Il caso

Le interferenze ai segnali GPS sono in aumento: e l'aviazione si interroga

Ne scrive, fra gli altri, il Wall Street Journal – Ma quali sono, davvero, i rischi per i piloti e i passeggeri?
Marcello Pelizzari
23.09.2024 13:45

Il tema, come sappiamo, non è nuovo. Centinaia di piloti civili, ogni giorno, vivono e convivono con interferenze (anche pesanti) ai segnali GPS. È quanto scrive e afferma il Wall Street Journal, spiegando come i falsi segnali utilizzati dai militari per allontanare droni e missili, in realtà, stiano interessando anche un numero crescente di voli commerciali. Compresi, evidentemente, quelli delle compagnie statunitensi. Nello specifico, scrive il quotidiano americano, il cosiddetto spoofing si sta diffondendo al di là delle zone di conflitto – l'Ucraina e il Medio Oriente – e, soprattutto, sta confondendo sempre più i sistemi di navigazione in funzione nelle cabine di pilotaggio. Secondo quanto dichiarato da piloti ed esperti di aviazione, gli attacchi sono cominciati un anno fa circa. Secondo le analisi di SkAI Data Services e dell'Università di Scienze Applicate di Zurigo, il numero di voli colpiti ogni giorno è passato da poche decine a febbraio a oltre 1.100 ad agosto. Un aumento significativo, dunque.

Interferire con i segnali GPS, un sistema di posizionamento e navigazione satellitare sviluppato dagli Stati Uniti e in uso a livello globale, significa creare non pochi grattacapi in cabina. Secondo alcuni rapporti anonimi condivisi con gruppi governativi e industriali, e di cui riferisce sempre il Wall Street Journal, i piloti hanno riferito di orologi «tornati» a orari precedenti, falsi avvisi e traiettorie di volo errate. Nulla di estremamente grave, hanno riferito funzionari della sicurezza aerea, spiegando come i piloti siano addestrati all'uso di sistemi di navigazione non GPS a mo' di backup e, allo stesso tempo, sappiano riconoscere segnali GPS fasulli. Il punto, però, è che la gestione di queste interferenze potrebbe distogliere l'attenzione dei piloti in caso di (concomitanti) problemi più gravi. Le compagnie aeree, leggiamo, stanno collaborando con i costruttori, i fornitori e le autorità di regolamentazione della sicurezza aerea per sviluppare soluzioni a breve e a lungo termine. Ma prima di arrivare a nuovi standard di equipaggiamento, con strumenti in grado di resistere al citato spoofing, bisognerà attendere almeno il 2025.

Secondo i dati raccolti, il volume dei segnali GPS disturbati o falsificati è aumentato notevolmente negli ultimi sei mesi. La maggior parte degli attacchi spoofing proviene – geograficamente parlando – da Russia, Ucraina e Israele, secondo quanto dichiarato al Wall Street Journal da Todd Humphreys, professore di ingegneria aerospaziale presso l'Università del Texas. L'obiettivo, evidentemente, non è l'aviazione commerciale ma, come detto, emettere falsi segnali per allontanare droni e missili. Il fatto, tuttavia, è che nei pressi delle zone più calde, come appunto l'Ucraina e il Medio Oriente, le attività militari e quelle civili rischiano di confondersi. Con tutte le conseguenze del caso, a maggior ragione se consideriamo che in entrambe le regioni i corridoi internazionali, nei cieli, sono parecchio trafficati. 

I rapporti raccolti da OpsGroup, un'organizzazione per la sicurezza aerea che comprende piloti e altro personale delle compagnie aeree, in questo senso sono piuttosto inquietanti. Nel settembre 2023, ad esempio, un segnale GPS falsificato ha quasi mandato un jet privato in Iran senza, evidentemente, che l'aereo avesse la necessaria autorizzazione. L'equipaggio di un Airbus A320 partito da Cipro, lo scorso luglio, ha invece segnalato un «grave spostamento di mappa» e il guasto di un sistema di navigazione separato. Nello stesso mese, un Boeing 787 ha interrotto due atterraggi, uno dei quali ad appena 15 metri dal suolo, dopo che la perdita del segnale GPS ha dato il via a una serie di problemi strumentali.

La Federal Aviation Administration, la FAA, ovvero l'Ente federale deputato a regolare e sovrintendere a ogni aspetto riguardante l'aviazione civile negli Stati Uniti, ha dichiarato di non essere a conoscenza di eventi di spoofing in territorio americano, anche se funzionari dell'industria e del governo hanno affermato che negli ultimi anni sono stati segnalati sporadicamente possibili spoofing o altri tipi di interferenze GPS nel Paese. In Europa, le operazioni sono state spesso disturbate. Ma la sicurezza dei voli, stando a Florian Guillermet, direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione Europea per la sicurezza aerea, l'EASA, non è mai stata in discussione. «Il rischio sta crescendo in termini di numero di eventi» ha spiegato Guillermet. I funzionari del settore hanno esortato i piloti ad attenersi alle procedure dei produttori e delle autorità di regolamentazione. Soprattutto, a non approcciare queste interferenze con metodi fai-da-te. Christopher Behnam, capitano presso la United ora in pensione, ha raccontato di aver incontrato spesso interferenze GPS volando a bordo dei Boeing 777 in Medio Oriente. «Ma i piloti sono addestrati per queste cose, quindi la direttiva è rimanere calmi». Lo spoofing, ha aggiunto, potrebbe diventare «molto, molto, molto allarmante» solo in determinati casi, come durante gli atterraggi in condizioni di scarsa visibilità.