Salute

Legionella in docce e piscine, com'è la situazione in Ticino?

Il Laboratorio cantonale preleva annualmente diversi campioni di acqua presso scuole, centri wellness, centri sportivi e alberghi – Nel 2022 notificati all'UFSP ben 88 casi di malattia del legionario
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Jenny Covelli
11.01.2024 18:00

Durante le ispezioni ufficiali delle docce pubbliche nei cantoni Grigioni e Glarona, una struttura su nove è stata bocciata per i livelli eccessivi di legionella nell'acqua. L'11% dei campioni ha superato fino a nove volte il valore massimo consentito di legionella. La comunicazione è arrivata una settimana fa dalla Cancelleria di Stato glaronese. Cosa significa e, soprattutto, come siamo messi in Ticino?

La legionellosi

La legionellosi è una grave infezione polmonare causata da determinati batteri del genere Legionella. Questi agenti patogeni, naturalmente presenti in ambienti acquatici e umidi, proliferano particolarmente bene in sistemi idrici in cui l'acqua non si rinnova costantemente (acqua stagnante) e la cui temperatura oscilla tra 25 °C e 45 °C (condotte dell’acqua, rubinetti, soffioni della doccia, vasche idromassaggio, installazioni di trattamento dell'aria, ecc.). La legionellosi viene trasmessa tramite l'inalazione di goccioline d'acqua (aerosol) contaminate da determinate specie di Legionella e si manifesta in varie forme, da quelle completamente asintomatiche, a sindromi febbrili (Febbre di Pontiac) fino (in casi rari) a polmoniti con rapido decorso ed elevata letalità (malattia del legionario).

Per evitare che questi batteri si moltiplichino nelle strutture sanitarie, l'acqua deve avere una temperatura minima di 60 gradi all'uscita dalla caldaia e di 55 gradi nelle tubazioni. La temperatura dell'acqua fredda deve invece essere inferiore a 25 gradi. La revisione della legge sulle derrate alimentari approvata dal Parlamento nel giugno 2014 ha permesso di disciplinare l’acqua destinata a entrare in contatto con il corpo umano che è da considerare alla stregua degli oggetti d’uso. Per le acque di docce e piscine pubbliche è stato fissato un valore massimo per l’insieme delle specie di Legionella. Il Laboratorio cantonale preleva annualmente diversi campioni di acqua da docce e piscine pubbliche con lo scopo di verificarne la conformità alle disposizioni di legge.

Dati in linea con gli anni precedenti

Nel 2022 sono stati prelevati 37 campioni da docce e 1 campione da idromassaggi presso scuole, centri wellness, centri sportivi e alberghi, per un totale di 33 attività distribuite su tutto il Ticino. Tre campioni (8%) di acqua da docce sono risultati non conformi all’Ordinanza del DFI sull’acqua potabile e sull’acqua per piscine e docce accessibili al pubblico (OPPD) per il parametro Legionella. In un caso è stata riscontrata una contaminazione massiccia (valori di Legionella superiori a 10.000 UFC/L); in queste situazioni viene imposto il divieto di utilizzo della doccia.

Anche nel 2023 è stata eseguita la campagna annuale. Il rapporto è in fase di finalizzazione e sarà pubblicato fra una decina di giorni. I risultati – fa sapere il Laboratorio cantonale – sono comunque in linea con gli anni precedenti.

La Legionellosi è una malattia infettiva a dichiarazione obbligatoria per la quale è prevista una raccolta di informazioni che include anche i possibili luoghi di esposizione che il paziente ha frequentato durante il periodo di incubazione della malattia. Qualora il paziente avesse frequentato strutture con docce accessibili al pubblico, quali ad esempio alberghi, case di riposo o ospedali, questo viene segnalato al Laboratorio cantonale. Che precisa: «È raro che vi sia un chiaro collegamento fra un caso clinico e una di queste strutture. Nel 2023 non abbiamo avuto nessun caso clinico per il quale è stato possibile stabilire in modo conclusivo il nesso causale con una struttura con docce accessibili al pubblico. Questo, soprattutto pensando alle strutture che ospitano persone più a rischio quali ospedali e case di riposo, è indice di una gestione globalmente corretta di questi impianti».

Gli interventi

Cosa succede dopo i controlli effettuati nelle strutture ticinesi? Il risultato di un campione d’acqua di docce non conforme per la Legionella viene contestato al responsabile della struttura, al quale viene anche richiesto di implementare azioni correttive adeguate. Queste possono variare a seconda del livello e del tipo di contaminazione. In caso di una contaminazione puntuale che riguarda una singola doccia, può essere sufficiente smontare e pulire la rubinetteria, sostituendo possibilmente i materiali problematici. In caso di contaminazione sistemica (Legionella presente sia all’utenza sia nella parte centrale dell’impianto), può essere necessario procedere con uno shock termico dell’impianto. È inoltre fondamentale che venga rivista in modo critico l’implementazione del proprio concetto di autocontrollo. In casi gravi, in particolare dove vengono rilevate significative mancanze nell’autocontrollo, oltre alla procedura amministrativa può essere aperta anche una procedura penale (multa) nei confronti della persona responsabile.

Quanto è diffusa la legionellosi

Dopo una stagnazione nel 2019 e una riduzione nel 2020, nel 2021 e nel 2022 i casi di malattia del legionario sono nuovamente aumentati in Svizzera, fa sapere l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP). Ne sono stati notificati 602; 6,9 casi ogni 100.000 abitanti, il valore più alto mai registrato. «Il Ticino rimane il cantone con il tasso di dichiarazione nettamente più elevato (21,5 casi ogni 100.000 abitanti)». A titolo di paragone, nel 2021 il tasso di dichiarazione medio della malattia del legionario nei Paesi dell’UE si è attestato a 2,4 casi per 100.000 abitanti.

Come detto, il Laboratorio cantonale viene informato qualora un paziente abbia soggiornato durante il periodo di incubazione della malattia in una struttura con docce accessibili al pubblico. A dipendenza della tipologia di struttura e del caso, può essere eseguita immediatamente un’ispezione oppure si procede con una richiesta dei documenti del controllo autonomo. Qualora dovesse emergere che la struttura è responsabile del contagio, questa verrebbe denunciata al Ministero pubblico. «Fino ad ora questo non è mai stato il caso».

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