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«Le forze israeliane continueranno la loro campagna militare fino a Rafah»

Lo afferma il ministro della Difesa Yoav Gallant, che al segretario della Difesa USA ha assicurato «operazioni a bassa intensità a Gaza» e il «sostegno a una soluzione diplomatica lungo il confine Israele-Libano e alla stabilità in Cisgiordania» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Le forze israeliane continueranno la loro campagna militare fino a Rafah»
Red. Online
02.02.2024 06:18
22:08
22:08
Gli USA hanno iniziato i raid in Siria

Gli USA hanno iniziato gli attacchi in Siria in risposta al raid di gruppi pro-Iran che ha ucciso tre soldati americani in Giordania.

Poco prima che i media americani annunciassero l'inizio della rappresaglia americana, da Beirut l'Osservatorio siriano dei diritti umani aveva annunciato l'uccisione di «sei combattenti filo-iraniani, tra cui almeno tre non siriani, vicino ad Al-Mayadeen, nell'est della Siria, in attacchi probabilmente compiuti dagli Stati Uniti».

19:58
19:58
Il Portogallo annuncia un contributo straordinario per l'Unrwa

João Gomes Cravinho, ministro portoghese degli Esteri, ha annunciato che il Portogallo verserà un contributo supplementare di un milione di euro all'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) per compensare la sospensione dei finanziamenti da parte di diversi stati in seguito alle accuse nei confronti di alcuni funzionari Unrwa di aver collaborato con Hamas negli attacchi terroristici del 7 ottobre scorso a Israele.

L'annuncio è arrivato dopo una riunione del ministro portoghese con Philippe Lazzarini, segretario generale di Unrwa.

19:27
19:27
Parenti degli ostaggi oggi davanti a casa Guterres

Una delegazione di parenti degli ostaggi di Hamas a Gaza si è radunata oggi davanti alla residenza del Segretario Generale Antonio Guterres a New York. Lo ha reso noto il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric.

La mobilitazione non è stata la prima dall'attacco di Hamas del 7 ottobre: Dujarric ha detto che da qualche tempo, ogni venerdì, parenti degli ostaggi si presentano davanti alla residenza di Sutton Place a Manhattan. «Guterres esce e dialoga con loro a livello umano», ha aggiunto il portavoce.

In un altro di questi incontri, a metà dello scorso dicembre, il colloquio è stato peraltro particolarmente teso secondo quanto riferito all'epoca dai media israeliani e il segretario generale era stato criticato per non aver fatto di più per assicurare la liberazione degli ostaggi.

18:08
18:08
Gallant: «Cessate il fuoco nel Nord solo con sicurezza Galilea»

In un incontro con reparti militari di alpinisti dislocati sulla vetta del monte Hermon (al confine con Siria e Libano), il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha lanciato oggi un nuovo avvertimento agli Hezbollah.

Riferendosi alle posizioni espresse dagli Hezbollah - ossia che i loro attacchi alla Galilea sono una forma di solidarietà con Hamas, e che una volta che il fuoco cessasse a Gaza essi cesserebbero a loro volta gli attacchi nella convinzione che Israele farebbe altrettanto - Gallant ha osservato che tutto ciò denota «un grave errore» di valutazione da parte degli sciiti libanesi.

«Voglio dirlo in maniera esplicita - ha proseguito Gallant -. Noi non cesseremo il fuoco fino a quando non si sia raggiunta una situazione che ci consenta di riportare gli abitanti del Nord alle loro case in piena sicurezza». Israele intende raggiungere quell'obiettivo «in virtù di accordi o anche - ha avvertito - con mezzi militari».

17:44
17:44
ONU: a Gaza almeno 17.000 bambini soli o separati dalle famiglie

Almeno 17.000 bambini sono «non accompagnati o separati» dalle loro famiglie nella Striscia di Gaza, dove la popolazione è concentrata a Rafah, nel sud, diventata una vera «fabbrica di disperazione». Lo afferma l'Onu.

«Almeno 17.000 bambini (...). Questo equivale a circa 1% del totale della popolazione sfollata (1,7 milioni di persone)», ha detto il portavoce dell'Unicef per i territori palestinesi, Jonathan Crickx, intervenendo da remoto da Gerusalemme a una conferenza stampa a Ginevra.

