L'industria elvetica un po' più ottimista
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Il morale delle industrie in Svizzera ha conosciuto un leggero miglioramento in febbraio, ma non tanto da far mirare a una crescita del fatturato a breve termine. La fiducia rimane alta nel terziario, nonostante una leggera perdita di slancio.
L'indice PMI dei responsabili degli acquisti industriali, stilato dall'associazione di categoria Procure.ch e analizzato da UBS, è salito di 2,1 punti a 49,6, a un pelo dalla soglia di crescita fissata a 50, si legge in un comunicato odierno.
Con 56,8 punti, l'ottimismo nel settore dei servizi rimane a livelli elevati, dopo aver raggiunto il culmine a 57,2 punti in gennaio.
Gli economisti consultati dall'agenzia AWP miravano in media su valori fra 48,0 e 48,6 punti per l'industria e fra 53,0 e 55,0 per il terziario.
La maggioranza degli intervistati assicura di non essere stata colpita da barriere commerciali nel corso degli ultimi dodici mesi. I timori in materia sono però esplosi nell'industria, con il 55% che si aspetta un aumento di tali ostacoli.
La versione svizzera dell'indice PMI si inserisce in una tradizione nata negli Stati Uniti che risale ai primi decenni del secolo scorso: è stato infatti nel 1931 che la National Association of Purchasing Management (NAPM) raccolse per la prima volta i dati degli acquisti. Oggi in tutto il mondo il PMI figura fra gli indicatori economici più seguiti per tastare il polso allo stato di un'economia.