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Liberati da Hamas tre ostaggi israeliani

Eli Sharabi, Ohad ben Ami e Or Levy sono stati consegnati alla Croce Rossa – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Liberati da Hamas tre ostaggi israeliani
Red. Online
08.02.2025 08:00
21:57
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Le confidenze degli ostaggi

I tre ostaggi israeliani rilasciati oggi da Hamas e apparsi al mondo emaciati e molto provati mangiavano poco, erano sempre scalzi e potevano lavarsi poco o niente. Lo scrive il Times of Israel citando dichiarazioni confidenziali dei parenti raccolte da Channel 12.

E così il 34enne Or Levy ha detto di essere rimasto a piedi nudi per 491 giorni, indossando una paio di calzature solo oggi, per la rima volta. La prima doccia l'ha potuta fare dopo mesi e l'espletazione dei bisogni corporei, all'interno dei tunnel-prigione, era consentita solo due volte al giorno, ad orari stabiliti.

Levy in prigionia ha perso circa 20 chili. Ma la sua testimonianza concorda con quella di Ohad Ben Ami e di Eli Sharabi, che a volte venivano nutriti con un quarto di pita - il pane arabo piatto - al giorno.

21:32
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L'IDF si prepara a lasciare le ultime posizioni nel Corridoio di Netzarim

L'IDF si prepara a ritirarsi durante la notte dalle sue ultime posizioni nel Corridoio di Netzarim, nel centro di Gaza, come parte dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. Lo scrive il Times of Israel.

Le forze israeliane si erano ritirate dalle loro posizioni nella porzione settentrionale del Corridoio di Netzarim la scorsa settimana, quando Israele ha permesso ai gazawi sfollati di tornare al nord della Striscia a piedi lungo la strada costiera e con i veicoli lungo la strada Salah a-Din.

L'IDF ha mantenuto alcune postazioni sul lato orientale della strada Salah a-Din, più vicino al confine con Israele.

Secondo l'accordo, al giorno 21 del cessate il fuoco, Israele si ritirerà dall'intero corridoio che divide la Striscia e manterrà solo una presenza in una zona cuscinetto che non superi circa un chilometro dentro Gaza. Le forze israeliane sono ancora schierate nel Corridoio di Filadelfia, l'area di confine tra Egitto e Gaza. Secondo l'accordo, Israele dovrà completare il suo ritiro dal Corridoio di Filadelfia entro il giorno 50 del cessate il fuoco.

19:39
19:39
Due dei tre ostaggi in pessime condizioni

Due dei tre ostaggi israeliani rilasciati da Hamas, Or Levy ed Eli Sharabi, sono tornati da Gaza in «pessime» condizioni di salute, ha affermato l'ospedale in cui stanno ricevendo cure.

«Le conseguenze di 491 lunghi giorni di prigionia sono evidenti sui due rimpatriati arrivati oggi e le loro condizioni mediche sono pessime. Questa è la quarta volta nell'attuale contesto che riceviamo rimpatriati e la situazione è più grave questa volta», ha detto ai giornalisti Yael Frenkel Nir, direttore dell'ospedale Sheba.

In precedenza, nel corso della cerimonia per il rilascio dei tre ostaggi a Gaza questa mattina, Eli Sharabi è stato costretto a parlare sul palco prima di essere consegnato ai funzionari della Croce Rossa. Secondo quanto riporta il Times of Israel, a una domanda in ebraico di un miliziano di Hamas su come si sentisse, Sharabi risponde al microfono di essere «molto, molto felice oggi di tornare dalla mia famiglia e dai miei amici, da mia moglie e dalle mie figlie», senza sapere ancora che la donna e le due adolescenti sono state uccise dai terroristi nell'attacco del 7 ottobre 2023. Sharabi è stato informato solo oggi della morte della moglie e le figlie, incontrando la sorella e la madre dopo essere tornato in Israele.

Anche gli altri due ostaggi rilasciati oggi, Ohad Ben Ami e Or Levy, sono stati costretti a parlare sul palco, portando con sé gli ormai onnipresenti certificati del loro rilascio prima di essere consegnati alla Croce Rossa. Considerata come propaganda di Hamas, la maggior parte dei media israeliani non ha riportato cosa è stato fatto dire ai tre uomini.

19:16
19:16
Netanyahu conferma l'invio di una delegazione a Doha

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha confermato che invierà una delegazione a Doha per colloqui sulla tregua in corso. Lo ha affermato il suo ufficio, in seguito al completamento di un quinto scambio di prigionieri.