Crickx ha spiegato che è «estremamente difficile» identificare i bambini, perché spesso «non riescono neanche a dire il loro nome» quando arrivano negli ospedali «feriti o in stato di shock». Nei conflitti, ha proseguito, i bambini che si ritrovano separati dai loro genitori spesso sono presi in carica da altri parenti. Ma attualmente a Gaza, dove la popolazione manca di cibo, acqua e rifugi, «anche queste famiglie allargate hanno difficoltà a rispondere ai bisogni dei loro stessi figli», ha spiegato Crickx.

Secondo l'Unicef, più di un milione di bambini nella Striscia di Gaza, «quasi la totalità», ha problemi di salute mentale e ha bisogno di un sostegno psicologico. «Presentano sintomi come livelli d'ansia molti elevati, perdita dell'appetito, non riescono a dormire e hanno attacchi di panico ogni volta che sentono i bombardamenti», ha raccontato il portavoce dell'Unicef.

L'Onu sottolinea che più di 1,3 milioni di abitanti della Striscia di Gaza, ovvero più della metà, sono attualmente sfollati a Rafah, nel sud, bloccati lungo il confine chiuso con l'Egitto in pieno inverno, minacciati da carestia ed epidemie. «La maggioranza vive in rifugi di fortuna, in tende o all'aperto. Rafah è una fabbrica di disperazione e temiamo per quello che succederà in futuro», ha detto il portavoce dell'Ocha, l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, Jens Laerke, durante la conferenza stampa a Ginevra.

15:35
15:35
Mezzaluna rossa Palestina: dipendente uccisa a Khan Yunis

Una dipendente della Mezzaluna Rossa Palestinese è stata uccisa a causa degli spari israeliani contro l'edificio dell'organizzazione a Khan Younis. Lo rende noto l'organizzazione umanitaria su X aggiungendo che Hamad era la direttrice del dipartimento dei giovani e dei volontari a Gaza.

Al Jazeera ha affermato che la Mezzaluna ha riferito che i cecchini israeliani hanno sparato contro l'edificio, che ospita migliaia di sfollati.

13:47
13:47
Ottocento funzionari europei e statunitensi denunciano Israele

Oltre 800 tra diplomatici e funzionari americani ed europei hanno sottoscritto un documento «transatlantico» in cui accusano Israele di «gravi violazioni del diritto internazionale» nell'ambito della risposta militare contro la Striscia di Gaza all'attacco di Hamas del 7 ottobre e chiedono ai rispettivi governi una reazione più decisa.

Altrimenti, scrivono in un testo visionato fra gli altri dalla Bbc, c'è «il rischio di rendersi complici di una delle più gravi catastrofi umanitarie del secolo»: fino, potenzialmente, a scenari di «pulizia etnica e genocidio».

13:01
13:01
Ministero della Sanità di Gaza: «Sono 27.131 i palestinesi uccisi»

È salito ad almeno 27.131 il numero delle persone uccise nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra tra militanti palestinesi e Israele.

Lo ha reso noto oggi il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, precisando che questo ultimo bilancio comprende 112 morti nelle ultime 24 ore, mentre il numero delle persone rimaste ferite, sempre dal 7 ottobre, è salito a 66.287, rispetto a 66.139 di ieri.

11:26
11:26
L'IDF a Khan Yunis: «uccisi 20 terroristi»

L'esercito israeliano, IDF, sta continuando ad operare nel sud della Striscia, soprattutto nella roccaforte di Hamas a Khan Yunis. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui «sono stati uccisi 20 terroristi in combattimenti ravvicinati sul posto».

I soldati - ha continuato - hanno fatto irruzione «in numerosi obiettivi dove sono state trovate granate, esplosivi, equipaggiamento militare, mitragliatori kalashnikov e munizioni». Nel settore occidentale di Khan Yunis - secondo la stessa fonte - un raid aereo ha centrato «edifici da cui operavano terroristi, inclusa una squadra che lanciava missili anti tank alle truppe israeliane». Operazioni dell'Idf si sono svolte anche al nord e al centro della Striscia, dove ieri sono stati «uccisi circa 10 terroristi».

11:24
11:24
Un consigliere della Guardia rivoluzionaria iraniana è stato ucciso in un presunto attacco israeliano a Damasco

Un consigliere della Guardia rivoluzionaria iraniana è stato ucciso in un presunto attacco israeliano a Damasco, secondo quanto riportato da un sito di notizie semi-ufficiale iraniano, ripreso da Haaretz.

