News
La diretta
Lo ha detto un alto dirigente dell’amministrazione statunitense – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
19:21
19:21
«I russi hanno attaccato la regione di Odessa»
«Le truppe russe hanno attaccato la regione di Odessa dalla Crimea temporaneamente occupata con tre missili balistici». Lo hanno reso noto le forze ucraine di difesa del sud, lo riporta l'Ukrainska Pravda.
12:16
12:16
Krasikov è un agente dei servizi di sicurezza russi
Il Cremlino ha confermato che Vadim Krasikov, liberato ieri nello scambio di prigionieri tra Mosca e Paesi occidentali, è un agente del servizio di sicurezza federale russo Fsb. Lo riporta l'agenzia Interfax.
Krasikov era stato condannato all'ergastolo in Germania con l'accusa di aver ucciso un ex comandante indipendentista ceceno a Berlino.
07:13
07:13
Gershkovich ha chiesto un'intervista a Putin in istanza di grazia
Nell'istanza di grazia a Vladimir Putin - una formalità prevista nello scambio di prigionieri tra Usa, Russia e altri paesi - il reporter del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, ha aggiunto a pie' di pagina una richiesta di intervista allo zar. Lo riporta il Wsj.
Non è dato sapere se Putin abbia risposto o letto la richiesta.
07:12
07:12
Trump attacca l'accordo su prigionieri e insinua pagamenti
Donald Trump attacca su Truth l'accordo per lo scambio di prigionieri tra Usa, Russia e altri Paesi, insinuando che sia sfavorevole a Washington e che siano stati pagati soldi, cosa che «è un cattivo precedente per il futuro». L'accusa viene lanciata anche se la circostanza è stata esclusa dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
«Quando pubblicheranno - chiede in un post - i dettagli dello scambio di prigionieri con la Russia? Quante persone prendiamo rispetto a loro? Li stiamo anche pagando in contanti? Ci stanno dando soldi (per favore cancellate questa domanda, perché sono sicuro che la risposta è no)? Stiamo liberando assassini, killer o delinquenti? Sono solo curioso perché non facciamo mai buoni affari, in niente, ma soprattutto negli scambi di ostaggi. I nostri 'negoziatori' sono sempre un imbarazzo per noi!».
«Ho riportato a casa molti ostaggi - prosegue - e non ho dato un soldo al Paese avversario. Farlo è un brutto precedente per il futuro. È così che dovrebbe essere, o questa situazione peggiorerà sempre di più. Stanno estorcendo denaro agli Stati Uniti d'America. Stanno chiamando lo scambio 'complesso', così nessuno può capire quanto sia grave!».
06:00
06:00
Il punto alle 6.00
L'accordo per lo scambio di prigionieri tra USA, Russia e altri Paesi non è una svolta nelle relazioni tra Washington e Mosca né preannuncia una certa distensione con la Russia o un allentamento delle tensioni nelle relazioni. «Non sarà così»,- ha spiegato un alto dirigente dell'amministrazione statunitense. «Le minacce che Putin continua a ventilare verso i nostri alleati della NATO e i nostri partner in tutta Europa sono motivo di grande preoccupazione per noi e non vedrete un cambiamento di politica da parte del presidente Biden o dell'amministrazione quando si tratterà di resistere all'aggressione di Putin come risultato di tutto questo».
Intanto sono arrivati negli Stati Uniti il giornalista Evan Gershkovich e gli altri prigionieri rilasciati dalla Russia come parte di uno straordinario accordo di scambio concluso tra Washington e Mosca. L'aereo con a bordo Gershkovich, l'ex marine Paul Whelan e la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva è atterrato intorno alle 23.40 ora locale (le 5.40 in Svizzera) alla base di Andrews, vicino Washington. Ad attendere gli ex prigionieri c’erano il presidente americano Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris.
Sul fronte bellico, infine, nella notte l’Ucraina ha attaccato con droni e missili in Crimea. Le autorità russe della regione contesa hanno detto che le difese aeree hanno abbattuto almeno quattro bersagli su Sebastopoli, mentre alcuni residenti citati da media locali affermano di aver sentito esplosioni anche a Simferopoli e Jevpatorija. Fonti non confermate parlano in particolare di un attacco a un cantiere utilizzato per riparare le navi della flotta russa del Mar Nero al largo della baia di Sebastopoli.