Lo studio

Leasing e fatture arretrate, i ticinesi sono i più indebitati

Secondo l’Ufficio di statistica nel nostro cantone sei persone su dieci vivono in un’economia domestica gravata da almeno un debito - Numeri più elevati rispetto al resto della Svizzera - Duric: «Un fenomeno trasversale»
© CdT / Chiara Zocchetti
Martina Salvini
09.01.2025 06:00

In Svizzera, quattro persone su dieci vivono in un’economia domestica con almeno una tipologia di debito, e una su sette con almeno due tipi debito. Numeri che in Ticino sono significativamente più alti. Nel nostro cantone, infatti, sei individui su dieci vivono in un’economia domestica gravata da almeno una tipologia di debito e una su quattro con due tipologie di debito. È partendo da questi dati che uno studio dell’Ufficio cantonale di statistica - attraverso i risultati dell’indagine sui redditi e sulle condizioni di vita (SILC) - ha cercato di far luce in primis sulle tipologie di debito più comuni, per sondare poi le ragioni e anche le categorie sociali più toccate dal fenomeno.

Nel dettaglio, l’USTAT ha preso in considerazione sette tipologie di debito: il leasing per veicoli; il piccolo credito o credito al consumo; l’acquisto a rate; il debito con la famiglia o gli amici che non vivono nell’economia domestica; l’ipoteca, tranne quella sull’abitazione principale; l’arretrato di pagamento; lo scoperto di conto o fattura di carta di credito insoluta. Secondo i dati del 2022, come detto, in Svizzera, il 40,9% delle persone vive in un’economia domestica con almeno un tipo di debito sui sette considerati. Quota che scende al 15,6% con almeno due tipi di debito e al 5,1% in presenza di almeno tre. In Ticino, le percentuali sono più elevate per tutti e tre gli indicatori: ammontando rispettivamente al 59,5%, al 25,3% e al 12,2%.

I debiti più comuni

Tra le tipologie di debito considerate, una delle più comuni è il leasing per l’auto. A livello nazionale si attesta al 14%, mentre da noi tocca addirittura il 35%. In Ticino, scrive l’USTAT, si tratta di «una pratica molto più diffusa, con una quota più che raddoppiata, e più elevata anche rispetto alle altre sei grandi regioni svizzere». Le ragioni? Almeno due. «Un più alto grado di motorizzazione in Ticino rispetto all’insieme della Svizzera». O, ancora, «una maggiore volontà di non gravare nell’immediato in modo importante sulla propria liquidità per l’acquisto di un veicolo». La percentuale registrata in Ticino non deve comunque allarmare. Anche perché, spiega l’USTAT, il leasing per veicoli «non è necessariamente legato a una situazione finanziaria difficile». Un discorso che vale anche per l’ipoteca sulla seconda casa, debito contratto dal 12,6% delle persone che vivono in un’economia domestica in Svizzera e dal 15,3% in Ticino. «Siamo consapevoli che la situazione in Ticino sia peggiore di quella nel resto della Svizzera», commenta al CdT Sara Duric della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie. «Va però anche detto - prosegue - che i dati dell’Indagine sui redditi e sulle condizioni di vita si basano su un campione piuttosto ridotto in Ticino, quindi rischiano di essere meno precisi». Detto ciò, evidenzia Duric, «c’è indebitamento e indebitamento: il leasing, così come l’ipoteca per la seconda casa, non necessariamente sono da considerare tipologie di indebitamento problematiche». Diverso, invece, è il caso degli arretrati di pagamento (soprattutto sulle imposte e sui premi di cassa malati) «che di solito sono legati a una situazione finanziaria difficile». Una realtà con la quale convive il 16,6% dei ticinesi, contro il 12,1% a livello nazionale. «Dal nostro osservatorio - spiega Duric - registriamo un aumento del numero di consulenze richieste, ma d’altro canto una certa stabilità a livello numerico. Verosimilmente, quindi, il lavoro di sensibilizzazione portato avanti negli ultimi anni sta funzionando e le persone sono facilitate nel chiedere aiuto».

Le ragioni per cui una persona si trova in una situazione di indebitamento possono essere varie. Secondo l’USTAT, «questa condizione può essere il risultato di una situazione finanziaria difficile, di una scelta di consumo azzardata e fuori portata». Oppure, «può essere il risultato di una scelta di consumo consapevole, come nel caso del leasing per veicoli».

Chi è più a rischio?

Lo studio prova anche a individuare le categorie più a rischio. Ad esempio, se si considera l’età, risultano essere più esposte all’indebitamento le persone sotto i 64 anni. Non solo. Sono più toccati gli stranieri (1 su 4) rispetto agli svizzeri (1 su 8), le famiglie con figli rispetto alle persone sole, chi si è fermatoalla scuola dell’obbligo (1 su 5) e i disoccupati (2 su 7). In realtà, osserva però Duric, «l’indebitamento è piuttosto un fenomeno trasversale, legato a momenti di transizione. Di riflesso, può riguardare le persone sole così come le famiglie, e i giovani allo stesso modo dei meno giovani». L’impegno del Cantone, spiega, «è rivolto soprattutto alla prevenzione e alla sensibilizzazione, delegando invece a terzi e associazioni l’attività di consulenza». In questo contesto, nel 2014, è nato il progetto Il franco in tasca, per contrastare l’indebitamento eccessivo. «Nel 2019 è stato poi consolidato con una serie di misure ordinarie che vanno dalla consulenza specializzata alla sensibilizzazione. Molto è stato fatto, ma ci sono alcuni elementi su cui occorre insistere». Soprattutto per quanto riguarda l’educazione finanziaria e quindi i giovani. «Dobbiamo trovare il modo di inserirla nei percorsi scolastici e formativi», dice Duric. «La gestione del denaro è un elemento fondamentale della nostra vita quotidiana, prima se ne inizia a parlare e meglio è».