Lugano

Le strade di Cornaredo finiscono a Losanna

L'Associazione Traffico e Ambiente porta il progetto del Cantone al Tribunale federale
© Agenzia NQC
Giuliano Gasperi
05.06.2024 17:00

Dopo aver atteso per cinque anni la sentenza del Tribunale cantonale amministrativo, il Cantone e la Città speravano che fosse finita, che il progetto stradale per Cornaredo, con il respingimento dei ricorsi pendenti, potesse essere finalmente concretizzato. Non sappiamo quanto ci contassero per davvero. Sta di fatto che no, non è finita: l’Associazione Traffico e Ambiente ha portato il dossier sul tavolo del Tribunale federale. A confermarlo, da noi contattata, è la vicepresidente Chiara Lepori, che ricapitola i motivi per cui il sodalizio è contrario al riassetto viario proposto: una rivoluzione per il quartiere luganese. «Contestiamo in primis la realizzazione della grande rotonda sul Cassarate, che avrebbe un diametro di sessantun metri e quattro corsie e dalla quale transiterebbero trentamila veicoli al giorno». «Sopra di essa – prosegue la nostra interlocutrice – passerebbe un percorso ciclopedonale alto come un palazzo di quattro piani, molto costoso e del tutto inutile, perché si potrebbe crearlo al ‘piano terra’». Terzo casus belli: la futura via Stadio. «Una strada a quattro corsie che farebbe fluire anch’essa decine di migliaia di auto al giorno, ma in mezzo a un’area dedicata allo sport, rovinandola». Insieme alla Società ticinese per l’arte e la natura, che si è opposta fino al TRAM ma che non andrà al TF per questioni formali, l’ATA aveva proposto una soluzione alternativa senza via Stadio e la mega rotonda, «ma il TRAM non ne ha tenuto conto». La Corte ha spiegato anche il perché.

In casi come questo, in cui «le conoscenze degli specialisti» e «delle autorità del posto costituiscono spesso un insostituibile elemento per la presa di decisione», i giudici annullano un progetto solo se scoprono «vizi di una certa rilevanza». «Non basta dunque che risulti possibile una soluzione migliore di quella contestata: la soluzione alternativa deve manifestare dei pregi realmente superiori». A Losanna, dal punto dei vista dei ricorrenti, sarà ancora peggio: i contenuti conteranno ancora di meno, gli aspetti giuridici ancora di più. Su quali elementi legali, quindi, è fondato il ricorso al Tribunale federale? «Abbiamo due tipi di argomenti. Uno – prosegue Lepori – è ancorato alla Legge sulla protezione delle acque, che è molto restrittiva e impedisce di coprire i corsi d’acqua, a parte per eccezioni come i ponti. Senza dimenticare che lungo tutto il Cassarate è in corso un progetto di rinaturazione: costruirci sopra una rotonda è un controsenso micidiale. Puntiamo poi su aspetti procedurali: secondo noi il Cantone ha saltato dei passaggi». L’ATA è fiduciosa. «Penso che ci siano buone prospettive – conclude Lepori – e comunque è scritto nel nostro statuto: dobbiamo cercare di fermare ciò che va contro i nostri valori». 

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