«Netanyahu ha ordinato l'invio di una delegazione di negoziazione a Doha per discutere i dettagli tecnici dell'accordo», ha affermato il suo ufficio in una dichiarazione, aggiungendo che al suo ritorno in Israele da Washington, Netanyahu «terrà una riunione del gabinetto di sicurezza in merito ai negoziati per la seconda fase dell'accordo di rilascio degli ostaggi».

In un videomessaggio diffuso dal suo ufficio, il premier israeliano ha promesso di sradicare il movimento islamista palestinese Hamas dalla Striscia di Gaza e di riportare indietro tutti gli ostaggi israeliani. «Elimineremo Hamas e riporteremo indietro i nostri ostaggi. Questo è l'ordine. Ed è quello che faremo», ha dichiarato Netanyahu.

Secondo una fonte sentita dall'emittente saudita Al Arabiya, il Cairo ha ricevuto un messaggio da Israele che conferma l'impegno di Tel Aviv nei confronti dell'accordo di pace.

Secondo la stessa fonte, l'Egitto avrebbe messo in guardia Israele dal porre restrizioni al ritorno dei palestinesi nella Striscia dopo le cure ricevute al Cairo.

Intanto, una delegazione israeliana di alto livello ha lasciato questo pomeriggio la capitale egiziana per Tel Aviv con un aereo privato, dopo colloqui con i mediatori sulle modalità della seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco. Lo riferiscono fonti aeroportuali egiziane.

La delegazione che sarà inviata a Doha includerà Gal Hirsch, che si occupa della questione dei rapiti e degli scomparsi per conto di Netanyahu, e rappresentanti del Mossad, dello Shin Bet e dell'Idf. La fonte ha aggiunto che quando Netanyahu tornerà in Israele da Washington, si riunirà con il gabinetto di sicurezza per discutere i negoziati per la seconda fase dell'accordo di rilascio degli ostaggi.

Nel frattempo, bombe e proiettili inesplosi sepolti tra le rovine di Gaza potrebbero uccidere o ferire, in futuro, migliaia di persone nel territorio palestinese devastato dalla guerra: lo afferma un'organizzazione umanitaria, «Handicap International-Humanity & Inclusion», osservando che il volume di ordigni sganciati su Gaza durante 15 mesi di conflitto tra Israele e Hamas è stato «sbalorditivo».

Secondo l'esperto di sminamento dell'organizzazione, Simon Elmont, «la quantità di ordigni sparati è enorme», tenendo conto del fatto che «tra il nove e il 13 percento delle munizioni non esplode all'impatto iniziale». «Saranno decine di migliaia di ordigni inesplosi, questo è sicuro», ha aggiunto. Gran parte dei quali, ha spiegato, «si trova principalmente tra le macerie e sotto la superficie di Gaza».

18:21
18:21
Kallas: «Mi congratulo vivamente con il Libano per la formazione di un nuovo governo»

«Mi congratulo vivamente con il Libano per la formazione di un nuovo governo e auguro al Primo Ministro Nawaf Salam e all'intero esecutivo il pieno successo nel realizzare le aspirazioni del popolo libanese». Lo dichiara l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas in una nota.

«Mi congratulo - aggiunge - in particolare con Youssef Rajji per la sua nomina a Ministro degli Affari Esteri e degli Emigrati e attendo con ansia di confrontarmi con lui. L'Ue ribadisce il suo fermo sostegno al popolo libanese e, in particolare, alla ricostruzione di istituzioni statali in grado di svolgere la propria missione al servizio di tutti i cittadini. Siamo pronti a sostenere il nuovo governo nel portare avanti un'agenda orientata alle riforme e al futuro e a rilanciare il partenariato Ue-Libano, anche attraverso la convocazione di un Consiglio di associazione quest'anno».

Intanto, l'esercito libanese ha dichiarato di aver risposto a spari provenienti dal lato siriano del confine, due giorni dopo che le nuove autorità di Damasco avevano annunciato di aver avviato operazioni contro i trafficanti nella zona. Seguendo le direttive del presidente libanese Joseph Aoun, «il comando dell'esercito ha ordinato alle unità militari dispiegate ai confini settentrionali e orientali di rispondere alle fonti di fuoco lanciate dal territorio siriano», ha affermato l'esercito, specificando che queste unità avevano «iniziato a reagire».

17:24
17:24
Israele conferma gli impegni per gli accordi di pace

Secondo una fonte sentita dall'emittente saudita Al Arabiya, il Cairo ha ricevuto un messaggio da Israele che conferma l'impegno di Tel Aviv nei confronti dell'accordo di pace.

