Lo stadio trasformato in eliporto e le 300 stanze già prenotate
Volodymyr Zelensky allo Splendide Royal di Lugano? Macché. Le anticipazioni riportate nei giorni scorsi sulle colonne del quotidiano d’oltralpe Südostschweiz (e ripreso dal Blick) sono state rispedite al mittente dai vertici dell’hotel di lusso, che da noi contattati hanno smentito categoricamente il soggiorno nella struttura del presidente ucraino durante la conferenza internazionale per la ricostruzione dell’Ucraina in agenda il 4 e il 5 luglio. Confermati, invece, i contatti tra lo Splendide Royal (ma lo stesso vale per buona parte degli alberghi cittadini) e gli organizzatori dell’evento per ospitare alcune delegazioni. La presenza fisica di Zelensky sulle rive del Ceresio continua quindi a viaggiare sulla strada delle smentite, anche se è stata confermata la sua apparizione almeno in videoconferenza. Anche perché, stando a nostre informazioni, è improbabile che eventuali capi di Stato presenti alla conferenza si fermino a Lugano a dormire. Per motivi di sicurezza è più probabile che arrivino in aereo in Svizzera tedesca e poi vengano trasferiti in Ticino in elicottero.
Atterraggio tra le tribune?
Tra le voci che circolano ci sarebbe infatti la possibilità di trasformare lo stadio di Cornaredo quale eliporto temporaneo in modo da limitare i disagi al traffico e le chiusure stradali durante il trasferimento dei partecipanti nella tratta tra lo stadio e il centro.
A macchia di leopardo
In ogni caso, anche se la macchina organizzativa si muove nell’ombra, in tutta la città è stato già riservato un contingente di camere che si aggira attorno alle trecento unità. Che gli alberghi di Lugano saranno pieni a macchia di leopardo è probabile, che tra gli ospiti ci siano anche le autorità federali, oltre alle delegazioni dei vari Paesi, è sicuro. «Il Dipartimento federale degli affari esteri ha riservato delle camere sia all’Hotel de la Paix che all’Hotel Admiral – ci confida il presidente di HotellerieSuisse Sottoceneri Federico Haas –, la Fedpol invece ha riservato un contingente nella mia struttura, all’Hotel Delfino. Sono state prenotate stanze anche allo Splendide Royal e al Grand Hotel Villa Castagnola, mentre all’Hotel Federale soggiorneranno i media». Una precisazione, però, è d’obbligo: c’è sempre la possibilità di disdire la prenotazione. Nel caso dell’Hotel Delfino quarantotto ore prima dell’arrivo in loco. Salvo imprevisti, è probabile che la struttura di Haas faccia il tutto esaurito. Basti pensare che, durante la nostra chiacchierata, al suo hotel è giunta la richiesta di soggiorno da parte della delegazione ungherese. A un ristorante del centro invece è stato addirittura chiesto di prepararsi a cucinare per oltre quattrocento persone. In ogni caso la partita decisiva si giocherà tra dieci-quindici giorni, anche perché ad oggi non è ancora stato definito un vero e proprio palinsesto.
Un tour de force
Più che probabile quindi che la prima settimana di luglio sarà un tour de force per Lugano, vista anche la presenza degli Swiss Harley Days, previsti da venerdì 1 a domenica 3 e dunque proprio a ridosso dell’inizio della conferenza sull’Ucraina. Consultando i dati raccolti dalla piattaforma H-Benchmark relativi al grado di occupazione degli alberghi per il periodo 1-7 luglio emerge una percentuale del 75%. In aggiunta, se si esamina solo il weekend degli Swiss Harley Days il grado di occupazione viaggia vicino all’80%. Forte la richiesta di pernottamente, quindi, in concomitanza con l’evento motoristico all’insegna delle Harley-Davidson. Come Cenerentola Pienone sarà dunque quindi probabilmente anche il 4-5 luglio. E se la città sul Ceresio dovesse raggiungere il tutto esaurito, anche gli altri Distretti del cantone avranno la possibilità di aprire le porte dei loro alberghi. «Di questa torta è giusto che tutti ne abbiano una fetta senza fare campanilismo – sottolinea Haas –, tutto il Cantone dovrebbe beneficiare di questa conferenza». Per Lugano questo evento è «una chance planetaria per mettersi in vetrina e proporsi come location per questo tipo di eventi. È come se fosse l’esordio di Cenerentola che entra in scena vicino ai grandi, come Ginevra o Zurigo». Dentro Palazzo Civico c’è però qualcuno che storce il naso: il municipale e consigliere nazionale Lorenzo Quadri ha inoltrato un’interpellanza all’Esecutivo federale in cui definisce l’evento come «la conferenza degli Stati NATO che verranno a battere cassa in Svizzera».