L'entusiasmo per Threads è già svanito?
La domanda, a metà dicembre, era sorta spontanea. Ma allora, com'è questo Threads? Già, com'è? A poco più di un mese di distanza, possiamo dare una prima risposta: la (nuova) creatura di Mark Zuckerberg non ha rivoluzionato il mondo dei social. Non ancora, perlomeno. Anche se, a questo punto, è lecito chiedersi se mai lo farà. Approdata in Europa lo scorso 14 dicembre, dopo un lungo e per certi versi tormentato iter per soddisfare le condizioni, stringenti, dell'Unione Europea in termini di protezione dei dati, l'App di Meta è stata preceduta dalla sua stessa fama e da non poche aspettative. Il motivo? Mesi prima, in occasione del lancio negli Stati Uniti, aveva raggiunto i cento milioni di utenti in meno di cinque giorni. Dimostrando di poter essere, davvero, il rivale di X, la piattaforma di Elon Musk in equilibrio, precario, fra cambiamenti repentini e disinformazione.
In realtà, l'idillio fra gli americani e Threads è durato poco, troppo poco. Dati alla mano, il tempo dedicato al social di Zuckerberg, dopo un mese, era calato dell'85% rispetto ai primi giorni. A calare, ancora, erano stati anche gli utenti attivi. Se è vero che, a gennaio, gli utenti totali hanno raggiunto quota 160 milioni, è altrettanto vero che la crescita ha rallentato, e di molto, nel corso dei mesi. Non solo: il grosso delle iscrizioni è arrivato a luglio, il mese di lancio in America. Piccolo particolare: la crescita a livello di utenti è stata favorita dalla possibilità di entrare in Threads direttamente usando il proprio account di Instagram. A mancare, ora, è la cosiddetta fidelizzazione.
Il problema di Threads, secondo gli esperti, è che (a ben vedere) non è una novità. È uguale a X, di cui dovrebbe essere il rivale più accreditato, e l'algoritmo che lo governa non sembra diverso rispetto alle altre piattaforme. Anzi, l'interscambiabilità con Instagram fa sì che le nostre attività sull'altra piattaforma targata Meta abbiano effetti su ciò che ci viene proposto, in taluni casi propinato, su Threads. Che, sin dai primi vagiti, soffre degli stessi problemi di X. Ci sono i bot, c'è il linguaggio d'odio e ci sono contenuti che magari creano engagement ma che difficilmente possono definirsi di qualità. Al riguardo, il capo di Instagram Adam Mosseri ha rivelato che Threads non potenzierà news e contenuti politici. Distanziandosi, in questo senso, dal primissimo Twitter. Alcuni analisti, su questo aspetto, concordano nell'affermare che il successo di Threads, alla fine, dipenderà più dalle difficoltà cui è confrontato X che dalla capacità, propria, di imporsi come alternativa al social di Elon Musk.