Secondo la stessa fonte, l'Egitto avrebbe messo in guardia Israele dal porre restrizioni al ritorno dei palestinesi nella Striscia dopo le cure ricevute al Cairo.

Intanto, una delegazione israeliana di alto livello ha lasciato questo pomeriggio la capitale egiziana per Tel Aviv con un aereo privato, dopo colloqui con i mediatori sulle modalità della seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco. Lo riferiscono fonti aeroportuali egiziane.

Un'altra delegazione israeliana partirà per il Qatar per discutere i «dettagli tecnici» dell'accordo di cessate il fuoco su ordine del premier Benyamin Netanyahu. Lo scrive Haaretz citando una fonte politica.

La delegazione includerà Gal Hirsch, che si occupa della questione dei rapiti e degli scomparsi per conto di Netanyahu, e rappresentanti del Mossad, dello Shin Bet e dell'Idf. La fonte ha aggiunto che quando Netanyahu tornerà in Israele da Washington, si riunirà con il gabinetto di sicurezza per discutere i negoziati per la seconda fase dell'accordo di rilascio degli ostaggi.

Nel frattempo, bombe e proiettili inesplosi sepolti tra le rovine di Gaza potrebbero uccidere o ferire, in futuro, migliaia di persone nel territorio palestinese devastato dalla guerra: lo afferma un'organizzazione umanitaria, «Handicap International-Humanity & Inclusion», osservando che il volume di ordigni sganciati su Gaza durante 15 mesi di conflitto tra Israele e Hamas è stato «sbalorditivo».

Secondo l'esperto di sminamento dell'organizzazione, Simon Elmont, «la quantità di ordigni sparati è enorme», tenendo conto del fatto che «tra il nove e il 13 percento delle munizioni non esplode all'impatto iniziale». «Saranno decine di migliaia di ordigni inesplosi, questo è sicuro», ha aggiunto. Gran parte dei quali, ha spiegato, «si trova principalmente tra le macerie e sotto la superficie di Gaza».

16:57
16:57
«Grave malnutrizione nei tre ostaggi liberati da Hamas»

Hagar Mizrahi, funzionaria del ministero della Salute israeliano, ha dichiarato che i tre ostaggi liberati oggi soffrono di grave malnutrizione e hanno perso molto peso. Lo riporta il Times of Israel.

«Queste sono scene difficili», ha detto Mizrahi, in una conferenza stampa dall'ospedale Ichilov di Tel Aviv, dove due degli ostaggi rilasciati stanno iniziando la loro convalescenza. In ogni caso, i medici erano anche «emozionati nel vederli camminare sulle loro gambe, eretti e fieri», ha aggiunto la funzionaria.

15:16
15:16
Gaza: arrivati più di 100 palestinesi liberati da Israele

Più di cento palestinesi rilasciati da Israele nel quinto giorno di scambio di prigionieri sono arrivati nella Striscia di Gaza, dove sono stati accolti da folle festanti. Lo riferisce l'Afp sul posto.

I gazawi liberati sono tra i 183 prigionieri rilasciati da Israele in cambio di tre ostaggi liberati da Hamas.

15:15
15:15
Hamas: «La vittoria assoluta di Netanyahu è un'illusione»

La «vittoria assoluta» di Netanyahu è un'«illusione infranta», secondo le Brigate Qassam, che, dopo la liberazione dei tre ostaggi israeliani, hanno diffuso una lunga dichiarazione, di cui riferisce Al Jazeera, unica emittente autorizzata a riprendere le immagini del rilascio.

«Il nostro popolo palestinese, con il suo grande raduno attorno alla resistenza e alla sfida all'occupazione, conferma il suo rifiuto di tutti i progetti di sfollamento e occupazione di Trump e la sua ferma determinazione a ostacolarli» - si legge nella nota -. La «vittoria assoluta che il criminale Netanyahu e il suo esercito hanno cercato per 471 giorni sono illusioni che sono state infrante per sempre sulla terra di Gaza».

Hamas, commentando le accuse di maltrattamenti ai danni degli ostaggi, afferma che «la nostra resistenza ha aderito ai valori umani e alle disposizioni del diritto umanitario internazionale nel suo trattamento dei prigionieri e ha compiuto grandi sforzi per preservare le loro vite nonostante i bombardamenti sionisti e i tentativi del criminale di guerra Netanyahu di prenderli di mira e liquidarli».

14:30
14:30
Hamas accusa: «Israele impone una lenta morte ai detenuti»

Hamas ha accusato Israele di imporre una «morte lenta» ai prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, dopo che sette detenuti liberati oggi sono stati ricoverati in ospedale.

