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I mediatori di Egitto e Qatar hanno verificato l'impossibilità in questa fase di raggiungere un accordo – Proseguono le operazioni a Rafah est, Jabalya e Gaza centro – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:21
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Netanyahu: «Invece di mandare un ultimatum a Hamas, Gantz lo manda a me»
«Mentre i nostri eroici combattenti combattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al primo ministro invece di lanciarne uno ad Hamas». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in risposta al ministro Benny Gantz.
«Le condizioni poste da Benny Gantz sono parole vane il cui significato è chiaro: la fine della guerra e la sconfitta di Israele, il lasciare la maggior parte degli ostaggi al loro destino, il mantenimento di Hamas intatto e la creazione di uno Stato palestinese», ha aggiunto Netanyahu.
Netanyhau ha poi posto tre domande a Gantz: «È pronto - ha chiesto nella prima - a portare a termine l'operazione a Rafah per distruggere i battaglioni di Hamas e, se sì, come è possibile che minacci di smantellare il governo di emergenza nel bel mezzo dell'operazione?».
«È contrario - ha chiesto il premier nella seconda - al controllo civile dell'Autorità (nazionale) palestinese (Anp) a Gaza, anche senza (il presidente dell'Anp) Abu Mazen?». Infine la terza: «È pronto ad accettare uno Stato palestinese a Gaza, in Giudea e Samaria (ossia la Cisgiordania) come parte del processo di normalizzazione con l'Arabia Saudita?».
Il premier - ha indicato il suo ufficio - «è determinato a eliminare i battaglioni di Hamas, si oppone all'introduzione dell'Autorità palestinese a Gaza e alla creazione di uno Stato palestinese, che sarà inevitabilmente uno stato di terrore». Netanyahu ha poi sottolineato di ritenere che il «governo di emergenza sia importante per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra, compreso il ritorno di tutti i nostri ostaggi». «Mi aspetto - ha concluso - che Gantz chiarisca al pubblico le sue posizioni su questi temi».
21:19
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Gantz: «Piano su Gaza entro l'8 giugno o lasciamo il governo»
«Il gabinetto di guerra deve predisporre un piano d'azione sulla guerra entro l'8 giugno». È l'ultimatum del ministro membro del gabinetto Beny Gantz che, rivolto al premier Benyamin Netanyahu ha aggiunto: «Devi scegliere, se non sceglierai usciremo dal governo».
«La leadership deve vedere il quadro generale, il gabinetto di guerra deve decidere entro l'8 giugno di riportare a casa gli ostaggi, abbattere Hamas e smilitarizzare Gaza e che ci sia una direzione Usa-Ue-araba-palestinese che getti le basi di un alternativa futura a Gaza che non sia né Hamas né Abu Mazen», presidente dell'Autorità nazionale palestinese, ha aggiunto Gantz. «La scelta, Netanyahu è nelle tue mani, devi decidere. Il Netanyahu di dieci anni fa l'avrebbe fatto».
Gantz non ha rinnegato la scelta di entrare nel governo di guerra dopo il 7 ottobre nel suo ultimatum a Netanyahu, ma ha detto che «le cose sono andate bene a lungo, ma negli ultimi tempi qualcosa è andato storto». «Le decisioni essenziali non sono state prese», ha affermato.
«Una parte dei politici si comporta in maniera codarda e pensa solo a se stessa. Nel sancta sanctorum delle scelte di Israele - ha concluso - sono entrate considerazioni personali, una piccola minoranza ha preso il ponte di comando della nave israeliana e la sta dirigendo verso gli scogli».
21:15
21:15
Unrwa: «800.000 palestinesi costretti a fuggire da Rafah
Ottocentomila palestinesi «sono stati costretti a fuggire» da Rafah dall'inizio dell'operazione militare di Israele. Lo ha riferito sulla rete sociale X il capo dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa), Philippe Lazzarini.
«Quasi la metà della popolazione di Rafah, ovvero 800.000 persone, è per strada, costretta a fuggire da quando le forze israeliane hanno iniziato l'operazione militare nell'area il 6 maggio. In risposta agli ordini di evacuazione che chiedevano alle persone di fuggire nelle cosiddette zone sicure, le persone si sono recate principalmente nelle zone centrali e a Khan Younis, anche negli edifici distrutti», ha aggiunto.
17:53
17:53
UNIFR: il collettivo studentesco chiede il ritiro della denuncia
Il collettivo studentesco per la Palestina che ha occupato l'edificio Pérolles 21 dell'università di Friburgo (Unifr) da lunedì scorso a ieri, è rimasto «sconcertato» dalla decisione del rettorato di presentare una denuncia per violazione di domicilio. Esorta la rettrice a rivedere la sua decisione.