L'esercito siriano, riporta il Guardian, afferma di aver abbattuto una serie di missili israeliani lanciati dalle alture di Golan che stavano prendendo di mira il sud di Damasco. Secondo Reuters online, già questa notte si era diffusa la notizia di un'esplosione nei pressi di Damasco. Non c'è stato alcun commento immediato da parte dell'esercito israeliano.

Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, i raid attribuiti a Israele sono due e hanno preso di mira la periferia sud-orientale della capitale, vicino al santuario sciita di Sayyida Zeinab, da dieci anni trasformato in una vera e propria roccaforte militare delle forze iraniane e filo-iraniane.

Nei raid sono stati uccise tre persone, uno dei quali un iraniano e un altro un iracheno, nei pressi di una postazione degli Hezbollah libanesi, alleati dell'Iran e presenti in Siria dal 2012.

11:18
11:18
Proteste per aiuti umanitari a Gaza, bloccato il valico di Nitzana

Per il decimo giorno consecutivo proteste sono in corso in Israele, oggi al valico di Nitzana con l'Egitto, contro il trasferimento di aiuti umanitari destinati a Gaza. Fra gli organizzatori vi sono familiari degli oltre 130 israeliani tenuti da quattro mesi prigionieri a Gaza, secondo cui ogni iniziativa umanitaria deve essere subordinata alla loro liberazione immediata.

In Israele si attende inoltre di sapere se decine di ostaggi che soffrono di malattie croniche abbiano ricevute medicinali inoltrati a Gaza due settimane fa, su iniziativa del Qatar e della Francia.

Il gruppo di protesta 'Ordine 9', che coordina le proteste contro gli aiuti umanitari per Gaza, ha riferito che decine di dimostranti hanno raggiunto oggi il valico di Nitzana e lo hanno bloccato dopo aver marciato a lungo in una zona agricola per aggirare i posti di blocco dell'esercito. Non si segnalano incidenti. Ieri quei dimostranti avevano bloccato una delle uscite del porto di Ashdod, a sud di Tel Aviv.

06:18
06:18
Il punto alle 06.00

Le forze israeliane continueranno la loro campagna militare fino a Rafah, ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. «La brigata di Hamas a Khan Younis è stata dispersa: completeremo la missione li e proseguiremo fino a Rafah», ha scritto Gallant su Twitter. «La grande pressione che le nostre forze esercitano sugli obiettivi di Hamas - si legge nel post - ci avvicina al ritorno dei sequestrati, più di ogni altra cosa: continueremo fino alla fine, non c'è altro modo».

Il Pentagono rende noto che il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha parlato ieri con il suo omologo israeliano Yoav Gallant del passaggio dello Stato ebraico verso «operazioni a bassa intensità a Gaza» e del «sostegno a una soluzione diplomatica lungo il confine Israele-Libano e alla stabilità in Cisgiordania». Austin «ha riaffermato l'importanza di garantire la fornitura ininterrotta di assistenza umanitaria a Gaza e ha ringraziato il ministro Gallant per i suoi sforzi verso questo obiettivo condiviso», aggiunge il Pentagono in un comunicato. Il segretario alla Difesa americano e il ministro israeliano «hanno discusso anche delle minacce regionali alle forze statunitensi», si legge nella dichiarazione USA.

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari ha annunciato che Doha ha ricevuto «un'iniziale risposta positiva» da Hamas sulla bozza di accordo stilata al vertice di Parigi aggiungendo che «anche Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco». Il funzionario ha sottolineato tuttavia che l'intesa non è stata completamente finalizzata e che «si sta ancora lavorando su alcuni dettagli. Le due parti si sono accordate sulla sostanza che potrebbe portare alla prossima pausa umanitaria e speriamo che la questione venga risolta entro poche settimane», ha concluso al-Ansari secondo quanto riferisce Ynet.

Il Belgio convoca l'ambasciatore israeliano dopo la distruzione a Gaza dell'edificio degli uffici dell'Enabel, l'agenzia belga per la cooperazione allo sviluppo. Lo ha reso noto su Twitter la ministra degli Esteri belga Hadja Lahbib. «Prendere di mira gli edifici civili è inaccettabile», ha affermato in un post. Lahbib ha aggiunto che lei e la ministro belga per la Cooperazione allo sviluppo Caroline Gennez convocheranno l'ambasciatore di Israele per «chiarire tutto». La missione principale dell'Enabel è «attuare le priorità politiche della cooperazione governativa belga e promuovere lo sviluppo internazionale sostenibile», secondo il sito web dell'agenzia.