soprattutto se ritiene che il suo spazio vitale sia stato invaso».
Di padre in figlio
Nel 2023 cadono i dieci anni dalla scomparsa di Armando Besomi: quella lasciata dallo storico presidente della Società Protezione Animali Bellinzona è un’eredità importante. «Armando ha sostanzialmente creato la SPAB che conosciamo oggi», racconta l’attuale presidente nonché figlio di Armando. «Quando ha iniziato nel 1978, la società aveva 120 franchi in cassa, una macchina da scrivere senza nastro e una cinquantina di soci sostenitori. Al momento in cui è venuto a mancare la SPAB aveva invece 13.000 soci e un bilancio più che positivo e rappresentava, e lo fa tutt’oggi, il punto di riferimento in Ticino».
Un testimone pesante da raccogliere, insomma. «Quello che ho cercato di fare è consolidare la società lasciata da mio padre e prepararla alle sfide future. È in quest’ottica che nel 2015 abbiamo inaugurato il nuovo Parco gatti e nel 2022 abbiamo completamente ristrutturato il rifugio di Gorduno elevandolo a uno standard qualitativo che non ha quasi eguali in Svizzera».
I compiti che la Società Protezione Animali Bellinzona si trova a svolgere, è lapalissiano, sono mutati nel corso degli anni. «Trenta o quarant’anni fa il problema maggiore con cui eravamo confrontati era il maltrattamento degli animali; oggi, invece, ci troviamo a dover recuperare specie esotiche quali iguana e lumache giganti».
Detto del passato e del presente, è giunto ora il momento di volgere lo sguardo al futuro: diverse sono le idee in cantiere. «Su nostra richiesta, il Consiglio di Stato ha istituito un gruppo di lavoro al fine di sviluppare un ente d’intervento cantonale. La popolazione di cani in canton Ticino è cresciuta in maniera esponenziale arrivando a raggiungere le 34.000 unità: di conseguenza anche le esigenze per questa specie sono aumentate e richiedono un’organizzazione tendente al professionismo. In cantiere abbiamo poi il progetto di ampliare il rifugio di Gorduno-Gnosca in modo tale da creare un centro di competenza cantonale per animali».
E, parlando di futuro, nel 2024 la Società Protezione Animali Bellinzona festeggerà i settant’anni dalla fondazione. «Ma, dopo il libro per il sessantesimo, ci siamo ripromessi di non fare niente per l’anno prossimo rimandando le celebrazioni al settantacinquesimo», conclude Emanuele Besomi.