Salute

«L'influenza maschile» non esiste

Periodicamente vengono pubblicati studi sull'argomento, l'ultimo è dei ricercatori austriaci: non c'è un «raffreddore maschile», ma è vero che le donne si riprendono più rapidamente
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Red. Online
02.01.2023 15:52

«Man flu is not a thing». Uomini di tutto il mondo, tremate. «L'influenza maschile» non esiste. Il mito è stato sfatato da uno studio scientifico pubblicato sul Journal of Psychosomatic Research, realizzato dai ricercatori dell’Università di Medicina di Innsbruck in collaborazione con l'istituto di psicologia e l'istituto di ricerche riabilitative di Vienna. «"Influenza maschile" è un termine popolare per descrivere l'ipersensibilità alla rinosinusite acuta (ARS) negli uomini. Nonostante la convinzione ben presente nella cultura pop, i dati empirici sulle differenze specifiche di genere sono scarsi». In poche parole, gli uomini non hanno affatto sintomi peggiori delle donne.

Eppure, periodicamente, la teoria torna a farsi sentire. Inizio 2016. Sull'American Journal of Physiology viene pubblicato uno studio dei ricercatori del Johns Hopkins University: gli estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili, avrebbero effetti anti virali contro l’influenza. Questo potrebbe spiegare come mai gli uomini accusino maggiormente i sintomi dell’influenza quando si ammalano. Dicembre 2017. Commentando l’indagine pubblicata in un’edizione speciale del British Medical Journal, Kyle Sue, medico della Memorial University of Newfoundland di Terranova, scrive che i maschi potrebbero avere una risposta immunitaria più debole ai virus che causano l’influenza o i comuni raffreddori. Veniva citata anche un’indagine del 2008 secondo cui la risposta immunitaria delle donne al vaccino per l’influenza era più forte rispetto a quella degli uomini (erano stati prodotti più anticorpi contro il virus contenuto in minima percentuale nel preparato). Sue aveva però precisato: «Il concetto di influenza maschile, per come viene considerato, è scorretto. I maschi potrebbero non esagerare i sintomi, ma disporre di risposte immunitarie più deboli ai virus respiratori che conducono a una più ampia morbosità e mortalità se paragonate a quella femminile».

«Le donne si riprendono più rapidamente»

I ricercatori austriaci negano l’esistenza di un «raffreddore maschile», chiarendo che «gli uomini non hanno affatto sintomi peggiori delle donne». Gli scienziati sembrano però riconoscere una superiorità al genere femminile nel recuperare più rapidamente le condizioni di salute ottimali. Il gruppo di esperti ha osservato il decorso dei sintomi in 113 persone (il 56% erano donne) nei primi otto giorni dall’infezione. Sintomi che sono stati valutati «sia soggettivamente (autovalutazione da parte dei pazienti), sia oggettivamente (valutazione da parte di un medico)».

Sebbene non siano state riscontrate differenze significative nei sintomi (naso chiuso o che cola, mal di testa, brividi, insonnia), «le donne si sono riprese molto più rapidamente, sia in termini di gravità dei sintomi valutati dal medico, sia in termini di gravità dei sintomi riferiti dai pazienti». Aspetto che viene ricondotto all’interazione degli ormoni sessuali con il sistema immunitario. La letteratura scientifica pubblicata finora ha dimostrato come le donne siano in grado di produrre meglio gli anticorpi, con il conseguente aumento dell’attività immunitaria e quindi di difesa più rapida ed efficace contro le infezioni. Tornando allo studio pubblicato sette anni fa, le cellule nasali femminili risponderebbero agli ormoni estrogeni attraverso recettori specifici e questa azione ormonale ridurrebbe la replicazione del virus dell'influenza. Le cellule maschili non sarebbero invece in grado di godere dell'effetto protettivo degli estrogeni e quindi il virus dell'influenza si replicherebbe più velocemente al loro interno. Sulla questione, però, i ricercatori di Innsbruck chiariscono: «La differenza di genere nella sintomatologia dovrebbe essere attentamente valutata, il rischio è un vero e proprio stigma del disagio dei sintomi basato sulle percezioni di genere».