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Le notizie infondate sugli alimenti dannosi per la salute

Nelle ultime settimane sui social network sono stati diffusi articoli e video che proverebbero la commercializzazione di cibi fatti di plastica e la presenza di sostanze dannose nelle bevande e negli alimenti che consumiamo regolarmente
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Facta.News
04.11.2023 20:15

Nelle ultime settimane sui social network sono stati diffusi articoli e video che proverebbero la commercializzazione di cibi fatti di plastica e la presenza di sostanze dannose nelle bevande e negli alimenti che consumiamo regolarmente. Alcune di queste «sostanze nocive» sarebbero elencate nella lista degli ingredienti, mentre altre sarebbero nascoste, e si possono scovare solo grazie a specifici esperimenti. Si tratta però di notizie prive di fondamento scientifico.

I metalli pesanti (non) presenti nel tè

A fine ottobre su TikTok è stato condiviso un filmato in cui si vede una ragazza passare una calamita prima attorno a una tazza di tè e poi sotto a un foglio di carta dove è stato rovesciato il contenuto di tè in bustina. Con questo esperimento, la ragazza afferma di aver dimostrato la presenza di «metalli pesanti», dannosi per la salute umana, nel tè in bustina.

In realtà, la sostanza nera nella bevanda di tè che la ragazza attira con la calamita non è un metallo pesante dannoso per la nostra salute. Si tratta infatti di piccole parti di metallo che derivano dai processi industriali per la produzione del tè, chiamate «limature di ferro». In India, uno dei maggiori Paesi produttori di foglie di tè, l’agenzia del ministero della Salute deputata al controllo dei cibi destinati al consumo umano (Fssai), ha imposto ai produttori una soglia precauzionale innocua per l’organismo umano pari a 150 milligrammi di ferro ogni chilogrammo di tè prodotto. 

Il riso di plastica che non esiste

Sui social network a metà ottobre è stata diffusa la notizia di un presunto «riso di plastica» di origine cinese che tempo fa avrebbe causato «gravi problemi intestinali» e che sarebbe stato riconosciuto come «un importante rischio per la salute» dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). 

La storia del «riso di plastica» non è nuova, e questa falsa notizia gira almeno dal 2016. All’epoca l’Efsa aveva pubblicato un report in cui segnalava la presenza di «voci» provenienti dal Sud-Est asiatico sull’esistenza di una tipologia di riso alla plastica, e aveva precisato che bisognava considerare i possibili rischi di un alimento simile proveniente da Paesi terzi. A causa della mancanza di prove e informazioni dettagliate sulla presunta plastica utilizzata nella produzione del riso era stato però impossibile definire con precisione quali fossero i rischi legati al «riso di plastica», e se ce ne fossero. Al momento, infatti, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare non ha mai ammesso l’esistenza di un «riso alla plastica» proveniente dalla Cina. 

Gli aromi naturali e l’acido citrico

Su TikTok, sempre a ottobre, è stato condiviso un video in cui vengono mostrate una serie di sostanze presenti nelle liste di ingredienti alimentari che sarebbero pericolosi per la salute umana: aromi, termine che indicherebbero la presenza di «3mila sostanze chimiche diverse», e acido citrico, «una muffa OGM che deriva dallo sciroppo di mais».

Nulla di tutto ciò è vero. Il termine «aromi» infatti indica l’utilizzo di sostanze chimiche in grado di migliorare il sapore di un alimento e che, a livello europeo, devono essere valutate e approvate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). L’acido citrico, invece, viene usato come additivo alimentare per aggiustare l’acidità di un alimento al fine di renderlo più piacevole al gusto. Questa sostanza, presente ad esempio nei succhi di frutta e nelle bibite, viene prodotta con l’ausilio di microrganismi appartenenti alle muffe, ma ciò non significa che la muffa sia presente negli alimenti commercializzati, che sia un organismo geneticamente modificati (OGM) o che sia dannoso per la salute.

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