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L’Europa intende rafforzare le sanzioni contro la Russia: teme il ritorno di Trump

I funzionari dell'UE pensano a nuove misure restrittive contro Mosca: «Se Trump dovesse revocarle, l'Europa deve essere preparata a isolare la Russia»
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Red. Online
25.10.2024 15:45

I funzionari europei si starebbero preparando a rafforzare le sanzioni contro la Russia, temendo che un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca possa indebolire gli sforzi occidentali di isolare Mosca. Lo riporta in esclusiva la Reuters citando diplomatici a conoscenza delle discussioni interne. I colloqui tra funzionari dell'UE si concentrerebbero su diverse iniziative volte a garantire che le misure restrittive europee restino in vigore a lungo termine, rafforzandole attraverso un'applicazione più rigorosa. Anche se Washington dovesse allentare la presa sulla Russia.

Tra i possibili provvedimenti figurerebbero clausole «onnicomprensive» per identificare e bloccare le spedizioni di merci sospette destinate alla Russia e limitazioni più ampie al trasporto di petrolio, nonché discussioni sulla eliminazione dell’obbligo di ribadire regolarmente, ogni 6 mesi, il congelamento degli asset della Banca centrale russa. Gli intervalli di sei mesi passerebbero a 36 mesi.

Alcuni Stati membri inoltre starebbero lavorando ad una clausola da applicare ai beni destinati al campo di battaglia e ad altre esportazioni vietate. La misura in questione consentirebbe ai funzionari doganali di bloccare le spedizioni qualora la destinazione sembrasse sospetta, come ad esempio  per il passaggio di merci attraverso la Russia per raggiungere i paesi dell'Asia centrale.

Gli Stati membri dell'UE starebbero tenendo discussioni preliminari sulla forma del 15° pacchetto di sanzioni, dopo mesi di stallo da quando l’Ungheria di Viktor Orban ha assunto la presidenza dallo scorso primo luglio.

Nel mirino anche le navi e i beni militari

Nello specifico, si prevede che almeno 45 navi vengano aggiunte alla lista delle sanzioni UE, dopo il recente allarme sulle imbarcazioni della flotta ombra che sversano petrolio nei mari di tutto il mondo. I funzionari occidentali ritengono che prendere di mira petroliere specifiche sia il modo migliore per ridurre le entrate russe. La Commissione europea vorrebbe poi limitare ulteriormente le altre importazioni di energia dalla Russia, tra cui quelle di gas naturale liquefatto.

Infine, l'UE vorrebbe estendere l'uso della «clausola no Russia», obbligando le filiali delle aziende europee nei Paesi terzi a vietare la riesportazione in Russia di determinati beni, compresi quelli a duplice uso per scopi militari, nonché munizioni e armi da fuoco.

Timori per la presidenza Trump

Tom Keatinge del think tank Royal United Services Institute (RUSI) ha dichiarato alla Reuters che i decisori politici europei stanno preparando «sanzioni europee autonome, considerando la possibilità di una presidenza Trump. Se Trump dovesse revocare le sanzioni statunitensi alla Russia, gli europei dovranno essere molto più energici nelle azioni di contrasto e non potranno più nascondersi dietro allo Zio Sam», ha commentato il direttore del Centre for Finance and Security del RUSI.

Durante la sua campagna elettorale, l'ex presidente USA ha lasciato intendere che avrebbe interrotto o rallentato drasticamente gli aiuti militari all'Ucraina se avesse vinto le elezioni del 5 novembre. Trump ha spesso elogiato la sua amministrazione 2017-2021 per aver imposto sanzioni contro il gasdotto Nord Stream II, ma non ha mai chiarito la sua posizione su future misure restrittive contro la Russia, affermando semplicemente di voler raggiungere un accordo di pace con Mosca.

I funzionari europei temono che un'inversione di rotta degli USA nei confronti della Russia possa vanificare gli sforzi occidentali di isolare Mosca.

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