«Il fatto che sette prigionieri siano stati trasferiti in ospedale subito dopo il loro rilascio riflette le aggressioni sistematiche e i maltrattamenti dei nostri prigionieri da parte delle autorità carcerarie israeliane», ha affermato Hamas in una dichiarazione, aggiungendo che questo «fa parte della politica del governo estremista israeliano, che persegue la lenta uccisione dei prigionieri all'interno delle carceri».

13:46
13:46
Herzog: «I tre ostaggi liberati? Ecco come appare un crimine contro l'umanità»

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha parlato di «crimine contro l'umanità» commentando le immagini dei tre ostaggi israeliani ripresi sul palco di Hamas e apparsi fisicamente provati, rilasciati questa mattina.

«Ecco come appare un crimine contro l'umanità! - ha scritto Herzog su X -. Il mondo intero deve guardare direttamente Ohad, Or ed Eli, che tornano dopo 491 giorni di inferno, affamati, emaciati e addolorati, sfruttati in uno spettacolo cinico e crudele da vili assassini. Ci consola il fatto che vengano restituiti vivi alle braccia dei loro cari».

Herzog ricorda l'angoscia dell'attesa dei familiari dei tre ostaggi liberati oggi e conclude: «Portare a termine l'accordo sugli ostaggi è un dovere umanitario, morale ed ebraico. È essenziale riportare indietro tutte le nostre sorelle e fratelli».

12:23
12:23
Gaza: bus di detenuti palestinesi lascia la prigione di Ofer

Un autobus carico di prigionieri palestinesi ha lasciato la prigione israeliana di Ofer, nella Cisgiordania occupata, a mezzogiorno ora locale, nell'ambito dello scambio concordato con gli ostaggi israeliani rilasciati da Gaza, ha osservato un giornalista dell'Afp.

Israele deve liberare un totale di 183 prigionieri palestinesi, ha annunciato ieri la ong Palestinian Prisoners Club. Tra i prigionieri ci sono «18 condannati all'ergastolo, 54 condannati a pene severe e 111 arrestati a Gaza dopo il 7 ottobre», ha spiegato la ong.

10:38
10:38
Liberati i tre ostaggi israeliani

Hamas ha liberato i tre ostaggi israeliani Eli Sharabi, Ohad ben Ami e Or Levy. Lo mostrano le immagini in diretta delle tv internazionali sul posto.

I tre sono stati consegnati alla Croce rossa, per poi essere trasferiti alle forze dell'esercito (Idf) e della sicurezza (Isa) nella Striscia di Gaza, ha spiegato la stessa Idf su Telegram.

Una volta in territorio israeliano, i tre «saranno sottoposti a una valutazione medica iniziale», prosegue il comunicato.

«I comandanti e i soldati delle Forze di Difesa Israeliane salutano e abbracciano gli ostaggi rientrati nel loro viaggio verso lo Stato di Israele - conclude la nota -. L'Unità del portavoce dell'Idf chiede a tutti di rispettare la privacy degli ostaggi rientrati e delle loro famiglie».

In precedenza gli ostaggi erano saliti sul palco allestito da Hamas, affiancati da miliziani armati e a volto coperto. Un funzionario della Croce Rossa e un funzionario di Hamas avevano poi firmato il documento per il rilascio.

10:34
10:34
Idf pronto al quinto scambio con Hamas

L'aeronautica militare israeliana ha completato i preparativi per l'accoglienza degli ostaggi di ritorno in Israele dalla Striscia di Gaza, secondo quanto afferma l'Idf in una nota.

Le forze di Difesa israeliane hanno anche diffuso un video che mostra il decollo degli elicotteri che porteranno i tre ostaggi Eli Sharabi, Or Levy e Ohad Ben Am, negli ospedali nel centro di Israele.

Un controllo iniziale delle loro condizioni di salute avverrà presso una struttura militare vicino al confine di Gaza, secondo i media israeliani.

08:00
08:00
Il punto alle 8.00

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres hanno ribadito la loro opposizione a qualsiasi proposta volta a sfollare i palestinesi da Gaza e hanno confermato il loro sostegno alla soluzione dei due Stati. Ne dà notizia il sito del network satellitare qatariota al Jazeera.

Secondo un comunicato della Presidenza egiziana, al Sisi e Guterres hanno anche discusso in una telefonata «gli sforzi dell'Egitto per il rispetto del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e dello scambio di prigionieri e per facilitare l'accesso degli aiuti umanitari a Gaza». Hanno inoltre sottolineato l'importanza di avviare rapidamente il processo di ricostruzione a Gaza per ripristinare la normalità nell'enclave palestinese, contrariamente ai piani di sfollamento.