In una e-mail indirizzata alla direttrice Katharina Fromm, di cui Keystone-ATS ha ricevuto una copia, il collettivo deplora il fatto che «un'istituzione che sostiene di trasmettere valori umanisti e dispensa corsi all'avanguardia sui diritti fondamentali» si arroga il diritto di sospendere a tempo indeterminato una libertà fondamentale.
Il collettivo critica anche il fatto che il rettorato non si sia nemmeno preoccupato di «tentare di giustificare la proporzionalità della sua misura». Ciò è «indegno di un'istituzione in una società presumibilmente democratica». Il collettivo chiede quindi alla rettrice di «revocare immediatamente» la sua decisione prima che «venga annullata da un tribunale».
Nella e-mail, il collettivo chiede anche il permesso di organizzare una manifestazione di protesta martedì prossimo, alle 18.00, davanti all'edificio Pérolles 21.
Gli studenti filopalestinesi hanno occupato l'edificio durante l'orario di apertura da lunedì scorso. Martedì l'Alma Mater ha comunicato di aver preparato una denuncia penale per violazione di domicilio, che è stata infine presentata ieri.
Il rettorato dell'Unifr aveva fissato un ultimatum alle 15.00 di mercoledì affinché la cinquantina di persone che occupavano l'entrata dell'edificio se ne andassero. Tale scadenza è stata ignorata e i circa venti manifestanti del collettivo ancora presenti hanno infine lasciato l'edificio ieri pomeriggio, su ordine della polizia.
17:43
17:43
Lapid a Gantz: «Dimettiti, non aiutare più Netanyahu»
Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha chiesto al ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz di lasciare il governo indicandolo in una conferenza stampa di questa sera. «Deve annunciare che non può più dare una mano all'abbandono degli ostaggi, all'abbandono del Nord e allo schiacciamento dell'economia e della classe media», ha scritto Lapid sulla rete sociale X, come riportano i media israeliani.
«Deve dire che non aiuterà più (il premier Benyamin) Netanyahu a rimanere al potere e che lascerà immediatamente il governo e chiederà subito le elezioni», aggiunge.
Gantz parlerà stasera alle 20.30 (le 19.30 in Svizzera) in una conferenza stampa, ha riferito il sito di notizie con sede ad Arlington (Virginia, Usa) Axios, secondo cui «Gantz darà un ultimatum a Netanyahu sulla strategia della guerra».
12:46
12:46
«I negoziati per la tregua sono in un vicolo cieco»
Una fonte straniera che ha familiarità con i negoziati tra Israele e Hamas per raggiungere un accordo di cessate il fuoco ha detto ad Haaretz che «i negoziati sono attualmente in un vicolo cieco e non ci sono progressi». La fonte ha espresso la speranza che la situazione possa cambiare nei prossimi giorni.
12:40
12:40
I morti a Gaza sono 35.386
Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 35.386, di cui 83 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 79.366, secondo la stessa fonte.
12:10
12:10
I corpi dei tre ostaggi trovati avvolti in una borsa
I corpi degli ostaggi israeliani Shani Louk, Amit Buskila e Itzhak Gelerenter recuperati dall'esercito ieri a Gaza, sono stati trovati avvolti in una borsa. Lo riferisce Haaretz.
Le autorità investigative competenti non hanno ancora confermato se Buskila e Gelerenter siano stati assassinati il 7 ottobre e i loro corpi portati a Gaza, o se siano morti durante la prigionia.
La morte di Louk il 7 ottobre era stata invece confermata il 30 ottobre dopo che resti erano stati trovati dai soldati delle forze di difesa israeliane.
12:03
12:03
Yemen, missile su petroliera battente bandiera di Panama
Una petroliera è stata colpita da un missile al largo della costa della città yemenita di Mokha controllata dai ribelli Houthi, che si affaccia sullo stretto strategico di Bab al-Mandeb: lo ha reso noto oggi la società di sicurezza marittima Ambrey. I danni sarebbero lievi.
La nave, battente bandiera di Panama, è stata attaccata a circa 10 miglia nautiche a sud-ovest di Mokha, ha precisato la società. Secondo le informazioni ricevute, ha aggiunto, «la nave era stata colpita da un missile ed è scoppiato un incendio nella timoneria».
La Ambrey ha aggiunto successivamente di aver «ricevuto informazioni secondo cui la petroliera ha ricevuto assistenza» e «una delle unità della timoneria della nave è funzionante».
"Lievi danni"
Da parte sua, l'Agenzia per la sicurezza marittima della Marina britannica ha reso noto di aver ricevuto una segnalazione di una nave «che ha subito lievi danni dopo essere stata colpita da un oggetto sconosciuto». L'ufficio delle Operazioni commerciali marittime del Regno Unito (UKmto) ha aggiunto che «la nave e l'equipaggio sono al sicuro e stanno proseguendo verso il prossimo porto di scalo».
