Le ultime parole di Benedetto XVI: «Signore ti amo»

«Signore, ti amo». Sono queste le ultime parole che papa emerito Benedetto XVI avrebbe pronunciato prima di morire, due giorni fa, all'età di 95 anni. È stato un infermiere, stando a quanto riferisce Vatican News, a raccoglierle. «Benedetto XVI – racconta commosso il suo segretario, il vescovo Georg Gänswein - con un filo di voce, ma in modo ben distinguibile, ha detto, in italiano: "Signore ti amo!". Io in quel momento non c’ero, ma l’infermiere me l’ha raccontato poco dopo. Sono state le sue ultime parole comprensibili, perché successivamente non è stato più grado di esprimersi». Erano circa le 3 della mattina del 31 dicembre.
Dalle 9 di stamattina e fino a mercoledì, il feretro di Joseph Ratzinger sarà esposto nella basilica di San Pietro per l'omaggio dei fedeli. Sono migliaia le persone che si sono messe in fila: gruppi di religiosi e religiose, famiglie, persone singole. Tutti devono passare per i metal detector. Il Prefetto di Roma ha previsto che in tre giorni affluiranno almeno 30-35 mila persone quotidianamente.
Giovedì 5 gennaio 2023, alle ore 9.30, sul Sagrato della Basilica di San Pietro, papa Francesco presiederà la Santa Messa esequiale. Per la partecipazione in Piazza San Pietro non sono previsti biglietti. La previsione è di una presenza di 60 mila fedeli. Al termine della Celebrazione Eucaristica avranno luogo l’Ultima Commendatio e la Valedictio. Il feretro del pontefice emerito sarà portato nella Basilica di San Pietro e quindi nelle Grotte Vaticane per la tumulazione. Nel corso del Te Deum celebrato nella Basilica di San Pietro Papa Francesco ha dedicato alcune parole a Benedetto XVI: «Così nobile, così gentile. E sentiamo nel cuore tanta gratitudine: gratitudine a Dio per averlo donato alla Chiesa e al mondo; gratitudine a lui, per tutto il bene che ha compiuto, e soprattutto per la sua testimonianza di fede e di preghiera, specialmente in questi ultimi anni di vita ritirata».
Funerali «solenni ma sobri»
Quelli di Benedetto XVI saranno funerali «solenni ma sobri», così li ha definiti il portavoce vaticano Matteo Bruni sottolineando che il Papa emerito aveva espresso la volontà che si celebrassero nella semplicità. Funerali che saranno una novità sotto tutti i punti di vista. Così come la stessa definizione di «Papa emerito», coniata per Ratzinger e non (ancora) codificata. «Ora dovrà essere tutto formalizzato - ha spiegato a TeleTicino Markus Krienke, professore di Filosofia moderna e di etica sociale alla Facoltà di Teologia di Lugano e direttore della Cattedra Antonio Rosmini -. Quando si è dimesso, Ratzinger ha preso una decisione non solo per sé stesso ma per la Chiesa del futuro, perché è possibile che ci saranno altre dimissioni in futuro. Grazie a ciò che verrà formalizzato ora, in futuro non ci saranno più possibilità di fraintendimento e si potrà regolare in maniera più armonica la contemporaneità tra un papa e un papa emerito».
Papa Francesco, dal canto suo, in una recente intervista al giornale spagnolo ABC ha dichiarato: «Definire lo status giuridico di Papa emerito? No. Non l'ho toccato affatto, né mi è venuta l'idea di farlo. Ho la sensazione che lo Spirito Santo non ha interesse a che mi occupi di queste cose». Ma è molto probabile che nel prossimo futuro qualcuno in Curia si occuperà di normare una condizione che potrebbe diventare normale.
Le foto della salma
Ieri sono state divulgate le foto della salma nella cappella del Mater Ecclesiae, il monastero all'interno del Giardini Vaticani in cui Ratzinger si era ritirato dopo la rinuncia, il 28 febbraio 2013 (era papa dal 19 aprile 2005). Il Papa emerito indossa i paramenti liturgici rossi e la mitra, ma senza il pallio. Tra le mani un rosario. Il capo della Conferenza episcopale tedesca, Georg Baetzing, ha dichiarato: «Non era nato per il pubblico e per la scena. Era umile. E la Chiesa non ha avuto sempre la strada facile con lui». Georg Gaenswein, per quasi trent'anni segretario di Joseph Ratzinger, ha aggiunto, in un'intervista a Repubblica: «Gli ho parlato per la prima volta nel 1995, il 10 gennaio, 27 anni fa, qui in Vaticano nel Collegio Teutonico. Gli ho spiegato da dove venivo, cosa avevo fatto e quando ha sentito che ero stato sette anni all'Università di Monaco, il ghiaccio si è rotto. La mia prima impressione è indimenticabile: una personalità forte ma molto naturale. Mite ma molto, molto decisa. La parola scandalo certamente è un po' forte, ma vero è che durante il pontificato ci sono stati molti problemi. Ma è ovvio che, come direbbe Papa Francesco, il cattivo, il maligno, il diavolo non dorme. È chiaro, cerca sempre di toccare, di colpire dove i nervi sono scoperti, e fa più male». Krienke, nella sua intervista, ha parlato di un pontificato «ambiguo»: «Benedetto XVI ha messo alcuni punti saldi nella dottrina, voleva dialogare con tutti, ma sulla base di una salda definizione della fede. Ha cercato di radicare la fede cristiana salda in Europa. È rimasto sempre più un teologo che un governatore della Chiesa. Parlava di principi fondamentale non negoziabili».
«Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene - si legge nel testamento spirituale di Benedetto XVI, scritto in tedesco nell'estate del 2006 e mai cambiato -. A tutti quelli a cui abbia in qualche modo fatto torto, chiedo di cuore perdono. Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere! Ho vissuto le trasformazioni delle scienze naturali sin da tempi lontani e ho potuto constatare come, al contrario, siano svanite apparenti certezze contro la fede, dimostrandosi essere non scienza, ma interpretazioni filosofiche solo apparentemente spettanti alla scienza; così come, d’altronde, è nel dialogo con le scienze naturali che anche la fede ha imparato a comprendere meglio il limite della portata delle sue affermazioni, e dunque la sua specificità».
Giovedì il rito funebre sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook di Vatican News.