«Le temperature erano estremamente rigide, hanno fatto di tutto per sopravvivere»
Cinque dei sei escursionisti dati per dispersi nella regione della Tête Blanche dalla giornata di sabato sono stati trovati morti domenica sera. Lo ha annunciato la polizia cantonale vallesana, che questa mattina ha convocato una conferenza stampa. I dispersi sono cinque membri di una famiglia vallesana e una donna friburghese, di età compresa tra i 21 e i 58 anni. Erano partiti sabato da Zermatt e volevano raggiungere Arolla.
«Come sapete, questo weekend è successa una tragedia – ha esordito il comandante della polizia vallesana, Christian Varone –. Porgo le mie più sentite condoglianze alle famiglie coinvolte». Sabato, durante la mattinata, un gruppo di sei escursionisti è partito da Zermatt. Alle 16 una chiamata ha allertato i soccorsi. «Alle 17.19 un membro del gruppo ha telefonato e ci ha permesso di identificare gli escursionisti nella regione della Tête Blanche. Alle 18.20 un gruppo di soccorso si è messo in cammino partendo da Zermatt, ma alle 20 hanno dovuto fermarsi a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Durante tutta la notte il dispositivo ha fatto delle valutazioni per capire se fosse possibile intervenire. Ma non era il caso. Alle 5 di domenica mattina è stato fatto un nuovo punto della situazione».
Alle 15.00 di domenica è stato richiesto il supporto delle Forze armate. Un gruppo di professionisti, alle 18.30, è quindi stato elitrasportato nei pressi della capanna Den Blanche (Evolène) a cui gli escursionisti erano diretti. Alle 21.18 i soccorritori sono infine giunti sul posto e hanno trovato cinque delle sei persone decedute. «Nel corso della notte abbiamo fatto di tutto per trovare la sesta persona dispersa – ha aggiunto Varone –. Questa mattina alle 8.30 le ricerche sono riprese, dopo essere state interrotte all'01.00. Finora, sono state coinvolte 35 persone».
Fredy-Michel Roten, dell'Organizzazione cantonale di salvataggio del Vallese, ha spiegato che erano in servizio complessivamente sei elicotteri di soccorso privati e due Superpuma dell'esercito. E poi decine di specialisti per il soccorso in montagna che «si sono spinti al limite».
Christian Varone ha quindi sottolineato che è stato fatto di tutto per ritrovare vivi i dispersi. «La collaborazione tra le singole organizzazioni ha funzionato bene». Non è ancora chiara la causa della morte dei cinque escursionisti: «L'indagine è in corso. È chiaro che si sono ritrovati in situazioni estreme e hanno fatto di tutto per sopravvivere. Ma le temperature erano molto molto basse e le condizioni meteorologiche assai complicate», ha detto. Per ora non è dunque chiaro se le vittime siano state travolte da una valanga o se siano morti a causa del freddo. «È la montagna che decide quando le condizioni sono così avverse ed estreme».
Il sesto disperso non è ancora stato ritrovato e le ricerche proseguono. «Stiamo cercando nella zona intorno alla Tête Blanche», ha precisato Christian Varone. È stata aperta un'indagine per chiarire l'esatta dinamica dei fatti.
«La montagna vallesana ha visto molte tragedie negli anni. Il nostro cantone è purtroppo soggetto a questo tipo di drammi». Nel 2018 sette turisti morirono nella regione di Arolla: un gruppo di 14 scialpinisti, divisi in due comitive, erano rimasti bloccati da una violenta tempesta mentre erano impegnati nella traversata Chamonix-Zermatt. A causa dell’improvviso peggioramento delle condizioni meteo, non erano riusciti a raggiungere il rifugio Vignettes – a 3.157 metri di quota fra la Pigne d’Arolla e il Monte Collon – ed erano stati costretti a trascorrere la notte all’aperto, con temperature scese a meno 20 gradi.
La cronologia degli eventi
La mattina di sabato 9 marzo 2024, un gruppo di 6 scialpinisti è partito da Zermatt alla volta di Arolla.
Alle 16.03, un membro della famiglia, non vedendo il gruppo arrivare ad Arolla, allerta l'OCVS (Organizzazione cantonale vallesana di soccorso). Alle 17.19, un membro del gruppo è riuscito a contattare i servizi di emergenza. La chiamata ha permesso di localizzarlo nella zona del passo della Tête Blanche, a circa 3.500 metri di altitudine.
Intorno alle 18.20, una colonna di soccorso è partita da Zermatt. È stata costretta a tornare indietro a circa 3.000 metri di altitudine a causa delle pessime condizioni meteorologiche e dei rischi connessi.
Verso le 21.00 le operazioni a terra sono state sospese, in accordo con le famiglie, a causa delle pessime condizioni meteorologiche (valanga-vento-nebbia-freddo) che rendevano le operazioni di soccorso molto delicate.
Durante la notte è stata mantenuta una vigilanza per valutare eventuali finestre meteorologiche.
Domenica 10 marzo 2024
Alle 05.00, la situazione è stata valutata di concerto con l'OCVS.
Gli specialisti informatici e tecnici hanno analizzato tutti i dati (telefoni cellulari, social network, GPS) dei 6 scalatori. I dati sono stati raccolti dalle famiglie. Le analisi hanno confermato la probabile posizione degli scalatori sulla montagna.
La ricerca di soccorritori specializzati da parte del 144 ha permesso di riunire una squadra di professionisti esperti, provenienti sia da Zermatt che da Sion, pronti a intervenire a fianco degli specialisti della montagna della Polizia cantonale non appena si fosse presentata l'occasione meteorologica.
Intorno alle 13.00, le Forze armate hanno inviato un elicottero Superpuma per integrare le risorse aeree della squadra di soccorso vallesana.
Alle 18.30, una squadra di 2 soccorritori, un medico e un agente di polizia del gruppo di montagna è scesa nei pressi del rifugio Dent Blanche e ha potuto avanzare verso il settore Tête-Blanche.
Lunedì 11 marzo 2024
All'01.00 circa, le ricerche della sesta persona vengono interrotte a causa del peggioramento delle condizioni meteorologiche. Riprendono alle 08.30.
Le famiglie sono state informate in tempo reale delle azioni previste.
Dopo il ritrovamento dei 5 escursionisti la sera del 10 marzo 2024, sono proseguite le ricerche dell'ultimo disperso.