Il caso

Le sigarette elettroniche in aereo? Forse è meglio evitare

I surriscaldamenti dei dispositivi alimentati da batterie agli ioni di litio sono sempre più frequenti e preoccupano il settore, anche se al momento non è prevista una stretta – A Ginevra, su un volo easyJet, l'ultimo episodio legato alla Svizzera
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Marcello Pelizzari
10.09.2024 22:30

L'aviazione commerciale ha un problema con i dispositivi alimentati da batterie agli ioni di litio? Sì, verrebbe da dire. Ne avevamo già parlato, in particolare a margine dell'incidente occorso al volo easyJet partito da Ginevra il 18 maggio del 2023 e diretto ad Amsterdam. L'aereo, con a bordo 185 passeggeri, aveva immediatamente fatto rientro su Cointrin dopo il decollo. Il motivo? Dapprima un forte odore di fumo proveniente da una cappelliera, quindi vere e proprie fiamme. Un incendio, già. La causa? Una batteria al litio. Quelle, per intenderci, delle cosiddette sigarette elettroniche.

L'Associated Press, al riguardo, riferisce che questi dispositivi si surriscaldano sempre più spesso durante i voli aerei. Aggiungendo un particolare importante: siccome molti passeggeri lasciano le batterie nei bagagli da stiva, e questo nonostante sia generalmente vietato, un eventuale incendio potrebbe essere rilevato (e quindi domato) con meno rapidità. Nello specifico, gli episodi di surriscaldamento sono aumentati del 28% fra il 2019 e il 2023 secondo un rapporto pubblicato lunedì da UL Standards & Engagement. Tali eventi, tuttavia, sono comunque stati catalogati come «rari». Non solo, le sigarette elettroniche tendono a surriscaldarsi più di qualsiasi altro dispositivo con batterie agli ioni di litio. E ancora: nel 60% il surriscaldamento – denominato thermal runaway – si è verificato vicino al sedile del passeggero che aveva portato a bordo il dispositivo. 

Detto dell'incendio sull'easyJet decollato da Ginevra poco più di un anno fa, la casistica nelle mani delle autorità è, come dire, importante. Lo scorso luglio, del fumo aveva cominciato a uscire dal computer portatile di un passeggero. Spingendo l'equipaggio a ordinare l'evacuazione dell'aereo mentre era in attesa di decollo all'aeroporto di San Francisco. Con l’avvento e lo sviluppo delle citate sigarette elettroniche, ma anche degli smartphone e di altri oggetti «moderni», le combustioni spontanee di batterie elettriche sono diventate un vero e proprio problema per l'aviazione e le compagnie aeree. Nel 2023, un aereo sulla tratta Dallas-Orlando aveva dovuto effettuare un atterraggio di emergenza per un problema molto simile a quello di Ginevra. Sempre l'anno scorso, una sigaretta elettronica era esplosa a bordo di un volo Air France da Malaga a Parigi, ferendo un passeggero.

Oltre un quarto dei passeggeri intervistati per completare lo studio, leggiamo, ha dichiarato di aver messo sigarette da vaping e caricabatterie portatili nei bagagli registrati. Nonostante il divieto, appunto. Negli Stati Uniti, per dire, la Transportation Security Administration vieta di lasciare nel bagaglio da stiva sigarette elettroniche, caricabatterie e power bank contenenti batterie agli ioni di litio. Oggetti, questi, che tuttavia possono essere portati nel bagaglio a mano. Le stesse regole valgono per Swiss, la compagnia di bandiera elvetica. Questa differenza fra cappelliere e stiva, diciamo, è legata proprio all'eventuale difficoltà nell'individuare e spegnere un incendio nella pancia dell'aereo.

Per il suo studio, UL Standards & Engagement ha esaminato i dati di 35 compagnie aeree passeggeri e cargo, fra cui nove dei dieci principali vettori statunitensi. Secondo quanto comunicato dalla FAA, la Federal Aviation Administration, l'Ente federale deputato a regolare e sovrintendere a ogni aspetto riguardante l'aviazione civile negli Stati Uniti, quest'anno si sono verificati 37 incidenti di «fuga termica» fino al 15 agosto. Nel 2023, le segnalazioni erano state 77 per un aumento del 71% rispetto al 2019. Parliamo, è vero, di eventi rari considerando che ogni settimana, in America, decollano e atterrano circa 180 mila voli. Eppure, «un incidente del genere ad alta quota presenta dei rischi unici» ha sintetizzato David Wroth di UL Standards & Engagement. 

L'ICAO, l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile in seno alle Nazioni Unite, a suo tempo era intervenuta dopo due incidenti occorsi ad aerei cargo che trasportavano carichi di batterie agli ioni di litio. Rinunciando, tuttavia, ad adottare standard più severi. Anche per i voli commerciali. Dove, per intenderci, i dispositivi con batterie agli ioni di litio più comuni, a bordo, sono smartphone, computer portatili, cuffie wireless e tablet. 

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