L'attacco è avvenuto a 76 miglia nautiche (140 chilometri) al largo di Hodeidah, nello Yemen.
12:02
12:02
Proseguono le operazioni a Rafah est, Jabalya e Gaza centro
Proseguono le attività operative dell'esercito israeliano (Idf) nelle aree di Rafah est, Jabalya e Gaza centrale.
L'Idf ha reso noto questa mattina in un comunicato che nella parte orientale di Rafah i suoi soldati hanno eliminato un agente armato di lanciagranate in un complesso adiacente alle truppe. Inoltre, sono state individuate armi, ordigni esplosivi, missili e lanciagranate e in un'altra operazione è stato distrutto un lanciatore all'interno di un complesso militare della zona.
Inoltre, è stato eliminato il capo della logistica della brigata Rafah della Jihad islamica, responsabile della preparazione dell'organizzazione terroristica per le operazioni contro le truppe di terra dell'Idf nell'area.
Nell'area di Jabalya, un numero imprecisato di terroristi è stato eliminato in una serie di scontri, le truppe dell'Idf hanno neutralizzato un lanciarazzi, hanno localizzato diversi tunnel e hanno individuato armi e ordigni esplosivi nell'area.
Continuano intanto le attività operative nel centro di Gaza, dove ieri è stato eliminato «un certo numero di terroristi». Inoltre, le truppe dell'Idf hanno identificato diversi terroristi che hanno sparato missili RPG contro le truppe dell'Idf e hanno diretto un aereo che ha colpito il complesso da cui operavano, eliminandoli.
Nella giornata di ieri, conclude la nota, nella Striscia di Gaza sono stati colpiti più di 70 obiettivi terroristici, tra cui depositi di armi, siti di infrastrutture militari, terroristi che rappresentavano una minaccia per le truppe e complessi militari.
08:39
08:39
Raid aereo israeliano su Jenin in Cisgiordania
Israele ha compiuto un raid aereo a Jenin, nel nord della Cisgiordania: lo fanno sapere le forze armate israeliane (Idf), citate da Haaretz. Secondo fonti sanitarie palestinesi, l'attacco ha causato un morto e due feriti.
La persona uccisa sarebbe un membro del gruppo militante Brigate Jenin ricercato dagli israeliani, affermano fonti locali citate dal quotidiano.
Idf conferma, ucciso Khamayseh
Le Frorze di difesa israeliane (Idf) hanno intanto confermato che il «terrorista Islam Khamayseh» è stato «eliminato» ieri sera in un raid a Jenin. Khamayseh si trovava insieme ad altri «importanti terroristi» che pianificavano attacchi «nell'immediato futuro».
Il raid, si legge in un comunicato, è stato realizzato con un aereo da caccia e un elicottero ed ha preso di mira un complesso usato come centro operativo di un'infrastruttura terroristica. Khamayseh (e non Hamaisi, come riportato in precedenza dai media israeliani) «era un terrorista operativo senior nel Campo di Jenin», sottolinea la nota dell'Idf.
Khamayseh era «responsabile di una serie di attacchi terroristici nell'area, incluso l'attacco a colpi di arma da fuoco avvenuto nella comunità di Hermesh nel maggio 2023, durante il quale è stato assassinato Meir Tamari», ricorda l'Idf aggiungendo che l'uomo era anche responsabile dell'attacco terroristico alla giunzione Efes, durante il quale molti civili israeliani sono rimasti feriti.
08:34
08:34
Il punto alle 08.00
Sirene di allarme stanno risuonando a più riprese da questa mattina segnalando la possibile infiltrazione di droni tra le comunità della Galilea e del nord di Israele. L'allerta è stata attivata, in particolare, a Kiryat Shmona, Metualla e in decine di comunità circostanti, secondo quanto riferisce The Times of Israel.
Le trattative per la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas sono state sospese. Lo ha annunciato l'emittente televisiva israeliana Kan 11. Secondo le fonti coinvolte nei colloqui – riferisce il canale televisivo – i mediatori di Egitto e Qatar hanno verificato l'impossibilità in questa fase di raggiungere un accordo con Israele. In dettaglio i colloqui si sono interrotti perché le parti non riescono ad accordarsi sulle condizioni per il rilascio degli ostaggi. «Le fonti hanno indicato che le differenze sono molto ampie, soprattutto sul termine "fine della guerra" e sulla richiesta di Israele di porre il veto sui nomi dei terroristi di cui Hamas potrebbe chiedere il rilascio» ha detto Kan 11.